MOLFETTA - Giovane e talentuosa, voce di punta della nuova musica italiana. Malika Ayane a Molfetta, tappa inserita tra le date del Grovigli Tour 2010 (il 3 settembre a Palermo). Ancora una volta lo zampino del dott. Pietro Centrone, presidente della Fondazione Vincenzo Maria Valente, che cesella un’altra serata di grande musica italiana all’Anfiteatro di Ponente, regalando al pubblico di Molfetta uno degli ultimi concerti della rassegna estiva «Luci e suoni a Levante» (prossimo appuntamento il 18 settembre con Fiorella Mannoia).
Un pubblico scelto, se molti non hanno potuto acquistare il biglietto, ma lo stesso dott. Centrone nella conferenza di presentazione della rassegna aveva puntualizzato l’impegno economico dell’associazione e del Comune dio Molfetta, entro determinati limiti. Intelligente impegno verso la cultura nazionale musicale tra passato e presente. Ma Molfetta pretende di più.
Più che un concerto, un groviglio tra blues, aperto dal giovane artista salentino Romeus. Non a caso groviglio, se Malika Ayane ha portato a Molfetta alcuni brani del suo nuovo album «Grovigli», con la splendida «Ricomincio da qui», presentata al Festival di Sanremo 2010 con cui ha ottenuto il «Premio della Critica Mia Martini» e il «Premio Sala stampa Radio-Tv per la categoria Artisti». Tante medaglie da esibire, se l’artista italo-marocchina, milanese doc, ha incantato il mondo della musica (tra i suoi fan, Paolo Conte, Giuliano Sangiorgi, Pacifico) e del cinema (registi come Paolo Virzì e Massimo Venier hanno voluto suoi brani per i loro film). e jazz, gospel ed electro-clash.
Una Malika Ayane non festivaliera, mosaicata di bianco (prima parte del concerto) e di nero-verde (seconda parte), con la sua audace eleganza anche gestuale, fuori dagli schemi. L’artista alterna momenti di forza emotiva ad altri di puro rock, con l’esecuzione di brani internazionali in lingua inglese. Ma è nel firmamento sonoro italiano che Malika raggiunge l’apice della sua raffinatezza musicale, interprete popular, sofisticata e diretta, leziosa ma sobria, unica per i fan.
Calore e colore, insomma, per un pubblico variegato di scatenati fan di tutte le età. Cellulari accesi per filmare un attimo del concerto o rapire lo stralcio di una canzone amata e molte volte canticchiata. Nemmeno la cantante si aspettava un pubblico così «caloroso e motivato», a tal punto da provocarle un leggero imbarazzo finale.
«Colpisce in profondità, con la sua passione, le sue sfumature, a volte il suo distacco - il commento di qualche spettatore - per questo incanta il pubblico di Molfetta, non solo quello italiano». Moltissimi consensi di pubblico a Molfetta (tra cui i migranti dell’Associazione Molfettesi nel Mondo), per una voce che ha scalato le classifiche radio, la più scaricata su iTunes (player di musica digitale). Sonorità avvolgenti e stimolanti che hanno affascinato pubblico e critica.
Scaletta con alcuni successi dello scorso album, come «Soul weaver», «Controvento» e «Come Foglie», brani del passato riarrangiati alla Malika-maniera, come la cover di «Orange skies» e «La prima cosa bella», scelta come colonna sonora dell'omonimo film di Paolo Virzì. I brani di «Grovigli» (prodotto e arrangiato da Ferdinando Arnò, compositore pugliese di gran parte dei brani contenuti dell’album, come in quello del 2009, «Malika Ayane») tratteggiano la grazia interpretativa di questa cantate che, lanciata da Caterina Caselli, in meno di 2 anni ha creato uno stile e un'identità unica. Il nuovo album è il prodotto degli incontri, sperimentazioni, nuove esperienze che Malika Ayane ha intrecciato nel suo ultimo intenso anno di attività.
Un disco che Malika descrive così: «È secondo me l'evoluzione naturale del primo. Per la tipologia di canzoni, i testi e gli arrangiamenti è un lavoro molto più elaborato e complesso ma paradossalmente più facile da cogliere. Durante la realizzazione sono stata impegnata all'estero e in Italia, cose che hanno impedito una mia presenza costante in studio, ma che mi hanno cresciuta molto vocalmente e che mi hanno permesso di comprendere come elaborare e focalizzare i sentimenti e gli stati d'animo e quindi trasformarli in melodie canzoni o semplicemente energie utili a rendere autentico ciò che faccio ed è importante per me».
Eccezionale intesa di Malika e della sua poliedrica band formata da Giulia Monti al violoncello, Stefano Brandoni alla chitarra, Marco Mariniello al basso, Carlo Gaudiello alle tastiere, Phil Mer alla batteria Chris Costa e Margo Guerzoni ai cori.