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Nasce “La Bilancella” per recuperare la tradizione marinara
27 marzo 2002

MOLFETTA – 27.3.2002 Molfetta si arricchisce di una nuova associazione culturale, ”La Bilancella”, presentata con un’iniziativa pubblica nella fabbrica San Domenico. L’obiettivo che si pone è quello di recuperare il valore storico-culturale dell’attività marinara, di conservarne la memoria e le tradizioni. Del resto che sia così è chiaro fin dal nome che l’associazione si è data, la bilancella è un primordiale mezzo navale da pesca che ha solcato tutti i mari. Durante l’iniziativa pubblica il suo presidente, Cosimo Farinola, ne ha illustrato le finalità e presentato le prossime iniziative che saranno soprattutto di carattere educativo e sportivo. Le prime consisteranno nel tentativo di avvicinare i giovani all’antico mestiere marinaro entrando nelle scuole, fondamentale agente educativo, le seconde nella presenza di giochi portuali per creare solidarietà tra marinerie interregionali. L’idea dell’associazione, che risale allo scorso novembre, è sorta grazie all’interesse di un gruppo di pescatori preoccupati della progressiva scomparsa di professionalità in questo settore. Bisogna “rispolverare per creare”, sostiene il presidente, di qui la necessità di giungere alla creazione un museo, in modo tale che la gente possa avvicinarsi a questo tipo di attività. All’iniziativa pubblica è intervenuto il capitano di vascello Raffaele De Gaetano, comandante della seconda della capitaneria del porto di Bari, che, ripercorrendo la storia della città, ha messo in evidenza l’importanza di questo vecchio mestiere. Il capitano De Gaetano ha ribadito che la finalità principale dell’associazione è quella di tutelare e divulgare la cultura marinara. Molfetta ha da sempre fondato non solo la propria economia, ma in fondo anche la propria identità, sul mare e le nuove generazioni non possono e non devono dimenticarlo. Concetto rafforzato dal riferimento fatto dallo stesso De Gaetano allo storico Carabellese, di cui ha citato queste parole: ”Molfetta è una fertile terra che dall’ulivo e dal mare trae la sua ricchezza”. Il popolo molfettese è sempre stato aperto allo scambio e la tradizione marinara risale al periodo ellenico. È necessario fare storia per continuare la tradizione e quest’associazione può far da traino ad un settore che è ormai in crisi. Successivamente è intervenuto anche il professor Vincenzo Valente che ha ripreso i cenni storici, perché “memoria significa tradizione”. Il professore ha distinto due aspetti della pesca, quello documentario e quello parlato. Quest’ultimo pone la continuità della tradizione orale che si esprime nel dialetto molfettese, mentre l’aspetto documentario perviene dalla presenza della chiesa San Pietro nel centro storico. La manifestazione si è concluso con una rappresentazione teatrale a cura di Pietro Capurso. A. P.
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