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La rivista “Quindici” e i suoi 25 anni al servizio dell’informazione
15 febbraio 2019

Quindici compie quest’anno 25 anni. Nacque, infatti, come quindicinale (Quindici giorni) nel 1994 con l’intento di coprire un’area di informazione di qualità e professionalità che all’epoca mancava in città. Ispirandosi agli insegnamenti del vescovo don Tonino Bello e come portavoce dell’area progressista, Quindici, come detto nel primo editoriale, voleva essere un giornale “diverso”, dare voce a chi non l’aveva e soprattutto agli ultimi (anche il numero di gennaio in edicola contiene un’inchiesta ad ampio raggio sui nuovi poveri). Con questa filosofia il giornale, superata la difficile fase inziale e smentendo le previsioni di una sua breve vita, passando dalla forma quindicinale a quella mensile (e cambiando il nome da “Quindici giorni” a “Quindici” presente in edicola il 15 di ogni mese), si arricchì di pagine e contenuti e fu subito un boom, passando, nel giro di poco tempo, da 200 a 2.000 copie. Il giornale, realizzato da un gruppo di intellettuali e di rappresentanti della cosiddetta «società civile», si impose subito per professionalità e contenuti innovativi, non limitandosi alla cronaca, ma puntando soprattutto ad essere un giornale di opinione e di inchiesta (nel numero di dicembre scorso abbiamo fatto un’ampia e documentata inchiesta sul nuovo porto commerciale e il suo cantiere fantasma). Altra inchiesta importante è stata sviluppata sul numero di novembre sul lavoro, la disoccupazione giovanile, i centri per l’impiego e le prospettive del reddito di cittadinanza. Abbiamo scelto di essere un giornale scomodo che fin dal suo simbolo, il ventilatore, aveva come obiettivo quello di smuovere l’aria per stimolare la crescita e lo sviluppo della città (di qui le inchieste sulle imprese e sulla zona industriale e quella sulle banche e i depositi improduttivi). Nato come prodotto dell’Associazione culturale “Via Piazza” che ne è l’editore, il giornale si autofinanzia con le vendite, gli abbonamenti e la pubblicità, non ricevendo alcun sostegno economico, basandosi soprattutto sul volontariato di chi opera per la sua realizzazione. Altro obiettivo, in gran parte raggiunto, è stato quello di formare giovani giornalisti e comunicatori, alcuni dei quali oggi lavorano ad alti livelli in società nazionali di Roma e Milano. Anche la scelta della carta di stampa rientra nella filosofia di difesa dell’ambiente, altro tema fondante del giornale. Infatti, utilizza carta patinata di qualità, riciclata, per la quale non viene abbattuto nessun albero. La maggioranza dei lettori di «Quindici » è caratterizzata della fascia medio-alta economico e culturale della città: insegnanti, professionisti, docenti universitari, imprenditori. Dopo i suoi primi 10 anni il mensile «Quindici», che prima era pubblicato in formato A3 in bianco nero, si è trasformato in rivista in quadricromia, ricca di fotografie e con un’impaginazione elegante. Il mensile privilegia essenzialmente temi economici ma anche politici; le pagine di cultura, col recupero di detti e tradizioni molfettesi e di pezzi di storia locale, spesso inediti, per i quali viene fatta un ricerca ad hoc; la cronaca con gli approfondimenti degli argomenti già trattati nel corso del mese dai quotidiani e dalle tv; l’attualità; i commenti, gli appuntamenti e infine le pagine per lo sport e il tempo libero. La redazione è formata da un giornalista professionista, il direttore Felice de Sanctis, che ha lavorato oltre 30 anni nella redazione economica del quotidiano «La Gazzetta del Mezzogiorno» di Bari, gli altri redattori sono pubblicisti: professori, professionisti, studenti universitari e studenti liceali. Il giornale si è avvalso anche di una nutrita rosa di collaboratori qualificati, da intellettuali e storici locali a esponenti del mondo culturale cittadino, da Marco Ignazio de Santis, a Gianni Antonio Palumbo (e, prima di lui, suo zio Lorenzo), presente nella nostra redazione fin dagli anni del liceo, a Liliana Gadaleta Minervini a Corrado Pappagallo da Ignazio Pansini a Mimmo Favuzzi, da Gaetano Mongelli a Pietro Capurso e altri. Un ricordo va anche ai compianti Giovanni de Gennaro e Vincenzo Valente oltre a Pasquale Minervini del Centro studi molfettesi che ha donato al giornale pagine memorabili di ricerche inedite su Gaetano Salvemini, che oggi sono custodite nell’archivio storico salveminiano di Firenze. Dal 1996, tra i primissimi giornali in Italia (prima di repubblica.it e corriere. it), Quindici ha realizzato un portale in Internet al sito: www.quindici-molfetta. it con migliaia di contatti mensili da oltre 50 Paesi del mondo). Il giornale web rientra nello spirito dell’innovazione tecnologica che fa parte della filosofia del giornale e comprende il mensile (inserito in archivio con qualche mese di ritardo rispetto all’uscita in edicola) e Quindici on line un quotidiano aggiornato con le notizie della città. Già nel 1998 «Quindici» ricevette un significativo riconoscimento: miglior giornale italiano su Internet (The best of the year), insieme a testate di livello nazionale quali: «Italia oggi», «Milano Finanza», «Il Gazzettino », «Famiglia cristiana» e altri. A dicembre 2014 Quindici, al compimento dei 20 anni, ha rinnovato completamente e per la terza volta, la veste grafica, mantenendo alto il livello qualitativo e professionale. Questi i punti di forza, quelli di debolezza, sono quelli comuni a tutte le testate in carta stampata: riduzione della pubblicità e delle vendite, dovuta alla crisi economica e a una disaffezione di alcuni lettori ad uno strumento cartaceo che, a torto, viene considerato superato dall’informazione on line, spesso non controllata (le fake news), gridata e superficiale affidata spesso all’improvvisazione e non alla qualità professionale. Lo stesso nostro giornale mensile, pur avendo avuto tra i primi in Italia l’intuizione di approdare sulla rete, all’epoca trainante per la carta stampata, oggi risente della sua stessa concorrenza, anche se la redazione si sforza di realizzare due prodotti completamente diversi. Il web punta essenzialmente alla cronaca, mentre il cartaceo, con grande impegno di lavoro ed energie, realizza inchieste e approfondimenti, impossibili da veicolare sul web. Probabilmente il futuro riserverà alla carta stampata una riduzione dei lettori, ma un aumento della qualità degli stessi: giornali di nicchia per chi vuole capire di più, non limitandosi alla cronaca veloce, ma andando dentro e dietro la notizia. © Riproduzione riservata

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