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La rubrica di Raffaele Annese
15 luglio 2017

Mediterraneo, questo sconosciuto. Da più di tremila anni l’uomo lo sfida, lo ama, spesso lo ingiuria; ne sfrutta le ricchezze per abbellirsi, per nutrire il corpo e la mente. Verrebbe da pensare che di questo mare si conoscano vita, morte e miracoli: eppure è molto più facile che un italiano riconosca un esotico pesce farfalla che un sarago, un colorato pesce pagliaccio delle barriere coralline dal ben più vivace pesce donzella mediterraneo. In questa rubrica andremo a conoscere alcuni degli organismi che popolano le acque più superficiali del Mediterraneo e quindi del nostro mar Adriatico, quelle accessibili a chiunque abbia un po’ di curiosità. Scopriremo insieme che in mare non esistono soltanto alghe ma anche piante vere e proprie, con tanto di fiori e frutti (è il caso della Posidonia oceanica) e che le spugne non sempre hanno la forma e la consistenza delle familiari spugne da bagno. Scopriremo poi gli organismi invertebrati, come le comunissime ed insignificanti “patate di mare”; ed ancora vermi travestiti da fiori, pesci e crostacei che sfidano i tentacoli urticanti delle attinie; e poi le astronavi del mare, gli organismi del plancton e le meduse, che vagano perennemente in mare aperto. Sveleremo una delle più antiche ed errate credenze marine, quella che riguarda i ricci, conosceremo da vicino alcuni degli organismi con cui più spesso abbiamo a che fare... a tavola, ovvero pesci, cefalopodi, crostacei, ecc….. L’ambiente marino può essere diviso in due grandi sistemi o “domini”: il dominio pelagico e il dominio bentonico. Quest’ultimo riguarda esclusivamente i fondali marini e quanto su di essi vive e cresce (il cosiddetto benthos), mentre il primo comprende tutte le acque sovrastanti. Gli organismi che qui vivono appartengono a due categorie: necton e plancton. Per necton si intende l’insieme di animali capaci di movimento proprio, come i pesci, i cetacei e i calamari, mentre il plancton è costituito da organismi microscopici animali e vegetali che vivono nel mare galleggiando, trasportati dalle correnti. La principale suddivisione del dominio bentonico è quella legata alla presenza o assenza di luce e vegetali (sistema fitale e afitale). Nel sistema fitale è possibile riconoscere una successione di 4 piani che di estendono da alcuni metri sul livello del mare sino a oltre 130-150 metri di profondità: : il piano sopralitorale, il piano mesolitorale, il piano infralitorale e infine il piano circalitorale. In ciascuno di questi piani è possibile riconoscere vari ambienti sia a fondi mobili (fango, sabbia, ghiaia e detriti) sia duri (roccia) che presentano organismi e associazioni diverse. A noi bastano una mascherina, un tubo (lo snorkel) e un paio di pinne per osservare sotto la superficie del mare facendo snorkeling. Da alcuni anni, poi, hanno preso piede anche da noi le imbarcazioni col fondo di vetro (per es. alle Isole Tremiti e presso l’Area Marina Protetta di Porto Cesareo), per potere ammirare comodamente e all’asciutto le bellezze sommerse: non abbiamo davvero più scuse per ignorare il vero volto del nostro mare! Spero di darvi qualche piccolo consiglio per apprezzare meglio il nostro mare. E’ veramente importante conoscerlo per rispettarlo. Buona esplorazione!!!

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