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La civica Siloteca: bilancio di due anni di attività Una possibilità in più per il turismo culturale a Molfetta
15 aprile 2000

Il futuro dell'economia mondiale, a detta degli esperti, è affidato soprattutto al turismo, per il quale si prevede un centinaio di milioni di nuovi posti di lavoro nel prossimo quinquennio. Nell'Unione Europea si potrebbero creare, in dieci anni, oltre 3 milioni di nuovi occupati in questo settore, contribuendo così a ridurre in maniera significativa il numero di giovani disoccupati che oggi, nell'Unione, ammonta a 15 milioni. Settore di punta è senza dubbio l'attività turistica relativa ai beni culturali e ciò vale, in particolare, per l'Italia che vanta una percentuale rilevantissima del patrimonio culturale mondiale e, di conseguenza, ha il primato del maggior numero di musei esistenti in uno stato. Dei quasi 3500 musei italiani (inclusi quelli chiusi o in restauro) poco meno della metà è comunale, il 6 per cento delle università, la restante parte è da suddividere, in parti quasi uguali, tra stato, enti ecclesiastici e privati. Il settore artistico-archeologico ha rappresentato la punta di diamante del turismo italiano, ma recentemente il settore tecnico-scientifico e naturalistico, che annoverava solo poche strutture aperte al pubblico, è in netta espansione. Anche la Puglia, pur se in maniera contenuta rispetto al nord (in Lombardia vi sono ben sei musei di storia naturale), sta pian piano incrementando le strutture museali atte a diffondere la cultura scientifica e la conoscenza del territorio per conservare, far conoscere e quindi insegnare ad amare il patrimonio tramandatoci. Come esempi valgano il Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia di Maglie (recentemente restaurato e divenuto uno dei più importanti d'Italia), il Museo Civico di Storia Naturale del Salento di Calimera ed i due musei foggiani della scienza e di storia naturale, ultimi nati in Puglia. In questo quadro, complessivamente incoraggiante, è da citare, in negativo, la mancata realizzazione a Bari del museo di storia naturale e la conseguente perdita dei relativi finanziamenti. La città di Molfetta, patria di naturalisti di grande valore, quali Giulio Candida, Giuseppe Maria Giovene, Giuseppe Saverio Poli, Raffaele Cormio, ha acquisito al suo patrimonio culturale la "Siloteca Centro Studi Molfettesi", dedicata allo xilologo Raffaele Cormio. Donata alla città dal sodalizio del quale porta il nome con apposito atto notarile, inaugurata il 7 marzo 1998 presso Palazzo Giovene, in questi primi due anni di attività ha rivelato, nonostante la scarsa pubblicizzazione, la sua capacità attrattiva soprattutto verso le tematiche ambientali. La Siloteca, in precedenza collocata presso la sede del Centro Studi Molfettesi in via S. Benedetto 4, è visitabile dal lunedì al venerdì (ore 9-12 e 18-20) e il sabato (ore 18-20). Dal Registro dei visitatori si rilevano oltre 500 firme. Tenuto conto che molti gruppi hanno spesso indicato esclusivamente la località di provenienza, tralasciando l'indicazione del numero complessivo dei componenti; considerando che da nostri rilievi statistici risulta che solo il 20% dei visitatori firma il registro, si può certamente trarre un positivo bilancio relativo all'affluenza e all'interesse suscitati dalla Siloteca in questi due primi anni di attività. I più assidui visitatori sono senz'altro studenti, soprattutto delle scuole elementari e medie inferiori, provenienti da Barletta, Trani, Bisceglie, Valenzano, Giovinazzo, Castellana Grotte, e naturalmente da Molfetta. Molto significativa è la visita effettuata dagli studenti del IV anno del corso di laurea in Scienze Forestali e Ambientali dell'Università degli Studi di Bari e dell'Associazione Studenti Universitari Forestali di Potenza, sotto la guida del prof. Stefano Quartulli. Il prof. Dante Castelnuovo, esperto xilologo, proveniente dal Piemonte, ha espresso "i più vivi complimenti per il grande lavoro svolto con competenza e dedizione, auspicando che i giovani apprezzino in futuro quanto è stato fatto per loro". Hanno inoltre visitato con interesse la Siloteca il sindaco di Rancio Valcuvia (Varese) unitamente agli eredi Tabacchi (Luigi, René e Jeannine), e una folta delegazione del WWF di Foggia. Si è avuto un notevole afflusso di visitatori in occasione delle programmate attività per gli emigranti tornati a Molfetta e della giornata della cultura per le recenti domeniche ecologiche. Sono registrate anche presenze, per ora sporadiche, di cittadini tranesi, biscegliesi e baresi venuti appositamente a Molfetta per visitare le varie strutture culturali ed il Pulo. Le ultime edizioni della "Festa dell'albero", in collaborazione con la locale sezione del WWF, hanno visto la collocazione di pannelli in alcuni giardini pubblici della nostra città nei quali sono riprodotte strofe illustrate della "Preghiera dell'albero all'uomo" composta da Raffaele Cormio. Talvolta i visitatori hanno apposto nel registro, accanto alla propria firma, anche osservazioni o brevi commenti. Il piccolo Fabrizio Fiorentino (classe I E, Scuola Media "Marconi" di Giovinazzo), riferendosi al pannello contenete gli insetti xilofagi, ha scritto: "sono arrabbiato perché uno di quegli insetti presenti nella terza stanza mi ha ucciso l'ulivo". Un altro giovanissimo studente, Davide Brescia (classe I L, Scuola Media "R. Monterisi" di Bisceglie), è riuscito, in maniera lapidaria, ad esprimere un concetto di rara efficacia: "in questa siloteca c'è il passato del nostro futuro". Altre osservazioni riportate dai visitatori hanno consentito di rilevare che, nonostante gli sforzi fatti dai curatori per rendere la Siloteca operativamente autonoma attraverso didascalie, pannelli esplicativi e schede didattiche, vi è una continua richiesta da parte dell'utenza di spazi espositivi più ampi e, soprattutto, di stabile presenza di personale con competenze specifiche. Al di là delle informazioni direttamente ottenibili attraverso la lettura delle schede, la vastità degli argomenti trattati fa nascere, inevitabilmente, curiosità, quesiti ed una continua richiesta di notizie che i curatori, a causa degli impegni di lavoro, possono raramente soddisfare. A tale proposito Alessandro Monti, professore di Scienza dell'Amministrazione alle Università di Camerino e Ferrara, lavorando ad una ricerca del CNR sui modelli organizzativi e di gestione delle attività culturali dei musei, ha recentemente rilevato che "in Italia non esiste la carriera del conservatore-curatore e non c'è una professione riconosciuta di curatore", come in Germania dove il personale viene selezionato in base alle competenze e assunto per chiamata diretta, o come negli Stati Uniti "dove è più forte la funzione didattica del museo come luogo del cittadino, formativo per tutti". I curatori della Siloteca Rocco E. Chiapperini Sergio Camporeale (Centro Studi Molfettesi)
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