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La Diocesi di Molfetta in preghiera, nel ricordo di Mons. Martella, per la pace in Medio Oriente, l’unità dei cristiani e i migranti morti in mare
Venerdì 6 luglio nel Duomo di Molfetta, Cala S. Andrea
03 luglio 2018
MOLFETTA
- Sono trascorsi tre anni dall’improvvisa morte di
S.E. Mons. Luigi Martella
, eletto alla sede vescovile di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi il 13 dicembre 2000, ordinato vescovo il 10 marzo 2001, ingresso in diocesi il 17 marzo 2001. Quel 6 luglio 2015 è scolpito nella nostra storia personale e diocesana nel ricordo vivo della figura amabile del vescovo. La diocesi lo ricorderà con la celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Domenico,
venerdì 6 luglio, ore 19 al Duomo di Molfetta
. Il settimanale diocesano
Luce e Vita
, di domenica 24 giugno scorso, lo ha ricordato in riferimento al suo impegno per la
famiglia
e per i
giovani
. Dopo la Messa, sempre
venerdì 6 luglio alle ore 20 a Cala S. Andrea
, la Diocesi si convoca in preghiera accogliendo l’invito di Papa Francesco fatto all’Angelus di domenica 1° luglio: “Sabato prossimo mi recherò a Bari, insieme a molti Capi di Chiese e Comunità cristiane del Medio Oriente. Vivremo una giornata di preghiera e riflessione sulla sempre drammatica situazione di quella regione, dove tanti nostri fratelli e sorelle nella fede continuano a soffrire, e imploreremo a una voce sola: ‘Su di te sia pace!’ (Sal 122,8). Chiedo a tutti di accompagnare con la preghiera questo pellegrinaggio di pace e di unità”. Proprio su quello spazio prospiciente il mare, Cala S. Andrea a Molfetta, dove
Papa Francesco
ha messo piede sul nostro territorio diocesano il 20 aprile scorso, nel ricordo di
don Tonino Bello
, il
Vescovo Mons. Domenico Cornacchia
invita la Diocesi a pregare per la pace, per l’unità dei cristiani – chiamati ad essere un unico popolo che si impegna perché si ponga fine alla tragedia umanitaria del Medio Oriente – e per le ingiuste morti di decine di migliaia di migranti che, in fuga da conflitti e povertà, proprio nel mare vedono soffocare il desiderio di una vita piena e dignitosa. Tutta la Comunità diocesana – parrocchie, associazioni e gruppi – e anche le comunità cittadine sono invitate a partecipare.
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Sansone (niente a che fare con Dalila)
04 Luglio 2018 alle ore 07:00:45
Dalila, se vivi la tua religione come una trappola chiediti perché. Non sarai stata indottrinata da bambina? Se sei credente, è assai probabile che la tua fede sia la stessa dei tuoi genitori. Se siete nati nell''Arkansas e siete convinti che il cristianesimo sia vero e l''islamismo falso, pur essendo perfettamente consci che pensereste il contrario ove foste nati in Afghanistan, siete vittime dell''indottrinamento subito in età infantile. Mutatis mutandis, lo stesso discorso varrebbe se foste nati in Afghanistan e convinti della verità dell''islam. Dovremmo tutti trasalire quando sentiamo espressioni come "bambino cattolico" o "bambino mussulmano". Si parli semmai di "figlio di genitori cattolici"; se udite qualcuno pronunciare l''espressione "bambino cattolico", interrompetelo senza paura e vergogna, osservate educatamente che i bambini sono troppo piccoli per sapere quale religione preferiscono, come sono troppo piccoli per avere un''opinione su economia e politica. Non ci sono "bambini mussulmani", ci sono soltanto figli di genitori mussulmani. Al di sotto di una certa età, si è troppo piccoli per sapere se si è mussulmani o no. Non esiste nessun bambino mussulmano. Non esiste nessun bambino cristiano.
Rispondi
Dalila (niente a che fare con Sansone)
03 Luglio 2018 alle ore 02:00:08
Prego poco ma, quando lo faccio, prego per l''unità di tutti gli uomini indipendentemente dal loro credo, color della pelle, sessualità e quant''altro. Siamo fatti tutti della stessa pasta, siamo tutti figli della Terra e di nessun altro. Le divisioni che ci affliggono? Colpa di stregoni e streghe, falsi profeti e cattivi predicatori, imbroglioni, approfittatori della buona "fede" di gente buona e mansueta, trascinati su cattive strade maestre.
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