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La dimensione religiosa dei giovani
15 marzo 2010

Per anni, anzi per secoli il “trascendente” ha sempre rappresentato per l’uomo la spiegazione più plausibile all’inspiegabile. Ma è possibile continuare a considerare che gli eventi e i fenomeni siano frutto dell’intervento di quello che, in modo semplicistico, i più defi niscono “divino”? Certamente no! La società del tempo non lo permette aff atto. Sebbene qualcuno stenti ancora a crederlo, la nostra è una società basata sul razionalismo che si traduce, spesso, in un forse blasfemo “se non vedo non credo”. E’ l’immanenza a dominare il nostro tempo; e cosa c’è di strano in questo se ci si vanta, giustamente, di esser fi gli della scienza e della tecnologia, i cui principi, basati su azioni e reazioni, ormai non sono più mistero per nessuno? Sembra, dunque, impensabile che i giovani, i più vicini a questo “cyber-spazio” possano ancora ricordarsi che, forse, in un’altra dimensione, esista un dio pronto ad assistere gli uomini e non solo quelli di buona volontà. Le dinamiche del rapporto dei giovani con Dio, o più semplicemente con la religione, si fanno molto interessanti. Qual è la considerazione che i ragazzi di oggi, nutrono nei confronti del Cristo, che, con il suo sacrifi cio, ha compiuto da solo una enorme rivoluzione, salvando l’ intera umanità dal peccato, come aff erma l’idealista Benedetto Croce? La distanza che nel tempo si fa sempre più lunga tra i giovani e la religione potrebbe dipendere dall’opinione che le nuove generazioni nutrono verso la Chiesa, ritenendola, forse, anacronistica e poco al passo con la modernità nelle sue risposte alle problematiche attuali della società. I vari incontri organizzati per la settimana di preghiera (18-25 gennaio) dalla Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi sono stati incentrati proprio su questo e su tanti altri argomenti attinenti la sfera della religiosità. In particolare durante l’incontro del 22 gennaio, tenutosi presso la Scuola Primaria “Giulio Cozzoli”, si è analizzato il tema “La dimensione religiosa dei giovani”. Relatori dell’incontro il prof. Matteo Azzollini e il prof. Giuseppe Cannizzaro, dirigenti scolastici, rispettivamente della Scuola Media “G. Pascoli” e del Liceo-Ginnasio “L. da Vinci”- Liceo Scientifi co “A. Einstein”, quotidianamente a stretto contatto con le nuove generazioni, e Padre Alfredo di Napoli, Direttore Diocesano per l’Ecumenismo, rappresentante della religiosità; moderatore dell’incontro il Prof. Michele Laudadio, Dirigente scolastico del 1° C.D. “A. Manzoni”. Uno dei problemi emersi durante il dibattito riguarda la diffi cile questione della integrazione religiosa all’interno delle scuole. Negli ultimi anni infatti anche la nostra città ha visto un rilevante incremento del numero degli immigrati che risiedono regolarmente in Italia; di rifl esso, anche il numero degli studenti stranieri nelle scuole (elementari e medie, soprattutto) ha assunto percentuali sempre più elevate. In queste “classi miste”, sorgono fi siologicamente quelle tipiche problematiche legate alla diversità non solo etnica ma anche religiosa. Si presenta costantemente, quindi, la tiritera “Crocifi sso sì-Crocifi sso no”, che da qualche mese domina l’informazione televisiva e la stampa. Senza dubbio, è diffi cile pronunciarsi su questo argomento ma, probabilmente, come ha osservato il prof. Azzollini, la soluzione sta nel signifi cato che si attribuisce a questo “baluardo” della religione cristiana. Gli stranieri, infatti, non sono costretti a condividere il senso che il crocifi sso porta con sé, potrebbero solo intenderlo come un comune accessorio dell’arredamento scolastico; spetta ai cristiani, invece, comprendere il reale signifi cato del crocifi sso, un signifi cato umano e concreto, dal momento che “Gesù altro non era che un uomo, che ha cambiato tutti gli altri e il proprio destino, salvandoli dal peccato”. Anche il prof. Cannizzaro si è espresso positivamente sul clima di tolleranza e confronto che le scuole costruiscono intorno agli alunni stranieri. A questo proposito ha lanciato un’interessante “provocazione” a Padre Alfredo. Ispiratosi ad un commento lasciato da un nostro lettore all’articolo che presentava i vari incontri della settimana di preghiera sulla pagina web del giornale, il preside del Liceo Classico e Scientifi - co ha domandato a Padre Alfredo se trova giusto che una chiesa possa ospitare ipoteticamente una discussione sull’ateismo, dato che scuola, istituzione laica, per l’incontro in questione, ha aperto le porte ad un dibattito su tematiche espressamente religiose. Padre Alfredo si è dimostrato pronto a valutare con i giusti strumenti una decisione del genere qualora se ne presentasse l’occasione. A conclusione del dibattito, il prof. Laudadio, ha ringraziato i relatori per i loro interventi, esprimendo la sua convinzione circa l’importanza degli adulti e degli educatori nella formazione non solo scolastica, ma soprattutto umana e religiosa dei giovani, guidandoli in un percorso di crescita, ispirato alla tolleranza e al confronto. Presente all’incontro anche un grande amico dei relatori e profondo conoscitore della città, il senatore prof. Enzo de Cosmo. L’ex sindaco molfettese ha rivolto i suoi sinceri complimenti ai tre dirigenti e a Padre Alfredo, ritenendoli coraggiosi per aver aff rontato tematiche così importanti, ma spesso poco analizzate pubblicamente.

Autore: Gabriella M. A. Abbattista
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