La poesia liberata al Liceo Classico nel primo giorno di primavera
Celebrata la Giornata mondiale della poesia con la tecnica del caviardage
MOLFETTA - La Giornata mondiale della poesia è stata celebrata al Liceo Classico di Molfetta puntando alla creatività degli alunni, come occasione per dare voce ad emozioni e sentimenti, per cercare e liberare la “poesia nascosta” nelle pagine già scritte e dentro di loro, anche come utilizzo inusuale delle competenze acquisite; l’happening finale a Corso Umberto è stato voluto più per condivisione, anche all’interno dello stesso Liceo e nella città, che per volontà di apparire.
I docenti hanno scelto la tecnica del caviardage, messa a punto da Tina Festa. La parole viene dal francese “caviar”, caviale, nero come le cancellature che nella Russia zarista annerivano le parole da censurare. Dopo essersi esercitati nei giorni precedenti, agli alunni delle classi ginnasiali, ognuna seguita dal proprio docente di Italiano, il 21 marzo è stato distribuito un foglio strappato da un vecchio romanzo e chiesto di leggerlo, senza soffermarsi sul contenuto, piuttosto individuando una manciata di parole, per loro e solo per loro significative, sottolinearle, lasciar emergere dei collegamenti, fino a formare dei versi, cancellando tutte le altre con decisi tratti di pennarello.
Ognuno, davanti alla pagina, ha scovato in quelle parole ferme ed ingabbiate un nuovo significato, del tutto personale, che raccontava qualcosa di sé e, nella maggior parte dei casi, ha aggiunto disegni o tratti grafici coerenti con la poesia stessa. I fogli sono stati poi incollate su cartoncini colorati.
Alle ore 11, tutti raccolti nell’atrio, dove nel frattempo si era già posizionata l’Orchestra del Liceo Classico, il via all’happening: alcuni alunni hanno letto i loro componimenti, alternandosi all’esecuzione di brani musicali, tutte le poesie sono state poi legate alla cancellata esterna e lì, lette dai passanti, scelte e portate via. Alla Dirigente, prof.ssa Margherita Anna Bufi, è quasi dispiaciuto, avrebbe voluto trattenerle, ma in fondo era giusto così: poesia nascosta, poesia liberata, poesia condivisa, poesia regalata.
A leggerli, prima che si disperdessero come petali di fiori di mandorlo attraversati da una raffica di vento, i componimenti raccontavano mondi: i primi palpiti amorosi, la gelosia, la scuola, i dubbi esistenziali, il dolore di una perdita, l’amicizia, la discriminazione, la natura. Emozioni diverse espresse con un mix di linguaggi, parole, disegni, musica, e anche di lingue, perché i ragazzi hanno lavorato pure su testi inglesi e addirittura latini, di Cicerone, Seneca, Agostino.
Così si è portato fuori dalla scuola l’universo poesia, che non è fatto solo di antologie e volumi della Divina Commedia da relegare negli scaffali appena preso il diploma, ma strumento di espressione e riconoscimento; un modo per far fluire la vita, dare nuovo senso al già dato, riscoprire un significato diverso a quanto sembrava già definito. Soddisfatti dell'esperienza i docenti coinvolti: proff. Michele Ameruoso, Marta Giancaspro, Eleonora Sciancalepore, Marta Spaccavento, Paola Spaccavento, Maddalena Salvemini.