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Le avventure di Primperan e il respiro dell'amicizia Domani alle 17 gli scrittori Francesco Marocco e Christian Crocetta dialogano a Bari con gli studenti del Marco Polo
03 aprile 2008

BARI - Un trentenne contemporaneo, un po' estraneo a una realtà instabile dove tutto è precario: le relazioni, il lavoro, persino i sogni. Questo è il “trentaneo” Primperan, nato dalla penna di Francesco Marocco (architetto paesaggista barese, classe 1976) e apparso per la prima volta nel libro “L'estate in cui il Bari comprò Joao Paulo” (edizioni la meridiana). Primperan, che prende il nome da uno sciroppo contro la nausea, è pure il protagonista di una serie di racconti pubblicati in queste settimane sulle pagine culturali del Corriere del Mezzogiorno. Una visione del mondo ironica e disincantata, secondo la quale, per esempio, i giovani di oggi “non devono preoccuparsi della pensione, perché moriranno prima di stenti”, costituirà lo spunto, venerdì 4 aprile alle 17, per un dialogo tra Francesco Marocco e i ragazzi dell'Istituto tecnico commerciale e linguistico Marco Polo di Bari, in via Bartolo 4/6 a Poggiofranco, un quartiere tra l'altro “attraversato” dai racconti dello scrittore barese. Con la penna che scorre agilmente sul foglio, Marocco descrive una generazione che vive la periferia di una città levantina come Bari, anche quando di questa città abita i quartieri "bene" e frequenta i posti alla moda, una generazione immersa in una metropoli che è periferia perchè città del sud, che non sa essa stessa se dirsi antica o moderna. All'incontro, introdotto dal preside Antonio Guida e moderato dalla presidente della casa editrice la meridiana, Elvira Zaccagnino, parteciperà un altro giovane autore, Christian Crocetta, che per la meridiana ha pubblicato “Sms. Se mi senti”. Crocetta, nato a Venezia nel 1975, racconta nel suo libro scritto con Serena Marangon e Alessandro Cavestro storie di amicizia, un sentimento che respira “di tutto ciò che siamo: respira dei nostri limiti e dei nostri talenti, respira di ciò che di buono abbiamo e vogliamo condividere, come anche dei peggiori difetti che dovremmo smussare nei loro angoli spigolosi per renderli più vivibili, a noi stessi e agli altri”. Sul sito della scuola www.sestoistitutobari.it attivato anche un blog
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