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Nasce ItaliadellaCultura, primo portale degli eventi culturali dei Comuni
01 ottobre 2011
MOLFETTA -
Vivete in uno degli 8094 comuni italiani e non riuscite a trovare le informazioni che vi servono sugli eventi culturali del vostro paese? Da oggi questo non succederà più. È nato ItaliadellaCultura (
www.italiadellacultura.it
), il primo portale nazionale online dedicato alla raccolta e alla segnalazione di tutti gli eventi legati al panorama culturale di ogni comune d'Italia.
Per essere sempre aggiornati basta anteporre il nome del proprio comune all'indirizzo del portale nazionale. Per esempio molfetta.italiadellacultura.it, ecc.; ogni sito ha la stessa semplice veste grafica.
Il portale nazionale e i portali comunali di ItaliadellaCultura presentano 11 categorie: cinema (oggi al cinema, cinema d'autore), teatro (lirica, danza, professionale, amatoriale), musica (classica, jazz, rock, pop, folk), mostre (fotografiche, scultura, arti grafiche, collezionismo), incontri (conferenze, presentazioni), corsi (musica, hobby, arte, danza, natura), itinerari (visite guidate, centri storici), natura (escursioni, percorsi), bimbi (eventi adatti anche ai bambini tra 0 e 12 anni), luoghi di cultura (musei, biblioteche, siti archeologici), grandi eventi (eventi culturali di varia natura che durano più di un giorno).
ItaliadellaCultura parte dalla necessità di cultura e conoscenza delle persone; sceglie criteri di ricerca semplici per gli utenti che sul portale del proprio comune possono trovare l'offerta culturale del territorio nel raggio di 50 chilometri. Ogni evento ha la stessa rilevanza, senza distinzioni tra grandi città e piccoli centri.
Uno staff di esperti sta lavorando alla realizzazione del primo portale in grado di diffondere realmente la produzione culturale italiana. Finora molti eventi culturali non hanno avuto il giusto risalto a causa di una comunicazione poco efficace. ItaliadellaCultura invece punta su un'informazione geolocalizzata e sulla capillarità, usando la Rete come cassa di risonanza e come mezzo per riportare le persone a incontrarsi nei luoghi fisici e non solo virtuali.
Per offrire l'intera produzione culturale, ogni comune è presidiato da un coordinatore che collabora con gli operatori culturali del territorio. Gli operatori culturali - enti, associazioni, privati promotori di eventi - possono inserire direttamente i loro eventi culturali e artistici; hanno a disposizione un mini-sito che può essere da loro aggiornato costantemente per semplificare la ricerca dell'utente. Tutto questo a costo zero, poiché la pubblicazione degli eventi è gratuita e così la ricerca.
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Daniela La Striscia
04 Ottobre 2011 alle ore 23:38:00
C'era una volta la memoria dell'uomo…… Quando mi decisi di acquistare un computer credetti di avere scoperto il mondo. Nonostante la mia età, facevo parte della generazione moderna. Oppure no? Un giorno mi telefonò un giovane giornalista; aveva sentito dire che alcuni anni prima avevo scritto un libro sulla mia città. Non solo c'incontrammo, ma il giovane mostrò tanto interessamento che gli regalai una copia del libro. Mi fece alcune domande, poi il discorso cadde sul computer. Diede un'occhiata al mio libro e domandò: “Quanti K?” Compresi che voleva sapere quante unità di memoria del computer erano accorse per comporre il libro. “Non ho scritto il libro sul computer “ dissi. “L'ho battuto su una macchina da scrivere.” Mi guardò stupito, sfogliò il libro e domandò: “Vuol dire che ha scritto un intero libro su una macchina da scrivere?”. Gli feci notare che il grande Thomas Mann era vissuto anche lui nell'era delle macchine per scrivere, ma aveva scelto la penna e il calamaio benché antiquati, per avere più tempo di pensare mentre intingeva la penna nell'inchiostro e la poggiava sulla carta. Il giovane non mi ascoltava nemmeno. Scuoteva ancora la testa, ripetendo incredulo: “Vuol dire che ha battuto tutto un libro su una macchina da scrivere?” Sentii addosso tutti gli anni che avevo. (Gerald Clark)
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Chiara Mente
02 Ottobre 2011 alle ore 21:34:00
Sig.ra/na Maria Chiara, a Molfetta il rischio che lei ben chiaramente evidenzia, non esiste, non c'è il pericolo che avvenga l'aggregazione, al contrario. Qui a Molfetta quel "pericolo" non c'è, perchè possiamo dire e affermare che non il giornale lo dice, ma lo dice "QUINDICI", con le riletture e le riflessioni. La saluto fraternamente.
