Molfetta sempre più casbah della frutta Esposto-denuncia per via La Sorsa
L’invasione aliena continua a Molfetta. Le cassette della frutta sono dappertutto: una “perversione” tutta locale che negli ultimi anni ha raggiunto la sua apoteosi con il governo confusionario del “ducetto” e l’invenzione politica del «mercato diffuso» (proliferano i venditori dei “cannolicchi di Barletta”). In pratica, a Molfetta è stata trapiantata la qasba di una Algeri d’altri tempi (tendopoli, cassette, venditori, sporcizia), di contro a quanto strombazzato nei proclami ufficiali dai megafoni del regime della “repubblica dei meloni” (più che delle banane). Si tratta di una politica lontana dalle ragioni umanitarie, ma piuttosto ispirata da ragioni elettorali. Lo stesso Piano del commercio non è stato approvato (a maggioranza) nell’interesse della città e dei cittadini, della legge, dell’ordine, dell’igiene pubblica, della normale distribuzione dei punti vendita commerciali, ma probabilmente per soddisfare meri interessi personali, sfociando poi in una bassa cloaca elettoralistica costata alle casse comunali (dunque, ai contribuenti molfettesi) quasi 400mila euro per 5 mostruose pagode. Infatti, la realizzazione dell’ennesimo box della frutta sull’area del marciapiede tra le strade via Mazzarello e via Hugo è stata fortemente contestata dai residenti della zona perché collocata a pochi passi dal loro parcheggio privato. «L’assegnatario, nelle more della realizzazione di tale struttura, operava in modo provvisorio utilizzando panche amovibili e ombrelloni, necessari per proteggersi dalle intemperie», si legge nella comunicazione del Comando di Polizia Municipale ai condomini di via La Sorsa (15 aprile 2013): quale significato conferire al termine “provvisorio”? Forse era un ambulante “abusivo”, la cui presenza stata tollerata per molto tempo, in attesa di essere sanata dal Piano del Commercio? I condomini hanno presentato un esposto denuncia al Comando di Polizia Municipale (Settore Tutela ambiente), agli assessorati all’Ambiente e all’Urbanistica (sede vacante), all’Ufficio Igiene del Comune di Molfetta e alla AL Ba, in cui palesano la lacunosità della delibera GC n. 151/12 che non individua con precisione la localizzazione di questa ennesimo box della frutta (limitandosi alla la C.da Mazzarella): ecco perché «appare fuori luogo e del tutto arbitraria ed illegittima qualsivoglia determinazione tesa ad individuare l’area da assegnare in via Mazzarella angolo Via Hugo». «Appare evidente che il responsabile del procedimento oltre che della individuazione dell’area, non abbia nemmeno esperito sopralluogo considerato che un posizionamento della struttura in legno ove prevista creerebbe grandissimi disagi di convivenza con i condomini, oltre che soprattutto alla viabilità in uscita degli autoveicoli di proprietà dei condomini di via LaSorsa 12-14, la cui visibilità sarebbe pericolosamente ostruita dalla struttura a realizzarsi - si legge nell’esposto denuncia dei residenti -. Alla luce di tutto ciò, si chiede di rivedere l’esatta collocazione della strttura, chiedendo in tutti i casi un incontro con il commissario, considerato l’inadeguatezza della posizione per motivi igienici, di pericolosità alla viabilità stradale, e di sicurezza pubblica». Pertanto, di fronte a questa «gravissima situazione », i condomini hanno chiesto di intervenire urgentemente, «svolgendo tutti gli accertamenti necessari ed adottando i provvedimenti più opportuni anche a carico dei soggetti nei confronti dei quali dovessero ravvisarsi delle responsabilità ». Come è possibile realizzare una struttura in legno così imponente a ridosso dell’uscita di un parcheggio privato? Il dirigente del Settore Sicurezza, la cui firma è stata apposta sulla notifica pervenuta ai residenti, ha effettuato tutte le valutazioni del caso? È stato accertato che la realizzazione della struttura non avrebbe creato intralcio alla visibilità, con grave pericolo alla incolumità dei mezzi e persone in uscita dal parcheggio? La comunicazione del Comando è pervenuta come risposta all’esposto presentato dal condomino per la presenza stazionaria di venditori ambulanti, quando, invece, secondo i condomini, sarebbe stato più corretto ed opportuno che fosse pervenuta all’indomani della delibera giuntale in modo da renderli partecipi di questa discutibile ed alquanto inopportuna decisione. Secondo quali criteri urbanistici ed ambientali è stata dettata l’individuazione di quest’area? Una vicenda assurda e ripugnante: non solo non si sono considerati anche gli interessi dei residenti della zona, che vi abitano ormai da anni (a vantaggio di chi ha occupato quel suolo abusivamente ed è stato favorito dall’amministrazione Azzollini con uno scandaloso Piano del Commercio), ma ancora oggi nessuno ha capito che la realizzazione delle pagode della frutta potrebbe essere recepita come una variante al Prgc di Molfetta. Dunque, l’edificazione delle stesse strutture dovrebbe essere approvata dagli organi istituzionali superiori a quelli comunali (come la Regione Puglia) e, in caso di mancata ratifica, i box dovrebbero essere poi abbattuti. Come mai nessuno ancora oggi ha sollevato questa problematica urbanistica? Purtroppo, Molfetta assomiglia sempre più a una donna violentemente stuprata nella sua intimità. L’amministrazione Azzollini pare non si sia mai estinta: secondo indiscrezioni, alcuni amministratori uscenti continuerebbero a frequentare le stanze comunali per impartire particolari direttive politico-amministrative. Insomma, nulla è cambiato. Qualcosa, invece, dovrà necessariamente cambiare con le prossime elezioni amministrative: altrimenti, Molfetta è destinata a cadere