Mauro Panunzio perché lascio la presidenza di Molfetta Shopping
ATTUALITA'
La scelta delle mie dimissioni, esclusivamente di carattere politico, è l'espressione di un disagio personale che non volevo influenzasse l'attività dell'associazione. Le motivazioni sono legate ai ripetuti rinvii in merito a scelte di indirizzo e di alleanze, alla messa in discussione del ruolo apartitico dell'associazione, credo i commercianti devono assumere un nuovo ruolo per essere maggiormente considerati. Ritenevo che, da subito si dovesse continuare il percorso intrapreso, ricercando e stimolando la partecipazione politica di persone rappresentative, con la disponibilità al dialogo per alleanze in linea con le esigenze reali del commercio, ideali e obiettivi dell'associazione. Credo alla definizione di un riconoscimento reale del ruolo dei commercianti per la tutela e lo sviluppo sociale, vera espressione di garanzia all'interno di una gestione amministrativa. Ho deciso il mio impegno politico che sarà subordinato ad espressioni di principi e valori, ma soprattutto alle esigenze del commercio tradizionale, mai come oggi in forte pericolo. Voglio solo cogliere l'occasione per esprimere la mia profonda amarezza per la scarsa attenzione politica dimostrata da questa amministrazione per i problemi che il terziario è costretto ad affrontare ogni giorno, non avendo portato il dovuto rispetto per quanti si espongono in prima persona in un mercato in continua evoluzione, con l'apertura esponenziale della grande distribuzione che tenta spudoratamente di distruggere il commercio urbano. Questo è lo scenario che mi batterò perché non si realizzi mai; per i commercianti e le famiglie, la sicurezza dei posti di lavoro, per i cittadini e lo sviluppo urbano.
NO ALL'APERTURA DI IPERCOOP SENZA AVERE PRIMA CREATO I PRESUPPOSTI IDONEI PER LA SALVAGUARDIA DEL COMMERCIO DI PROSSIMITA'.
In qualità di presidente dimissionario mi trovo ad elaborare un documento programmatico che sarà il lavoro per quello che va a cominciare. La crisi che da anni attanaglia il settore, nonostante una ripresa verso fine anno che ha un poco risistemato i conti, tra non molto potremo assistere a chiusure di negozi non solo nelle periferie cittadine. Ci si sforza con la creatività, che è patrimonio di ogni commerciante, a trovare soluzioni che contrastino tale situazione ma la consapevolezza che non è da soli che si possono affrontare le continue problematiche, mi porta a guardare a ciò con un obiettivo ben preciso: “sviluppo urbano”. Realtà a noi vicine (Città della Moda per esempio) vanno guardate con l'umiltà di chi deve imparare. Anni di attività dovuti alla nostra capacità nel fare i commercianti hanno provocato in noi molfettesi l'errata convinzione di essere arrivati. Mentre ci si beava di questo, altri lavoravano per scipparci i nostri diritti sul territorio e altri si isolavano in se stessi, guardando solo a casa propria e smettendo di collaborare. Molfetta e il suo commercio si trova ora ad inseguire e recuperare le posizioni perse, verso un traguardo da raggiungere non da soli ma con una partecipazione diretta in una amministrazione comunale più snella ed efficacie. Quella attuale ha già provocato gravi danni al commercio di vicinato, non avendo fatto nulla per la riqualificazione urbana, tanto meno per migliorare viabilità e parcheggi. L'abbiamo chiesto sin dall'inizio con svariati documenti sottoscritti dalle associazioni di categoria unite, ma le nostre richieste rimbalzavano su un muro di gomma. Le parti interessate devono promuovere progetti che mirano al rilancio del commercio e del turismo che devono diventare l'asse trainante per migliorare la qualità della vita nella nostra città. In un contesto tale, diventa sicuramente più facile per i commercianti, che tra l'altro si sentirebbero più considerati e meno lasciati soli, ricominciare ad avere quegli stimoli che possono far fare un salto di qualità alla città. Ma aspettando tutto questo non bisogna rimanere passivi. Ciò che deve rinascere è uno spirito collettivo collaborativo che riporti quelle occasioni di apertura che calamitano in città numerose presenze, un'immagine di operatività e compattezza. E' mio desiderio impegnarmi per la rinascita del commercio, del turismo e delle attività ad esso connesse. Il programma sarà formulato sulla esperienza di questi quattro anni di presidente della M.S. perché ho avuto modo di conoscere in profondità i problemi dei commercianti ed ho potuto analizzare tutte le possibili soluzioni per avviare un rilancio progressivo del commercio tradizionale. Un progetto sicuramente ambizioso ma di sicura riuscita se ognuno metterà il proprio impegno per realizzarlo.