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Molfetta, niente libertà per Pino Amato: resta agli arresti domiciliari Il Tribunale del Riesame ha respinto il ricorso e la richiesta di scarcerazione per l'indulto
25 febbraio 2007

MOLFETTA – L'ex assessore alla polizia urbana di Forza Italia e attuale consigliere comunale dell'«Italia di mezzo», Pino Amato (foto), arrestato il 24 gennaio scorso con l'accusa di voto di scambio e concussione, non può essere rimesso in libertà. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Bari che ha respinto le richieste della difesa e ha confermato gli arresti domiciliari per 3 mesi disposti dal gip di Trani dr. Francesco Zecchillo, anche per consentire al Pubblico Ministero, dr. Giuseppe Maralfa di portare a termine le indagini, senza rischio di possibili inquinamenti delle prove da parte di Amato. Il difensore aveva chiesto la scarcerazione in virtù dell'indulto, tenuto conto che, a suo parere, la pena sarebbe stata inferiore ai 3 anni di reclusione. Ma i giudici hanno rigettato questa richiesta, considerando i reati di cui accusato, tali da comportare una pena superiore e hanno anche censurato alcuni comportamenti dell'ex assessore che nell'esercizio delle sue funzioni avrebbe agito per interessi personali.
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