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Le sfumature differenti di Giulio Ricotti
15 maggio 2005

Macchie di nichilismo e cinismo, esperienze frivole, vita fin troppo movimentata e priva di consistenza, rapporti fugaci, improvvisati che non riescono a sopravvivere se non nel giro di pochi istanti. Ecco la panoramica del reale messa a fuoco da Giulio Ricotti,(il secondo nella foto) autore che ha esordito con la pubblicazione del libro “Sfumature differenti delle mie quotidianità”, ospite di un'assemblea all'Istituto Magistrale “Vito Fornari” di Molfetta. Il giovanissimo autore, di professione “studente universitario”, è riuscito a descrivere ogni sfumatura del mondo giovanile, concedendo al lettore non una visione immediata e diretta della società ma una complicata, lasciando sullo sfondo un interrogativo e un messaggio di diversa interpretazione. Un velo di pessimismo avvolge l'intera opera e si inoltra in ognuna delle cinque sezioni tematiche, (intitolate quotidianità, Pulp?! Storie di strada, improbabili approcci, l' angolino scuro) permettendo di far divenire il lettore critico del suo modo di vivere e sospingendolo a superare tutti quegli impedimenti sociali e non che lo rendono un automa in un mondo “statico”. Questa apparente sfiducia nei confronti della vita diviene, per l'autore, un pretesto o meglio ancora, come lui stesso ha definito, una molla che spinge il lettore a non amalgamarsi alla banale quotidianità. Tale “imput” viene lanciato da una frase posta sul retro del pocket “Dedicato a chi crede in ciò che fa” che in toto sintetizza l'«ideologia» del Ricotti e il suo modo di approcciarsi al quotidiano: proprio perché lui, giovanissimo, ha sfidato se stesso e, senza avere “etichetta” di scrittore professionista ha avuto il coraggio di lanciarsi e di concretizzare una passione. La sua concezione è stata interpretata dalla maggior parte dei ragazzi presenti (alunni delle classi 4 as, 4bs, 3as, 3bp, 2dp) come un messaggio chiave: riuscire a veder realizzato un proprio sogno non è un'utopia ma diviene pura realtà solo se si dà veramente importanza alle piccole passioni quotidiane e se si crede nelle proprie capacità. L'incontro si è articolato in tre momenti: durante il primo, Ricotti ha presentato le tematiche generali del libro; tale prima fase ha visto la collaborazione di Antonia Farallo, che ha ampliato la chiave di lettura equipaggiando il tutto sotto una prospettiva di carattere sociologico e psicologico, e di Antonella Zezza che ha mostrato agli studenti il continuo rapporto tra letteratura contemporanea e giornalismo facendo riferimenti letterari a favore di Cesare Pavese, Clive Staples Lewis, Franco Roi e Ezio Raimondi. La seconda fase ha visto lo scrittore nei panni di chitarrista accompagnato dalla lettura di Ester Tattoli. Durante la pausa musicale i lettori sono diventati spettatori e perché no protagonisti, visti alcuni brani di carattere personale e, al tempo stesso, comune. L'incontro si è concluso con un vivo dibattito portato avanti dalle studentesse e con un messaggio implicito delle tre collaboratrici: pretendere dal Magistrale, definita da una ragazza esterna “isola felice”, il massimo affinché la cultura non sia limitata al solo programma scolastico. Importante pertanto la partecipazione delle tre ragazze tutte ex studentesse dell'Istituto che ha ospitato un esordiente “nato dal basso”. Mariagrazia Petruzzella
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