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Maria Chiara
02 Ottobre 2011 alle ore 20:53:00
"Non sento più affermare "lo dice il giornale". Sento dire invece "l'ho visto in televisione". Milioni di persone si trovano "aggregate" da una informazione simultanea. Ma aggregare vuol dire "unire il gregge". Qui sta il pericolo. L'informazione televisiva, a differenza di quella scritta e stampata, non permette rilettura e riflessioni". 1991-Bruno Caselli, direttore responsabile dell'ANSA -
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Virtuale tecnologico
02 Ottobre 2011 alle ore 19:40:00
Uno scapolo chiede al computer di trovargli la compagna perfetta: "Voglio una ragazza piccina e graziosa, che ami gli sport di gruppo." E il computer gli risponde: "Sposa un pinguino."
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1945
02 Ottobre 2011 alle ore 19:35:00
"Ci siamo tanto preoccupati di dare ai nostri figli quello che non avevamo avuto che abbiamo tralasciato di dare loro quello che avevamo". (A.F.)
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In Vino Veritas
02 Ottobre 2011 alle ore 12:11:00
L'uomo che non coltiva l'abitudine di pensare perde il più grande piacere della vita.
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Vulgaris
01 Ottobre 2011 alle ore 11:29:00
Lo studio più approfondito sulla trasformazione antropologica che i nuovi mezzi di comunicazione stanno determinando è stato condotto da Raffaele Simone secondo il quale: prima la televisione e poi il computer, questi "elettrodomestici gentili", come vuole la loro iniziale reputazione, oggi hanno gettato la maschera rivelandosi per quel che sono: i più formidabili condizionatori di pensiero, non nel senso che ci dicono cosa dobbiamo pensare, ma nel senso che modificano in modo radicale il nostro modo di pensare, trasformandolo da analitico, strutturato, sequenziale e referenziale, in generico, vago, globale, olistico. Per i giovani le esperienze è meglio averle, viverle, rievocarle piuttosto che raccontarle analiticamente e tradurle in strutture discorsive, per cui andare a scuola finisce con l'essere una finzione, quando non una penitenza, al termine della quale si può tornare alla realtà vera e autentica, che non si articola in proposizioni verbali, ma in emozioni totali, come la musica, ad esempio, che non è una materia scolastica, ma qualcosa di infinitamente più profondo e coinvolgente che accumuna una cultura all'altra, mettendo in secondo piano la differenza linguistica e la sua articolazione proposizionale.
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In Vino Veritas
01 Ottobre 2011 alle ore 10:58:00
La cultura è come la libertà, non va imposta e nemmeno insegnata, la si deve sentire, la si deve volere e cercare, con tutta la forza del pensiero e dell'anima. (A.F.)
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Jonathan Livingston - Volo Libero
01 Ottobre 2011 alle ore 10:46:00
La "Cultura on line"? E a costo zero? In questo modo non sappiamo più cos'è "il bello", cos'è "il buono", cos'è "il giusto", cos'è "il virtuoso", cos'è "il santo", cos'è "il vero". Ci sono ancora dei pensieri liberi, ma non sono più che un passatempo, un esercizio domenicale. Non incidono realmente su ciò che accade nel mondo, dove tutto ruota intorno all'utilità, all'ottimizzazione del rapporto mezzo-fine. La memoria di un computer è decisamente superiore alla nostra memoria. E anche se si tratta di una memoria "stupida", frequentandola, essa modifica il nostro modo di pensare, traducendolo da "problematico, come sempre è stato, in "binario", secondo lo schema 1/0, che ci rende idonei a dire solo "si" o "no", al massimo "non so". Non è un caso che il pensiero umano si è evoluto proprio quando ha superato questo tipo di impostazione. Il pensiero primitivo, infatti, era fondato sui binomi: luce e tenebre, giorno e notte, terra e cielo. Poi abbiamo incominciato a pensare in modo problematico e complesso. Oggi questo tipo di pensiero implode nuovamente in una logica binaria, che ritroviamo nelle trasmissioni a quiz che fanno da traino ai telegiornali, negli esami di maturità, persino nelle ammissioni all'università.
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