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Lido Bahia, è scontro con i bagnanti. Bloccato illecitamente l'accesso al mare Rilasciata la concessione demaniale dalla Regione Puglia. I cittadini protestano: “Quella spiaggia era la più comoda da raggiungere: basta con la svendita della costa di Molfetta”. Il gestore chiama i carabinieri
15 luglio 2003

Demanio in vendita. Quella che sembra essere la politica del governo centrale, attraverso la rete si è trasferita anche in periferia. Un ennesimo tratto del litorale molfettese, già da qualche anno preda di una costante aggressione, è stato ceduto ai privati. Il 2 luglio l'Ufficio demanio della Regione Puglia, a seguito dei pareri tutti favorevoli delle autorità locali, ha rilasciato una concessione demaniale relativa al tratto di spiaggia in contrada Torre Rotonda, prospiciente il nuovo lido balneare “Bahia” (nella foto). Una concessione provvisoria, della durata di trenta giorni. In altre parole, dopo il 2 agosto i gestori del lido dovranno sgombrare le attrezzature predisposte sul demanio per facilitare la balneazione. Pedane, sdraio, ombrelloni e tavolini, questo è quanto la concessione autorizza. Nient'altro. Eppure su quel tratto di oltre 1000 mq c'è anche dell'altro: un rilevato di massi di notevoli dimensioni e una vera e propria terrazza con tanto di staccionata. Insomma, strutture che sembrano tutt'altro che di facile amovibilità. Per giunta nel giro di pochi giorni. Appare quantomeno strano, tra l'altro, che un imprenditore abbia realizzato strutture così imponenti per goderne per appena trenta giorni. Inoltre anomalo sembra anche il fatto che i lavori sul demanio abbiano avuto inizio prima ancora che la concessione demaniale fosse rilasciata dalla Regione. E ancora, fino a poche ore prima dalla notifica della concessione l'ufficio demanio della Capitaneria di porto di Molfetta ignorava che quel tratto di demanio fosse interessato da qualsiasi intervento. Concessione demaniale data con insolita rapidità La serie di atti che hanno portato alla realizzazione del lido balneare “Bahia” in contrada Torre Rotonda comincia il 27 agosto 2002, quando l'amministrazione comunale di Molfetta rilascia la concessione edilizia per la realizzazione del lido balneare “Bahia” in contrada Torre Rotonda. A un anno di distanza è arrivata anche la concessione demaniale. E così, anche questa volta, un lido balneare privato ha sottratto al libero accesso uno dei tratti a più alta fruibilità della costa molfettese. Il tratto prospiciente torre Rotonda, sistemato dai volontari di Legambiente nei primi anni '80, durante un campo di lavoro, era una delle spiagge più frequentate e, dopo la sistemazione del parcheggio comunale, era anche quella più comodamente accessibile alla popolazione. Adesso oltre ai 100 m di spiaggia occupati dal lido “Bahia”, ne restano praticamente isolati altri 350 a ovest del nuovo insediamento, che di fatto impedisce l'accessibilità a un'ampia fascia di litorale. Come se non bastasse, l'attiguo parcheggio comunale pare diventato improvvisamente un'appendice del lido “Bahia”. Non solo i gestori hanno aperto una “servitù” attraverso il muro di cinta dell'insediamento (appena costruito), ma, quando le tenebre calano, alla sera, quando il lido “Bahia” si trasforma in un'animata discoteca sulla spiaggia, entrare nel parcheggio comunale costa 2 euro. Con tanto di tariffario in bella vista, mentre parcheggiatori muniti di torce e tagliandi “garantiscono sull'integrità delle autovetture”. La protesta dei cittadini, il gestore chiama i carabinieri I cittadini non sembrano contenti del nuovo lido balneare. Almeno quelli abituati a frequentare lo scoglio di Torre Rotonda. Qualche domenica fa (il 6 luglio), a pochi giorni dall'inaugurazione dello stabilimento, alcuni bagnanti sono andati al di là del recinto, lungo la battigia. Perché sugli scogli “del lido Bahia” si sta più comodi e anche l'accesso al mare è più agevole. Alcuni hanno anche “osato” sostare sul bagnasciuga. Pronto l'intervento dei carabinieri che, sollecitati dai gestori del lido, sono intervenuti, chiedendo ai bagnanti “ribelli” le loro generalità. Un dato è certo: i cittadini assidui frequentatori di Torre Rotonda, non hanno accettato di buon grado la nuova iniziativa imprenditoriale materializzatasi nel lido “Bahia”. E alcuni di loro hanno tradotto il loro malcontento in esposti formali alle autorità competenti. Ben 4 le segnalazioni finora inoltrate a Capitaneria di Porto, Carabinieri, Vigili Urbani, Guardia di Finanza e Comune di Molfetta. Uno del circolo Legambiente di Molfetta, un altro del consigliere comunale di Rifondazione comunista Antonello Zaza. Altri due di privati cittadini. In uno si richiede “l'accertamento della regolarità delle infrastrutture create che rappresentano disprezzo per i cittadini, limitazione dei diritti altrui, selvaggia deturpazione della costa”. E ancora, lo stesso cittadino denuncia pure che “i lavori (ndr. del lido “Bahia”) hanno praticamente fatto scomparire due sentieri che consentivano il passaggio lungo la costa… purtroppo il necessario attraversamento per la propria sistemazione è diventato estremamente pericoloso specialmente per bambini ed anziani ed impossibile per portatori di handicap”. Tiziana Ragno SCHEDA I numeri della costa di Molfetta E' lunga 11.225 metri la costa di Molfetta. 4007 metri non balneabili (a ponente: scarico Ruvo-Terlizzi, scarico di Molfetta; area portuale), 1.531 non accessibili (a ponente: confine con Bisceglie, a est del lido Nettuno, a ovest di cala San Giacomo; a levante: area tra il lido Alga Marina e la sala ricevimenti La Perla), 2.556 a bassa fruibilità (per assenza di parcheggi, presenza di discariche abusive, accessi molto difficoltosi: cala san Giacomo e tratto prospiciente, lungomare, seconda cala), solo 2.235 (il 20% del totale) sono completamente fruibili gratuitamente (tratto terminale del lungomare, contrada Longone della Spina, prima cala, parte di contrada Torre Rotonda, torre Gavetone). Sì perché dei 3mila metri di costa ad alta fruibilità, ben il 30% è già stato dato in concessione ai privati (lido Nettuno, lido Scoglio di Inghilterra, lido Bahia, lido Belvedere, lido Marina Piccola, lido Alga Marina). (fonte: circolo Legambiente di Molfetta)
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