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Nuovo Mercato ortofrutticolo, sul regolamento di spacca la maggioranza Alcuni consiglieri hanno abbandonato l'aula al momento del voto
15 aprile 2004

Con 17 voti favorevoli la maggioranza ha approvato il Regolamento del nuovo Mercato ortofrutticolo, lo strumento fondamentale che definisce la tipologia del soggetto gestore, il funzionamento, l'organizzazione dei servizi esistenti e futuri nella nuova struttura mercatale, realizzata nella zona artigianale e che permetterà il trasferimento dell'attività commerciale dell'attuale sede in precarie condizioni igieniche e sanitarie. La gestazione del provvedimento è stata lunga, laboriosa e travagliata, in pratica una lotta interna alla maggioranza emersa anche nella fase finale. Infatti, ci sono volute due sedute ordinarie e una straordinaria per mettere fine ad un'impasse che rischiava di rimandare alle calende greche l'attivazione della nuova struttura, con il pericolo della possibile chiusura dell'attuale mercato per pessime condizioni strutturali igieniche e sanitarie, appurate dai carabinieri del Nas nel marzo 2003. Come al solito i contrasti non sono emersi nel dibattito, la maggioranza quando temeva di spaccarsi, chiedeva i canonici cinque minuti di sospensione e si chiudeva in conclave. Alla fine i “malpancisti” hanno avuto solo il coraggio di abbandonare l'aula al momento del voto finale. Infatti, pur presenti sin dall'inizio, non si sono fatti trovare alla conta finale, alle due di notte del 4 febbraio scorso, ben sette consiglieri di maggioranza (Panunzio, De Nicolò e Di Molfetta di An, Scardigno e Secondino di Fi, Angione e Balestra di cui non si conoscono più le appartenenze), mentre i consiglieri d'opposizione, nonostante il contributo dato nelle varie commissioni, stanchi del teatrino messo in atto dalla maggioranza, data l'ora, avevano da tempo intrapreso la strada di casa. Assenze indicative sullo stato di salute della maggioranza su cui Pasquale Giancola (Nuovo Psi), relatore del provvedimento, ha detto: “Evidentemente qualcuno non ha capito l'importanza del provvedimento. Altro non voglio pensare ne dire”. Le motivazioni dell'opposizione nella dichiarazione di Nino Sallustio: “Quando era chiaro che l'intento dell'amministrazione comunale era di evitare il più possibile che la nuova struttura si aprisse a nuovi operatori, abbiamo abbandonato l'aula”. Il Regolamento Costituito da 50 articoli, definisce che il Mercato è gestito dal Comune di Molfetta con criteri di economicità, efficienza, efficacia, trasparenza e che i proventi devono coprire i costi di gestione, il miglioramento della struttura e relativi impianti. La responsabile della gestione è affidata al Direttore con funzioni di organizzazione dei servizi, vigilanza e controllo per il rispetto delle leggi in materia e del Regolamento comunale, mentre una Commissione di Mercato, che sarà costituita e disciplinata dal Consiglio comunale, avrà un ruolo consultivo per le proposte sui criteri di assegnazione dei posteggi, canone di concessione dei punti vendita, tariffe dei servizi e modifiche regolamentari, da sottoporre agli organi comunali. Tra i servizi che l'Ente Gestore, quindi il Comune, potrà gestire direttamente o con l'affidamento a terzi, ci sono: pulizia, bar e ristoro, frigoconservazione e parcheggi. Su queste attività, non mancano le leggende metropolitane che danno a qualche politico una sorta di diritto di prelazione. Com'era da attendersi, lo scoglio più spinoso ha riguardato all'art. 49 sulle norme transitorie, che in pratica recepisce il sorteggio per l'assegnazione dei posteggi, già effettuato dal Comune in accordo con gli operatori e individua le norme del doppio posteggio. Protezionismo La scelta originaria era di soddisfare prima la priorità degli attuali 22 operatori e di mettere a gara i rimanenti posteggi. Non è un mistero che alcuni operatori temevano che altri soggetti potessero rompere equilibri e posizioni consolidate all'interno del mercato. Quindi la richiesta del doppio posteggio in funzione, non solo di un'esigenza commerciale, ma anche per annullare o limitare il numero dei box da mettere a bando per nuovi operatori. Una pretesa che qualche consigliere di maggioranza si è fatto paladino, naturalmente dietro le quinte. Alla fine si è trovato il compromesso di riservare il 50% dei posteggi disponibili dopo la prima assegnazione, agli attuali operatori che dimostrino un fatturato di almeno 1,5 milioni d'euro, e a parità farà fede l'anzianità di servizio. Un compromesso dal sapore protezionistico, alla faccia dell'economia di mercato, del liberismo e dello stile liberale di cui si vanta la maggioranza di governo, a Molfetta come a Roma. Sulla possibilità di una gestione privata anche parziale delle attività, il Regolamento non dice nulla, ma strada facendo, nulla vieta che possa essere modificato. Al cittadino di tutte queste vicende importano poco, anche se è indicativo sullo stato di salute della maggioranza che regge le sorti della città. L'essenziale per il contribuente molfettese è che il nuovo Mercato ortofrutticolo inizi a funzionare, che sia produttivo e conveniente per le casse comunali. Ora è tutto nelle mani della macchina amministrativa e si stima che prima dell'estate, quindi in piena campagna elettorale, con pennacchi, bandiere e ospiti illustri, o presunti tali, si tagli il canonico nastro. Francesco del Rosso
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