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Molfetta frenato in casa dal Castellaneta CALCIO - Ma la squadra locale sale al 3° posto e poi vince ad Altamura
15 dicembre 2004

Manca la gara interna contro il Cerignola per completare il girone d'andata, ma 14 gare sono sufficienti per analizzare questa prima parte della stagione. Dopo le prime giornate d'assestamento della squadra, inevitabile per una compagine completamente rinnovata e con un nuovo tecnico, i frutti del lavoro di Angelo Terracenere non hanno tardato ad arrivare. Accreditato alla vigilia come outsider, il Molfetta si sta proponendo tra le candidate alla vittoria finale. Ricordiamo che accederanno in Eccellenza le prime dei due gironi, mentre le seconde si giocheranno la terza poltrona. Un'eventualità mai verificata, perché a seguito dei ripescaggi, sono state sempre più di tre le squadre promosse. Addirittura l'anno sorso salirono in sei, tre per ogni girone. La squadra è in serie positiva da 9 giornate in cui ha collezionato 7 vittorie e 2 pareggi, realizzato 24 reti e subite 9. Un ciclo positivo che ha permesso ai molfettesi di scalare posizioni e accorciare le distanze in alta classifica. Una rimonta che poteva essere più consistente, se i molfettesi avessero portato in porto la gara casalinga contro il Castellaneta. Il Molfetta dopo aver inflitto al Barletta la prima sconfitta per 3-2 e vinto a Minervino (1-3), nella successiva gara interna ha commesso un mezzo passo falso. In vantaggio per 2-0, i molfettesi con presunzione calavano prima mentalmente e poi fisicamente, permettendo al Castellaneta di agguantare il pareggio con un po' di fortuna e la complicità di qualche distrazione dei molfettesi. Riscatto sette giorni dopo ad Altamura, con un sonoro 4-0, reti di Tritta, Uva, Aloisio e Di Vittorio. I 31 punti in 14 gare, in virtù di 9 vittorie, 4 pareggi, una sconfitta, 34 reti all'attivo e 16 al passivo, collocano il Molfetta al 3° posto, alle spalle della capolista Barletta (35) e Conversano (32), e davanti al Cerignola (30). Da notare che il Molfetta fuori casa ha raccolto 5 vittorie e 2 pareggi, mentre in casa ha collezionato 4 vittorie, 2 pareggi e subito una sconfitta. Dopo una serie di cambi, l'assetto tattico targato Terracenere prevede 4 difensori, 2 centrali a centrocampo, un trequartista e 3 punte, che produce un gioco intraprendente, ma che inevitabilmente cede qualcosa in fase di interdizione a centrocampo e che spesso, soprattutto contro le squadre più attrezzate, mette sotto pressione la difesa. I punti fermi della squadra sono la difesa con Del Vescovo a destra, Baldassarre e Abbatantuono al centro e Cormio a sinistra, mentre a centrocampo Carlucci agisce in regia, Di Pinto in copertura e D'Aloia a sostegno del tridente Uva, Tritta e Monopoli. Il gioco è piacevole: la manovra parte dalle retrovie per vie orizzontali, per poi verticalizzare sulle punte, soprattutto quando si mettono in azione D'Aloia e Tritta, a beneficio di Corrado Uva, cannoniere della squadra con 10 reti. Una squadra quindi votata al gioco offensivo, si direbbe di stampo zemaniano, e come tale non abbastanza cinica nel gestire il risultato. Sia nella sconfitta contro il Conversano, sia nel pareggio contro il Castellaneta, invece di gestire il risultato, i molfettesi hanno continuato a proporsi in avanti lasciando, soprattutto a centrocampo l'iniziativa agli avversari. Non per niente il Molfetta ha sempre vinto con più di una rete di vantaggio, mentre quando è stato in vantaggio di una sola rete, tranne con il Barletta, ha sempre subito il ritorno degli avversari. Da notare che fuori casa il Molfetta ha incontrato le ultime sette in classifica, mentre in casa le prime otto. In pratica nel girone di ritorno i biancorossi si giocheranno le proprie carte fuori casa. L'obiettivo può essere alla portata anche se, rispetto alle altre concorrenti, la rosa a disposizione di Terracenere ci sembra risicata, soprattutto in questa fase della stagione in cui sono frequenti le assenze per infortunio o squalifiche. Per ora niente i rinforzi, anche perché in giro non c'è granché, ma qualcuno è pure andato via, come Buccheri, Cesareo e Gatti. Finora Terracenere, oltre al jolly Di Vittorio, ha pescato nel settore giovanile, ma i vari De Di Bari, De Candia, Aloisio, Porcelli, Mercadante, De Ceglie pur facendo vedere delle cose apprezzabili, alla lunga potranno peccare in continuità. Inoltre la mancanza di ricambi non consente ad alcuni titolari di tirare il fiato. Speriamo che alla fine ciò non sia penalizzante. Comunque, bisogna dare atto al presidente de Nicolò e al tecnico Terracenere di aver riportato al “P. Poli” un calcio dai contenuti tecnici apprezzabile e competitivo, anche per i palati esigenti. Insomma quest'anno tutti si sono guadagnati il classico panettone, nell'attesa e nella speranza, che l'uovo di Pasqua (in primavera si deciderà tutto), riservi la più gradita delle sorprese. Francesco del Rosso francesco.delrosso@quindici-molfetta.it
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