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La sagra di settembre tra fede e polemiche
15 ottobre 2011

Quindici del mese di settembre scorso ha proposto un articolo sulla festa della Madonna dei Martiri dell’anno 1906 quando, a causa di un’innovazione (così la defi nisce l’Autore) introdotta dal Comitato Feste Patronali, per quell’edizione molto particolare perché coincideva con la fatidica data nella quale “giunse l’acqua” a Molfetta, si verifi carono alcuni inconvenienti che condizionarono lo svolgimento della sagra e innescarono polemiche. La novità fu che nel giorno della Sagra a mare, ci fu anche una sfi lata di carri allegorici infi orati, allietata da suoni e canti, che “costrinse” il Simulacro, già in mare, ad essere trattenuto per tutta la notte, sulle due bilancelle che la trasportavano! Anche l’edizione di quest’anno sembra abbia provocato qualche rumor, se non addirittura, polemiche. Vediamo prima di tutto il contesto temporale in cui, quest’anno, si svolge la festa. Negli ultimi anni, la Festa si teneva nel periodo immediatamente successivo alla conclusione dell’annuale FERMO BIOLOGICO della pesca, che durava circa un mese (tutto il mese di Agosto): a Settembre gli Armatori/ Pescatori – attori imprescindibili nel cerimoniale della sagra - non vedevano l’ora, subito dopo la festa, di riprendere in pieno l’attività lavorativa dopo un mese di inattività dedicata soprattutto a riparazioni ai natanti (quindi spese necessarie, ma spese, senza nessun ricavo). Quest’anno, il FERMO BIOLOGICO è stato fi ssato in due mesi (terminerà il prossimo 2 Ottobre). La festa che si svolge tradizionalmente l’8 Settembre, capita dunque in pieno nella metà del periodo. Forse in conseguenza di questa circostanza, già all’atto della selezione della terna di barche che trasportano il simulacro dal molo Pennello alla banchina S. Domenico, si sono create le prime diffi coltà: La barca estratta è stata il MIMMO – un bastimento in ferro, con caratteristiche … un po’ peculiari, rispetto alle barche in legno – cosa che ha reso problematica la scelta delle altre due barche che l’ affi ancano nella processione a mare. Un altro problema è nato quando una delle due barche damigelle, sono le due barche che affi ancano quella sulla quale viene imbarcata la statua, ha rifi utato l’onore, dichiarando che avrebbe accettato di fare da barca centrale, ma non da damigella! In questo contesto in cui, come detto, il fermo quest’anno dura un mese in più pertanto, alcuni Armatori hanno scelto di continuare l’attività di pesca, in una zona di mare nella quale era possibile farlo: coste del brindisino dove il fermo partirà da Ottobre e durerà un mese (infatti il “nostro” fermo riguarda i tratti di costa dal Compartimento di Trieste a quello di Bari compreso – fi no a Monopoli). Essi non hanno ritenuto opportuno/ conveniente interrompere l’attività lavorativa per la Festa. Quindi le barche “disponibili” a Molfetta, erano poche; fra quelle poche, pochi Armatori hanno aderito all’invito di portare il simulacro, anche spinti dalle diffi - coltà economiche e normative di cui sta soff rendo il comparto tutto (fra demolizioni sponsorizzate dalla comunità europea, riduzione della capacità di cattura a causa della taglia delle maglie delle reti in uso, costi variabili e fi ssi in aumento). Con la prospettiva, dopo gli inevitabili, costosi lavori di “preparazione” a cui le barche si sottopongono per essere “degne” dell’onore di trasportare il simulacro, di dover aff rontare altre spese in un periodo di magra e con l’ulteriore prospettiva di dover aspettare un altro mese prima di riprendere l’attività di pesca. Una stima grossolana delle spese che un Armatore sostiene per l’attrezzamento della barca ad accogliere la statua, quantifi ca l’onere … tutto compreso, in diverse migliaia di euro. Per le ragioni descritte sopra, a molti non è parso il caso! Alla fi ne, è venuto in aiuto un Armatore di Bisceglie – associato ad “Assopesca” Molfetta – che ha “prestato” la sua barca (damigella) e così si è riusciti a formare la terna di barche. Poi bisogna esaminare l’aspetto organizzativo. Quest’anno la tradizionale cerimonia di incoronazione del simulacro: un rito solenne, eseguito il 7 Settembre, in cui il cerimoniale prevede, fra l’altro, che la consorte dell’Armatore della