"Malasanità nell'Asl Ba/1", ginecologia a Corato, interrogazione di Rc
BARI – 9.7.2004
"Casi di malasanità nell'asl BA/1, confermano lo scadimento del servizio sanitario regionale come conseguenza dell'applicazione del piano di riordino ospedaliero": i consiglieri di Rifondazione Comunista al Consiglio regionale, Michele Losappio e Arcangelo Sannicandro, hanno rivolto un'interrogazione urgente all'assessore alla sanità sull'episodio di cattiva assistenza segnalato da una giornalista-paziente, ricoverata a fine gravidanza nel reparto di ostetricia dell'ospedale di Corato. Questo il testo.
Premesso che
* Lo scorso 23 giugno è stata pubblicata dalla stampa una lettera di una giornalista che in qualità di mamma partoriente ha dovuto ricorrere all'ospitalità ed alle cure del reparto di ostetricia del P.O. di Corato;
* La scrivente, nei tre parti precedenti, aveva usufruito dei servizi del P.O. Sarcone di Terlizzi di cui conserva "ancora un bellissimo ricordo sia per la struttura che per l'indubbia capacità dei professionisti da cui sono stata assistita";
* Di tutt'altro segno è stata invece l'esperienza denunciata nella lettera, dalla quale si evince chiaramente un caso prolungato di malasanità che dipende non solo dalle cattive condizioni igieniche, ma anche da scelte gestionali e logistiche concernenti la disposizione dei reparti di ostetricia, ginecologia e neanotologia, scelte della Direzione Ospedaliera che richiederebbero modifiche strutturali e di un certo impegno oltre che dalla cronica carenza di personale nonostante il riordino;
* E' dunque ancora una volta confermato lo scadimento del SSR come conseguenza dell'applicazione del Piano di Riordino Ospedaliero la qual cosa chiamerebbe in causa, se non la valenza dello stesso PRO, almeno le capacità manageriali del vertice della AUSL su cui insiste la responsabilità dell'applicazione;
* Il Presidente della Regione ha risposto alla denuncia della giornalista con una lettera di scuse e di rassicurazioni che consideriamo "di circostanza" giacché la parte propositiva consiste nella pubblicità all'ultimo provvedimento di Giunta, il Call Center Sanitario, e nell'annuncio di una indagine interna mentre non vi è cenno alcuno sulla carenze "strutturali" che emergono con chiarezza dall'esperienza della partoriente e che richiederebbero una complessa ristrutturazione del reparto in rapporto alle altre specializzazioni del P.O. di Corato chiamando direttamente in causa le responsabilità della Direzione AUSL;
interrogano l'Assessore alla Sanità
per conoscere
* L'esito dell'indagine annunciata dal Presidente della Giunta Regionale;
* I provvedimenti eventualmente assunti dalla Direzione del P.O. e della AUSL;
* Se l'Assessorato intende assumere iniziative e provvedimenti nei confronti della Direzione Generale della AUSL BA/1 per le responsabilità che gli competono nella applicazione concreta del PRO che, stando alla dichiarata volontà della Giunta Regionale, non dovrebbe portare - come invece è accaduto in questo caso - allo scadimento del servizio sanitario pubblico a danno dei pazienti”.
Di fronte a questi casi c'è da restare allibiti, tenuto conto che l'alto livello dell'ospedale di Terlizzi è stato sacrificato alle logiche dei tagli irrazionali del presidente Fitto, trasferendo a Corato un reparto di eccellenza e facendolo diventare – secondo la denuncia – un pessimo servizio. E a rimetterci è sempre la gente, costretta ad essere sempre più “paziente”.