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La novità del corteo storico Regina Martyrum Rievocata la leggenda della Madonna che vien dal mare
15 settembre 2022

I nnovazione nella tradizione è l’obiettivo che si pongono tutti coloro che sono chiamati a perpetuare delle ma- nifestazioni che si tramandano da secoli. Ed è quanto ha re- alizzato il Comitato Feste Patronali, presieduto da Leonardo Siragusa, per i festeggiamenti in onore di Maria Santissima dei Mar- tiri, inaugurati con il corteo “Regina Martyrum”. Con la collabo- razione delle associazioni “Melphicta nel Passato” di Mol- fetta, Federicus e Omnes Leones di Altamura, Brancaleone Onlus e I Fieramosca di Barletta e della Lega Navale di Molfetta, infatti, si è voluto dare corpo a una tra le più antiche leggende molfettesi, secondo la qua- le l’icona venerata nella Basilica della Madonna dei Martiri sarebbe giunta via mare a Molfetta, portata dai cro- ciati nel 1188. Il 28 agosto circa duecento figuran- ti hanno impersonato cavalieri teutonici e cavalieri templari, nobili e popolani, sbandieratori e tamburini, religiosi e archibugieri, invadendo festosamente la nostra città. Nel tardo pomeriggio, il corteo è partito dalla Cattedrale Santa Maria Assunta per raggiungere la banchi- na Seminario, per attendere il dipinto che solcava le acque del nostro porto, a bordo di una imbarcazione a remi della Lega Navale. Ad accoglierla, il rettore della Basilica Madonna dei Martiri, padre Nicola Violante, il parroco della chiesa Cattedrale, don Pasquale Rubini, il sindaco Tommaso Minervini, gli assessori Giacomo Rossiello e Anna Capurso, il presidente Leonardo Si- ragusa e i membri del Comitato Feste Patronali. Alla voce fuori campo di Felice Altomare è stato affidato il compito di narrare la leggenda e la devozione che da sempre lega i molfettesi, in particolar modo la gente di mare, alla Vergine e di evidenziare il costante flusso di pellegrini che, oggi come ieri, giunge alla basilica. Don Pasquale Rubini si è soffermato sul senso religioso del legame con l’immagine della Madonna della Tenerezza: «L’icona indica la presenza di Maria tra noi… a lei affidiamo la nostra città, in particolare tutti coloro che soffrono, gli ammalati e le nostre famiglie». Il corteo ha ripreso il suo cammino col lento passo cadenzato da tamburi e trombe. La lunga teoria di figuranti, sostando talvolta per dare modo a sbandieratori e archibugieri di proporre un’anteprima delle loro esibizioni, ha percorso le vie cittadine per poi arrestarsi sul sagrato della Basilica, dove ogni gruppo ha proposto le proprie performance. La manifestazione ha registrato un grande apprezzamento; solo nei giorni successivi sui social è apparso qualche commento in cui si criticava l’iniziativa perché “mai fatta prima” e ritenuta estranea alla nostra tradizione o si avanzavano perplessità su aspetti storici. Certamente nel circondario ci sono città in cui queste manifestazioni sono ben più radicate ma ovunque ci sarà pur stata una “prima edizione”, dive- nuta poi “tradizione”. Del resto, anche Molfetta non è nuova a questo genere di iniziative. Basti ricordare il Kalenda Maia o il corteo storico di Santa Rita o, ancora, l’iniziativa Melphicta XIV sec., promossa nel 2002 dalla Pro Loco in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Bari (una mostra di costumi e una serie di rappresentazioni teatrali che dovevano essere prope- deutiche proprio alla realizzazione di un corteo storico). Si può forse negare che anche in quelle occasioni si sia stati inclini alla finzione cinematografica o teatrale? In merito alle questioni storico-artistiche, le ultime ricerche datano l’icona al XIV sec., quindi ben oltre quel fatidico 1188 contestato già dall’abate Ciro Saverio Minervini ma la tra- dizione popolare dei cavalieri che portano il quadro della Madonna ha sempre fatto breccia nell’immaginario collettivo e la passione per un tempo ormai remoto che si cerca di ricostruire, senza disdegnare l’approccio teatrale, è stata testimoniata non solo dai figuranti ma anche dalla grande partecipazione di pubblico che ha fatto da ala al passaggio del corteo e si è assiepata intorno alle transenne nel piazzale antistante la basilica. Non può che ritenersi soddisfatto il presidente del Comitato Leonardo Siragusa, che ha realizzato un evento coinvolgente per i cittadini molfettesi e per coloro che sono giunti da città limitrofe. Sicuramente una iniziativa che merita di diventare un appuntamento annuale. © Riproduzione riservata

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