No triv. Referendum contro le trivellazioni: accordo unanime dei presidenti delle regioni meridionali
BARI - E’ un importante traguardo quello raggiunto quest’oggi dai Presidenti delle Regioni di Puglia, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Marche e Molise dove le numerose sollecitazioni delle associazioni e comitati che da anni si mobilitano in tutta Italia per contrastare le multinazionali del petrolio e difendere i propri territori sono state sposate dall’impegno e dalla volontà politica dei soggetti istituzionali.
In un momento di coordinamento tra le regioni con i medesimi interessi e Visioni sul futuro dei propri territori e dei mari circostanti, i Presidenti hanno approvato i quesiti (identici per tutte le regioni) che saranno inseriti nelle delibere che man mano saranno sottoposte ai Consigli regionali per l’approvazione, ai sensi della Costituzione, per richiedere l’indizione del Referendum sulle norme che consentono le ricerche e lo sfruttamento petrolifero.
Da domani a partire dalla Basilicata, a seguire il 22 settembre Abruzzo, Marche, Molise, Puglia e Sardegna, il 23 Sicilia, il 25 Veneto, il 28 (da anticipare al 25) Calabria, i Consigli regionali approveranno le delibere per informare il dettato costituzionale che consente poi di raggiungere il numero sufficiente affinché la Corte di Cassazione prima e la Corte Costituzionale dopo, possano esaminare la formulazione dei quesiti referendari per la consultazione referendaria.
“Le decisioni prese nella riunione di oggi da tutti gli esecutivi - ha affermato il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano- sono un esercizio di prerogative previsto dalla costituzione attraverso le quali i governi regionali fanno valere le loro Visioni strategiche sul futuro economico, turistico ed ambientale delle loro regioni quando queste visioni sono in contrasto con atti individuati dal governo anche ovviamente valutando che alcune norme abbiano dei profili di incostituzionalità proprio con riferimento al sistema regionalistico previsto dalla costituzione medesima”.
Per quanto importante sia la giornata di oggi, pero, 'non può' sfuggire il fatto che essa rappresenta un primo passo su una strada ancora lunga. L'impegno che le istituzioni regionali hanno assunto è fondamentale ma ancora più di valore sarà il contributo che le istituzioni medesime sapranno offrire in sede referendaria, quando sarà necessario promuovere le tematiche facendo emergere delle posizioni politiche chiare e riconoscibili. Riteniamo che il momento migliore, per la battaglia che abbiamo intrapreso, debba ancora arrivare. E siamo convinti che Istituzioni e Comitati, praticando un gioco di squadra vero e convincente, riusciranno insieme ad ottenere un risultato che darà dignità e forza alle regioni coinvolte.