Molfetta. Pon alla Scardigno: Philosophy for children…… e for teachers
MOLFETTA - Il 15 marzo, presso la Scuola primaria "R.Scardigno" ha preso il via il progetto PON B1-FSE-2009-42 dal titolo "DIMENSIONE ASCOLTO" per la formazione dei docenti di Scuola dell'Infanzia e Primaria, incentrato sul curricolo della Philosophy for Children.
Il corso, tenuto dal prof. Alessandro Volpone, docente presso l'Istituto di Istruzione Superiore "S. Staffa" di Trinitapoli e ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Filosofiche dell'Università di Bari, nonché teacher educator, mira a far comprendere come sia possibile svolgere attività filosofica con i bambini per educarli al pensiero, al dialogo, all'ascolto, alla prassi democratica e al rispetto dell'ambiente.
Come lo stesso prof. Volpone afferma, "la formazione docenti nell'ambito della Philosophy for Children è isomorfa all'utilizzazione pratica del curricolo nei gruppi-classe, poiché è ispirata al principio del cosiddetto "learning by doing".
Non si tratta di simulazioni, ma di sessioni vere e proprie, basate ovviamente sul curricolo. In altre parole, i docenti-membri della comunità di ricerca non simulano di essere bambini, adolescenti, ragazzi e simili, ma interagiscono tra loro essendo nient'altro che se stessi".
I docenti-corsisti formeranno, pertanto, una comunità di ricerca per scoprire gli strumenti e le potenzialità del curricolo della P4C, che si compone di racconti che fungono da stimolo di partenza delle sessioni (ogni incontro sarà costituito di una parte teorica e una più squisitamente pratica) e di indicazioni procedurali che servono ad agevolare l'attività di lavoro.
La comunità di ricerca rappresenta un modello di comunicazione circolare, uno schema di rapporti interpersonali ispirato al senso della democrazia e del rispetto delle differenze, uno strumento efficace per il lavoro intellettuale impostato come ricerca e scoperta sulla scorta di un'idea di sapere inteso come costruzione intersoggettiva piuttosto che inerte patrimonio da trasmettere.
Il dialogo (in qualche misura secondo il modello socratico) caratterizza la comunità di ricerca. In seno ad essa gli studenti imparano a criticare i ragionamenti deboli e ad impiantare ragionamenti forti; imparano a farsi carico delle responsabilità di dare il loro contributo insieme agli altri, ad accettare la loro dipendenza dagli altri, ad impegnarsi nell'auto correzione collettiva quando questo è necessario e ad essere fieri dei risultati del gruppo come di quelli personali; imparano, inoltre, a formulare giudizi corretti nel contesto del dialogo e della ricerca in comune.
La comunità di ricerca coinvolge, oltre alle attività cognitive, importanti fattori di natura psicologica e socio psicologica. Essi includono la crescita personale nella relazione con gli altri, la collocazione in prospettiva del proprio io, il controllo crescente dell'egocentrismo.
In questo contesto il ruolo dell'insegnante è quello di sollecitare, facilitare e orientare il dialogo. Egli si colloca all'interno del gruppo come uno dei suoi membri e non utilizza la sua autorità per far prevalere i suoi punti di vista. Soprattutto, egli vigila sulla correttezza e l'efficacia dei procedimenti di ricerca, facendo domande, chiedendo ragioni ed esempi.
Il racconto preso in esame è "Kio & Gus" di Matthew Lipman e riguarda gli argomenti e i contenuti propri di due scienze, la biologia generale e l'ecologia, adoperate come spunto. Più che fungere da complemento a queste discipline, tuttavia, esso è strutturato per stimolare in generale le abilità di pensiero, quelle sociali e morali e l'educazione ambientale.
Nella discussione che segue ognuno impara a pensare "in comune", per raggiungere una propria identità e autonomia sociale e "allena" la capacità di fare e farsi domande sulle questioni della vita, nutrendo la mente con le idee. Questa è la pratica filosofica!