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Molfetta, porto commerciale: inchiesta della Procura su danni ambientali e proliferazione delle alghe
03 settembre 2011

MOLFETTA - Un nuovo fascicolo sulla scrivania del sostituto procuratore Antonio Savasta. La Procura della Repubblica di Trani ha aperto una nuova inchiesta sulla presenza diffusa di alghe sul litorale Trani-Molfetta, dopo le denunce di stampa, cittadini e bagnanti delle città costiere. Altre chiazze sospette sono state avvistate a Barletta.

Secondo quanto riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, la causa potrebbe stagnare proprio nell’area del nuovo porto commerciale di Molfetta: «le indagini avviate dal sostituto procuratore Antonio Savasta diranno se le opere d’ampliamento del nuovo attracco mercantile costituiscano la causa o una concausa dell’increscioso, e chissà se e quanto pericoloso per la salute, stato delle acque marine, soprattutto a ridosso della costa; oppure se quei lavori non stanno avendo alcuna incidenza». Lo stesso procuratore Savasta ha aperto da qualche anno un’inchiesta sul porto e sui possibili reati ambientali che sarebbero stati commessi per la sua costruzione.
Ma le cause potrebbero essere anche altre, secondo la Gazzetta. Ad esempio, l’illecito scarico a mare di liquami o il mal funzionamento di collettori e depuratori della fogna che inquinerebbero le acque a Trani, nel tratto di mare antistante il Lungomare Chiarelli, dove sbocca il cosiddetto canalone (i lavori del porto di Molfetta avrebbero solo aggravato la situazione).
Alterato l’habitat marino a Molfetta? Possibile, se sarà accertata la distruzione dell’oasi Parco nazionale della Posidonia Oceanica San Vito di Barletta, sito proprio in corrispondenza dell’area dei lavori. Infatti, l’assenza di quest’alga, ha compromesso gli equilibri di fauna e flora, riducendo la quantità di pesci stanziali e migratori e lasciando, invece, proliferare le alghe.
«Un’inchiesta, quest’ultima, che conta diversi indagati, accusati a vario titolo, e che forse potrebbe interfacciarsi col nuovo fascicolo d’inchiesta - scrive la Gazzetta - si sospetta, infatti, che l’epicentro dei recenti fenomeni che hanno scatenato le alghe sia proprio a Molfetta luglio, per accertare profili sulla natura degli interventi, sulle possibili conseguenze e sull’adozione di eventuali contromisure.». Perciò, sono stati acquisiti dal Corpo Forestale dello Stato (già interessato alla precedente indagine) altri documenti dal Comune di Molfetta, com’era accaduto a
Secondo indiscrezioni, il Pm Savasta avrebbe nominato un perito per accertare la natura, l’entità e l’eventuale pericolosità del fenomeno per ulteriori accertamenti. ispezioni, prelievi ed esami di campioni d’acqua marina sono stati compiuti anche dall’AqP, dall’Ufficio d’igiene, dalla Polizia Municipale e dall’Arpa Puglia.
 
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mah
Per coloro che mi hanno chiesto più chiarimenti, riporto una serie di link dove si capisce la situazione che regna nelle città a noi vicine, le quali sono molto più furbe e tendono a non parlarne per evitare danni di immagine ai loro cittadini, esattamente il contrario di noi: 1)Cosa rileva Goletta verde il mese scorso a Trani: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=445032&IDCategoria=11 2) Ecco a voi il mare di Trani: http://www.youtube.com/watch?v=juIHRlvbkbk&feature=player_embedded 3) ecco cosa succede a Bisceglie: http://www.youtube.com/watch?v=eX02eSXDq9c 4) Ecco la notizia degli 80 intossicati a Bisceglie nel 2007: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/08/22/alga-tossica-80-contaminati.html Ovviamente questo è un sunto di cosa succede intorno a noi per colpa del porto di Molfetta, figuriamoci cosa accadrà quando realmente sarà realizzato, ovviamente questo è la conclusione del PM. Nelle marche quest'anno hanno dovuto chiudere delle spiagge sempre per il batterio e ovviamente sempre a causa del costruendo porto di Molfetta. A volte si parla senza accorgesene delle conseguenze che poi ricadono sulla città e sui cittadini, questo è per tanti fare politica e denigrare tutto ciò che è dall'altra parte. Oramai tutto ciò che succede è a causa del porto di Molfetta, anche il terremoto dell'Abruzzo. Intanto a Bisceglie ziti zitti ci sono i lavori per la costruzione di una diga lunga 300 metri davanti al porto ma il PM non la considera come un danno ambientale.

...continuiamo a non capire un cavolo !!! Dalla Gazzetta a tutti i commentatori che mi hanno anticipato (...vi prego di essere riconoscibili se non avete nulla da nascondere !!!) quando associano il grave inquinamento del tratto di costa antistante Molfetta alla realizzazione del porto o allo sversamento dei liquami o al cattivo funzionamento dei depuratori, non conoscendo la storia o facendo finta di non conoscerla, dimostrano di essere completamente fuori rotta. I molfettesi devono sapere che a poche miglia dalla costa molfettese nel '91 affondò l'Alessandro Primo con un micidiale carico cancerogeno di 500 ton. di acrilonitrile e 3000 ton. di dicloretano e che secondo una perizia chimica di allora, nella cosidetta ripulitura, furono solo asportate delle tracce e imbarcate su navi che dovevano portare a Gela e Porto Marghera il carico e di cui non si seppe più nulla. Non ho alcun dubbio sul fatto che da qualche anno lo sversamento in mare di questi materiali sia in corso, dal momento che di tanto in tanto vengono avvistate delle strane chiazze in mare. Non dimentichiamo nemmeno le bombe all'iprite del '43 (nella zona delle munizioni------guarda caso la stessa dell'Alessandro Primo), le bombe all'uranio impoverito della guerra in Kosovo abbandonate dal jetsoning dei velivoli militari in rientro,e quanto si dice (molte Procure in Italia stanno indagando da tempo)sul riciclo delle scorie radioattive. Insomma non scriviamo fandonie. La realtà è tristissima ed è un altra. Completamente un altra. E sono disposto a condividerla con chiunque.



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