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La cerimonia del 4 Novembre a Molfetta nel centenario del Milite Ignoto e nel ricordo del “Francesco Padre”
07 novembre 2021

MOLFETTA – La tradizionale cerimonia del 4 Novembre, giornata delle Forze Armate e dell’unità nazionale, che ha un significato particolare per la ricorrenza del Centenario della traslazione, avvenuta il 4 novembre del 1921, della salma del Milite Ignoto da Aquileia a Roma dove riposa al Vittoriano. Il 4 novembre di due anni prima, il 1919, l’Italia celebrò la prima festa a ricordo della fine della prima guerra mondiale. Da allora, davanti al Monumento ai caduti, si celebrano tutte le ricorrenze più importanti della Repubblica, il 25 aprile, il 2 giugno. Quello del milite ignoto rappresenta il sacrificio di tante giovani generazioni.

La cerimonia si è svolta ai piedi del magnifico monumento ai caduti, nella sempre piena di ricordi villa comunale, la consueta, toccante, commemorazione in onore dei caduti in guerra e del milite ignoto.

In un clima solenne e ‘partecipato’ con un caldo ancora ‘tardo estivo’, alla presenza di altissime cariche militati in rappresentanza di tutti i corpi della zona e delle associazioni combattenti e reduci della nostra cittadina. Il sindaco Tommaso Minervini ha ricordato l’eroismo dei nostri soldati riproponendo la metafora del ‘milite ignoto’ e ricordando anche la triste vicenda del peschereccio Francesco padre.

«La ricorrenza del 4 novembre – ha sottolineato il sindaco Tommaso Minervini nel corso della cerimonia davanti al Monumento ai caduti - deve uscire dai libri di storia ed entrare nella consapevolezza vivente a testimoniare il sacrificio di allora e di oggi delle tante donne e uomini che, nelle forze armate, agiscono a difesa del nostro paese. Motivo per cui, nei mesi scorsi, abbiamo conferito al milite ignoto all’unanimità in Consiglio la cittadinanza onoraria».

Ma il 4 novembre del 1994 per Molfetta è una data che riporta ad un’altra amara ricorrenza, all’affondamento del Francesco padre «per cui questo Comune – ha aggiunto il Primo cittadino - deve continuare a reclamare la verità».

Non sono mancati  i giusti appelli  a tenere viva una consapevole attenzione  verso le problematiche ambientali, ed alla necessità e di affrontare i conflitti di ogni genere, anche quelli fra nazioni,  con consapevolezza e prudenza, in un mondo che non ha bisogno di guerre ma di sagge  mediazioni democraticamente gestite La banda cittadina ha poi eseguito l’inno  nazionale in un’atmosfera di consona solennita’.                                                                                                       

Ho, purtroppo, constatato che, a parte un gruppetto di studenti, erano presenti pochissime persone e, per lo più anziani. Questo ‘collasso’ si spiegherebbe, in parte, per le recenti vicende della nostra amministrazione, ma, onestamente, anche negli anni precedenti la partecipazione dei ella cittadinanza era inferiore alle mie personali e, credo, ragionevoli aspettative.

La cosa è preoccupante e bisogna riflettere sulle cause del fenomeno; perché questo disinteresse? Dove vanno e in che cosa vanno cercate le concause di questo disamore?

Secondo me una giusta visione globale del nostro mondo e la ricerca di pace non va confusa con un atteggiamento snobistico nei confronti di chi ha sacrificato la vita per portarci a quello che, vorrei dire ‘fortunatamente’ siamo.

Maurizio Sancilio

 

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