La corsa dei prezzi e i commercianti
Gent.mo direttore,
ho appena terminato di leggere l'articolo a firma di Francesco Dell'Olio sul numero di “Quindici” di ottobre, relativa all'intervista al presidente dell'associazione “Molfetta shopping”. Dire di esser rimasto allibito è poco.
Se leggesse qualche quotidiano noterebbe che le varie inchieste anche sui prodotti commerciati da Molfetta shopping giustificano un aumento dovuto all'inflazione max di un 5% non del 90% causa effetto euro.
Adesso una camicia non si trova a meno di euro 30,00 e così scarpe e indumenti vari, e che dire poi dei saldi di Molfetta shopping.
Lo ha dimostrato anche il suo giornale, è più conveniente comprare in piena stagione sia per la teglia sia per il prezzo.
Forse farebbe meglio a dar ascolto a più voci il signor Dell'olio prima di scrivere "baggianate".
Rossella Tattoli
In realtà, il nostro collaboratore si è limitato a registrare l'opinione del presidente di un'associazione di commercianti, che cerca di difendersi dall'accusa di aver aumentato i prezzi. Ma la gente si lamenta e sa – come dimostra anche l'inchiesta sui rincari di frutta e verdura che trova su questo numero – che il ritocco è avvenuto al dettaglio e, in molti casi, approfittando dell'avvento dell'euro si è giocato alla difficoltà di calcolo iniziale, parificando l'euro a 1.000 lire, quando in realtà è il doppio. Per fortuna ci sono ancora in giro commercianti onesti e quelli “furbi” sono pochi.