barca prescelta abbia …l’onore di aiutare per l’apposizione della corona di “Regina dei martiri” sul capo della statua, si è svolta durante una funzione offi ciata da mons. Cardinale A. Amato (un nostro concittadino, creato Cardinale lo scorso mese di Novembre, di cui la nostra rivista ha dato ampio risalto). L’evento in sé richiama grandi folle di fedeli, che anche in condizioni di normalità (messa offi ciata dai frati), vogliono partecipare in chiesa alla cerimonia. Ebbene, quest’anno il tempio è stato di fatto quasi inibito all’accesso dei fedeli: perlopiù si entrava solo se muniti di invito; invito che è stato riservato – lo raccontano gli “informati” – al personale dell’A.S.M., dipendenti comunali, dipendenti dell’ex Banca Cattolica, affi liati alle varie associazioni francescane oltre che alle …personalità. In poche parole, si è verifi - cato che un “parrocchiano” della Chiesa della Madonna dei Martiri, è rimasto fuori, per far posto ad uno che frequenta magari saltuariamente il tempio. La Basilica, come sempre ha predisposto un maxi-schermo, ma questo non ha impedito che la gente protestasse vivacemente all’esterno del tempio. Alcuni erano addirittura arrabbiati, nella misura in cui vedevano che in chiesa vi erano dei posti liberi, non occupati dagli invitati, mentre loro erano costretti a restare fuori (non possedendo l’accredito per accedere in Basilica), quando avrebbero voluto entrare, come sempre. La situazione si è sbloccata, quando si è deciso di “aprire” le porte della Basilica a quanti volevano, non invitati, quindi non privilegiati,assistere al rito, …in diretta ed occupare i “posti” vacanti. Ci sono state notizie di “problemi” sull’assegnazione degli stalli per gli ambulanti che, dai Centri dei dintorni, si riversano per offrire le loro merci durante i giorni della festa. In particolare, l’Associazione commercianti di Bisceglie – una delle più importanti, stante l’indole mercantile dei Biscegliesi, ha lamentato problemi. In termini generali, si assiste, di anno in anno, ad una anomala proliferazione di “punti di ristoro”. Sorgono dappertutto, chissà se sono tutti autorizzati e tutti rispondono ai requisiti igienico sanitari richiesti dalle normative. La combinazione di questi eventi, nel contesto temporale in cui si sono svolti, ha fatto sì che la polemica sia montata. Polemica alimentata anche dal fatto che il Comitato Feste Patronali: l’ente che si occupa autarchicamente dell’organizzazione dell’evento, dalla raccolta degli oboli (non sempre volontari) versati dagli esercenti cittadini, oltre quelli della popolazione che desidera contribuire in solido, della scelta delle luminarie, e tant’altro, gestisce le sue attività in completa autonomia, come sarebbe giusto che fosse, se questo atteggiamento, unito all’autoreferenzialità ed a scelte che si rivelano non sempre appropriate, non generasse lamentele e proteste, il più delle volte inascoltate. Un ritornello che si sente sempre più insistentemente sarebbe quello che il Comitato forse stia “operando” per …scoraggiare sempre di più lo svolgimento della tradizionale Sagra a mare che, nei secoli ha sempre caratterizzato per la sua grandiosità, lo svolgimento dei festeggiamenti in onore della Patrona: Maria SS di Martiri. Infatti dobbiamo osservare che in molte città limitrofe in alcune feste è prevista una sorta di processione in mare: Giovinazzo e Bisceglie – S. Antonio; Trani – S. Nicola Pellegrino. Ma in nessuna di queste solennità, forse anche perché alcune non sono dedicate ai festeggiamenti del Patrono, lo svolgimento dalla sagra risulta così sontuoso e con tale partecipazione, quanto quella che si svolge a Settembre a Molfetta. In un sistema che organizza e gestisce eventi, la critica per alcune scelte di gestione diventa fi siologica: è raro che chi organizza possa prevedere tutto il prevedibile e possa soddisfare capillarmente tutte le esigenze. Tuttavia quest’anno, per le più diverse ragioni che in parte abbiamo descritto, possiamo aff ermare che la festa ha avuto un andamento particolare, forse anche con una partecipazione popolare inferiore al consueto e questo lo si è notato anche durante la processione di ritorno a Casa della statua che, di solito si svolge la domenica successiva all’8 settembre.

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