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Ma a Molfetta esiste anche un'isola pulita
15 novembre 2006

A Molfetta esiste un'isola. Un'isola pulita, dove non esistono rifiuti, frequentata da gente con abitudini insolite. Qui, ogni giorno, decine di persone educatamente in fila attendono il proprio turno per consegnare ad un addetto dell'Asm, l'azienda che raccoglie i rifiuti in città, materiali che non servono più. Nonni e bambini, genitori e figli, ragazzi, adulti, tutti con insolita abnegazione si sforzano per differenziare i materiali e permetterne l'avvio al recupero. In cambio hanno un piccolo premio: buoni acquisto dal valore di 7, 5 o 1 euro a seconda che si consegnino 10 kg rispettivamente di alluminio, plastica oppure carta, vetro e acciaio. Poco, molto poco rispetto al loro impegno. Sono le stesse persone che utilizzano i cestini gettacarte, cercano i contenitori in cui riporre i medicinali scaduti e le pile esauste, chiamano il numero verde dell'Asm per il ritiro dei rifiuti ingombranti anziché abbandonarli in campagna, ripongono nel cassonetto i rifiuti non recuperabili ben chiusi in sacchi di plastica e ad orari prestabiliti, raccolgono le feci del proprio cane, fanno la raccolta differenziata dei rifiuti organici biodegradabili e, i più fanatici, si cimentano addirittura nel compostaggio domestico per recuperare in proprio gli scarti alimentari. Più esattamente, “gli isolani” non fanno altro che rispettare le regole e grazie a loro la città risparmia quattrini ed è meno sporca di quanto non possa diventare. Che cosa succede a chi non rispetta le regole? Nulla. I controlli non vengono effettuati, mentre i trasgressori arrivano persino a lamentarsi per le tasse a loro dire inique e troppo elevate e soprattutto per le troppe regole che loro (i trasgressori) si guardano bene dal rispettare. In particolare il dover rispettare gli orari anche per conferire i rifiuti, la mancata autonomia nel conferimento degli ingombranti e il dover differenziare le singole frazioni merceologiche sono norme ben difficili da fare salve. C'è chi, pur rifiutandosi di conferire i rifiuti all'«isola ecologica», si lamenta addirittura dei numerosi cassonetti che sottraggono spazio alle automobili e delle modalità con cui gli stessi vengono svuotati. Da qualche anno a questa parte, infatti, si procede allo svuotamento dei cassonetti attraverso un sistema semiautomatico che consente di velocizzare le operazioni, di ridurre il personale coinvolto, di migliorare le condizioni di lavoro degli operatori e di ridurre i costi. Per ricavare ulteriori benefici e, in particolare, evitare che le operazioni di svuotamento possano intralciare la viabilità nelle ore diurne, il servizio di raccolta dei rifiuti viene effettuato anche nelle prime ore della notte causando, a dire dei più sensibili, disturbo alla quiete pubblica e privata. Al momento i risultati sono sotto gli occhi di tutti: nonostante un piccolo gruppo di fanatici, infaticabili sostenitori dell'igiene urbana e della raccolta differenziata, la città è sempre più sporca, sempre più maleodorante e sempre più brutta, tanto che taluni iniziano a paventare il rischio dell'incremento delle tasse per far fronte al peggioramento del senso civico dei molfettesi. E se incremento ci deve essere, che sia un incremento iniquo per davvero. Che a pagare di più, questa volta, siano quelli che la città la sporcano, quelli che i rifiuti li producono, quelli che le regole le disattendono. Massimiliano Piscitelli Tiziana Ragno
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