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Molfetta, politica in movimento: questa sera Lillino Di Gioia presenta il nuovo centro dei moderati riformisti Alle 19 nella sede del movimento a Corso Umberto, 70. Acque agitate anche nel Partito Democratico, mentre il centrodestra è ancora scosso dopo la bufera che ha distrutto Alleanza nazionale
04 ottobre 2007

MOLFETTA - Questa sera nuovo appuntamento con la politica o meglio con le evoluzioni della politica a Molfetta. protagonista della scena sarà Lillino Di Gioia dopo il suo "divorzio" dalla Margherita e dalla fedelissima Annalisa Altomare (nella foto con Lillino, prima del "divorzio" politico) che veleggia verso il partito Democratico, come capolista del listone regionale per Walter Veltroni, mentre l'ex assessore regionale democristiano non abiura la sua fede politica originaria, rinuncia al Pd e tenta di rilanciare proprio il centro. Grande o piccolo che sia il centro immaginato da Lillino dovrebbe andare da un polo all'altro, dalla Casa delle libertà, e al centrodestra in genere, fino al centro del centrosinistra. Insomma, un po' il progetto tatarelliano di andare "oltre il Polo" o il sogno mai abbandonato dai democristiani di ricostruire quel partito di centro che guarda a sinistra nell'ottica degasperiana? Il prezzo da pagare è stata la fine di team storico ultradecennale. Ma quando si fanno scelte innovative e radicali come quella di un nuovo partito (il PD), le strade inevitabilmente si dividono, al di là delle ambizioni personali dei protagonisti e la vita (politica) continua e si evolve. Vedremo come cambierà lo scenario politico nei prossimi mesi. Una cosa sembra certa, il tentativo di aggregare l'Udeur di Clemente Mastella con Mariano Caputo e l'Udc di Carmela Minuto (più che di Casini a Molfetta), oltre a qualche altro dc o centrista sperduto nella diaspora democrtiana, non è un percorso facile, ma Di Gioia ci vuol provare e questa sera, presenterà alle 19 nella sede del nuovo gruppo politico (Corso Umberto, 70, pieno centro), la Casa dei moderati-riformisti (chissà perché tutti fanno riferimento alla “casa” (casa della libertà, casa dei moderati, casa dei riformisti) che a Molfetta, in particolare, assume un significato particolare: non dimentichiamo che tutte le battaglie politiche e tutte le campagne elettorali degli ultimi trent'anni sono state fatte sulla “casa”. Insomma, dopo il "Riscatto per la città", Lillino crea un movimento politico dei "moderati”, spiega i motivi del divorzio politico con Annalisa Altomare, ma non perderà l'occasione, come ha fatto finora con numerosi manifesti, di dire la sua sullo "sfascio" determinato da questa giunta di centrodestra. Il Partito Democratico è tutto concentrato sulle primarie del 14 ottobre, ma ha anch'esso una "rottura" interna provocata da quegli esponenti della “società civile”, protagonisti del Comitato promotore Mauro Binetti, Franca Carlucci, Ignazio de Gennaro, Sergio Lozzi, che hanno sbattuto la porta in modo fragoroso all'annuncio delle candidature gestite dall'alto delle segreterie con candidati imposti e sui quali gli elettori non potranno esprimere preferenze e valutazioni. Una soluzione “blindata”, insomma. Il tutto con l'obiettivo di salvaguardare la vecchia nomenclatura e inserire qualche nome nuovo, ma fedelissimo alle direttive interne, per evitare sorprese. Insomma, la casta difende se stessa. Non è stato un bello spettacolo. Ora i “fuorusciti” dell'Associazione per il Partito democratico hanno annunciato per lunedì 8 una conferenza stampa (ore 18.30 sala stampa di palazzo Giovene) nella quale spiegheranno i motivi del loro dissenso e del loro abbandono e le prospettive del Partito Democratico a Molfetta. Sul fronte opposto il centrodestra non vive giornate tranquille. Dopo la rottura avvenuta in Alleanza nazionale, un partito che si è letteralmente svuotato, dopo l'adesione del consigliere Pino Amato e la fuoruscita dei dissidenti, il sindaco Antonio Azzollini ha anche lui le sue gatte da pelare per mantenere unita una coalizione della quale fanno parte due assessori non più esponenti di un partito di governo locale. L'Udc appare sempre inquieto e la sirena del grande centro potrebbe essere una musica gradita alle orecchie dei discepoli di Casini che non vede l'ora di smarcarsi definitivamente da Berlusconi, mentre a Molfetta è Carmela Minuto ad essere irrequieta ed è pronta a studiare future mosse politiche, anche in vista di possibili mutamenti di scenari, non proprio fantasiosi, che potrebbero anticipare le elezioni non solo politiche, ma amministrative se il primo cittadino, di fronte ai contrasti interni alla coalizione, scegliesse di fare solo il senatore, salvaguardando di più anche la sua salute, messa a rischio recentemente in quella brutta vicenda di quest'estate, che lo ha costretto al ricovero in ospedale. Tutto, insomma, è in movimento, anche se le acque sembrano tranquille, ma le correnti sottomarine potrebbero scuotere questo torpore, se non con la forza di uno tsunami, certamente con quello di una burrasca Forza 7.
Autore: Felice de Sanctis
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