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Molfetta, attenti alla truffa dello specchietto rotto: chiamate i carabinieri Segnalato da Pasquale Mancini un episodio avvenuto in città, con l'obiettivo di estorcere denaro ai malcapitati
29 maggio 2011

MOLFETTA – E’ sempre in agguato il truffatore dello specchietto rotto, lo stratagemma in uso da tempo in Italia da parte di furfanti che fingono di aver subito il danneggiamento dello specchietto della propria vettura (in realtà già rotto) per estorcere denaro al malcapitato a cui fanno credere di essere stato causa di un impatto che non c’è mai stato.

A segnalare la cosa è Pasquale Mancini che racconta un episodio di tentata truffa di cui è stato testimone:
«Verso le 11 ero incolonnato al semaforo di via Madonna dei Martiri (direzione Bisceglie) quando ho notato un'autovettura  in sosta sul lato opposto: perfetta, lucida, ma con uno specchietto rotto.
"Peccato, mi son detto...una macchina tenuta così bene..."
 
Nemmeno il tempo di completare il pensiero, ed ecco che l'uomo seduto al posto di guida tira fuori una bottiglia di plastica e TAC ! con un movimento repentino colpisce lo specchietto laterale destro di un'auto in transito, che entrava in Città, e ritrae immediatamente la bottiglia. Il conducente sente il rumore e guarda nello specchio retrovisore, convincendosi di aver colpito  lo specchietto dell'auto in sosta. E' bastato un attimo...la truffa è avviata.
 
Spero che la mia occhiataccia (sinceramente ricambiata da quella dei due ceffi nell'auto) ,  il fatto che ho evidentemente annotato il numero di targa e la mia successiva telefonata alla Polizia Municipale abbia impedito il classico svolgimento del "secondo atto" : la rincorsa, la discussione, la richiesta di risarcimento e, alla fine il bonario componimento con una cinquantina di euro che finiscono nelle tasche dei truffatori.
 
Non ho dati per esser certo che si sia consumata una truffa, anche se da una visura sulla banca dati ANIA queste brave persone sembrano proprio..sfortunate...a giudicare dal numero degli incidenti "subiti".
 
Gli "specchiettisti" non sono più quelli di una volta: se capita anche a voi...chiamate i Carabinieri».
 
 
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Condivido con Quovadis: è una questione di pelle. Per fare il politico servirebbe leggere e riflettere su quanto scritto in questa lettera da Kipling a suo figlio. "Se riesci a conservare il controllo quando tutti Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa; Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio; Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare, O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne, O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio, E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio; Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone; Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo; Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina E trattare allo stesso modo quei due impostori; Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante, E piegarti a ricostruirle con strumenti logori; Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite E rischiarle in un colpo solo a testa e croce, E perdere e ricominciare di nuovo dal principio E non dire una parola sulla perdita; Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti, E a tener duro quando in te non resta altro Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!". Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù, E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente, Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro, Se tutti contano per te, ma nessuno troppo; Se riesci a occupare il minuto inesorabile Dando valore a ogni minuto che passa, Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa, E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio! - Rudyard Kipling -




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