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Molfetta, oggi i funerali delle 5 vittime dell'incidente su via Bisceglie. Rizzi non era drogato Si attendono i risultati completi dell'autopsia, per verificare se il conducente della Mercedes aveva bevuto alcool
27 agosto 2008

MOLFETTA - Si terranno oggi, alle ore 17, i funerali delle giovani vittime dell'incidente stradale avvenuto la notte fra sabato e domenica scorsi sulla statale 16 Molfetta-Bisceglie (foto). Le esequie si svolgeranno nella parrocchia Madonna della Pace e saranno celebrate dal Vescovo di Molfetta, Mons. Luigi Martella. Intanto, sempre per oggi, il sindaco Antonio Azzollini, ha proclamato il lutto cittadino associandosi al dolore per la scomparsa prematura dei molfettesi Lazzaro Rizzi, Sergio de Gennaro, Annalisa de Ceglia, Elisabetta Cagnetta e dell'albanese Dritan Oksa. A Molfetta le bandiere saranno esposte a mezz'asta, le saracinesche dei negozi saranno chiuse e alle 12 ci sarà un minuto di silenzio in omaggio alle giovani vittime. (Nella foto grande, Elisabetta Cagnetta) Intanto l'autopsia sul cadavere del ventisettenne Lazzaro Rizzi che era alla guida della Mercedes non sono state trovate tracce di stupefacenti. I risultati completi delle analisi verranno resi noti tra qualche giorno. Si attende infatti di conoscere se il giovane avesse bevuto alcolici prima di mettersi alla guida della vettura che ha provocato la strage. Migliorano leggermente le condizioni dell'altro ferito, l'albanese Ramaj Elvis, 20 anni, per il quale, però, i medici sono stati costretti ad amputare gli arti inferiori e ad asportargli la milza.
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Confermando la mia partecipazione al luttuoso evento che ha straziato sei famiglie (si, perché credo che il Sopravvissuto, recherà le cicatrici fisiche e morali a lungo), mi associo alle voci di dissenso per la proclamazione della giornata di lutto cittadino. Secondo il mio modesto avviso, il lutto cittadino è qualcosa di estremamente solenne e dovrebbe essere osservato in occasione di eventi eccezionali, generanti grande emozione e scalpore!. A parte la morte violenta di cinque giovani (che non è sicuramente poco) per un sinistro automobilistico: rito che si ripete anche più volte la settimana, che cosa c'è di eccezionale, visti i tempi che corrono? E per favore, non invochiamo la mala sorte e/o la fatalità: fatalità è un fulmine che ti colpisce, un macigno che si stacca e ti cade addosso mentre passi in quel punto, una voragine che ti si apre davanti all'improvviso. Qui si parla di un evento che, pur nella sua tragicità, sta diventando routine. NON ABITUIAMOCI Crediamo davvero che il lutto cittadino ci induca a maggiore prudenza e rispetto delle regole? se la pensiamo cosi, direi che siamo abbastanza ipocriti e staccati dalla cruda realtà. Non desidero essere preso per moralista, ma credo che una cerimonia sobria e composta, senza peraltro la celebrazione da parte del Vescovo, avrebbe dato più enfasi ad un fenomeno di cui non siamo in grado di fare una diagnosi e, di conseguenza trovare un rimedio. Non credo che il monito dall'Altare, piuttosto che quello lanciato dal primo Cittadino serviranno a cambiare le cose. Che si fa? Si accetta la cosa "sic et simpliciter"? NO! Impieghiamo le nostre risorse per analizzare il problema, capire chi o che cosa è all'origine della necessità che sentiamo di agire sopra le righe, individuiamo le cause scatenanti - che sono peraltro ben note, basta "visitare" una qualsiasi Discoteca e/o ritrovo del sabato, incominciamo ad eliminare i modelli così detti diseducativi dai media, (mi vien quasi di dire: torniamo a CAROSELLO), diamo enfasi all'eventuale sanzione esmplare che dovrebbe essere comminata a chi viene "pescato" in flagranza (signori, sono convinto che questo, oltre a salvare la sua vita, sarà di esempio duraturo).
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