La Cassazione conferma il dissequestro degli stabili nella zona B4 di Molfetta
Il sindaco Azzollini: "«Grande sollievo per decine di famiglie"
MOLFETTA - La Suprema Corte di Cassazione di Roma ha confermato il dissequestro degli stabili presenti nella zona di completamento B4 di Molfetta. Come si ricorderà, essi furono sequestrati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani a gennaio scorso – a seguito di vari reati ipotizzati, fra cui anche la lottizzazione abusiva - e dissequestrati, poi, a febbraio, dal Tribunale del Riesame.
Oggi la Cassazione ha rigettato il successivo ricorso della Procura contro la decisione del Tribunale del Riesame di non confermare le iniziali misure cautelari. Ecco il primo commento del sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini: "Sono estremamente felice per il sollievo che questa autorevole sentenza porta nelle case di decine di famiglie coinvolte. Appena avrò a disposizione maggiori dettagli sul caso, non esiterò a incontrare di nuovo e pubblicamente i cittadini residenti e proprietari di quegli stabili per fornire loro ogni ulteriore aggiornamento. Al momento, desidero esprimere la mia piena soddisfazione per la efficacia dell'azione che questa amministrazione comunale ha condotto finora nell'ambito di tutte le fasi della vicenda di propria competenza".
Ma la vicenda giudiziaria legata alle palazzine B4 non può dirsi definitivamente conclusa con questa pronuncia della Suprema Corte di Cassazione. Ora la palla passa nuovamente al pm del Tribunale di Trani titolare dell'inchiesta, il dott. Michele Ruggiero, cui spetta il compito di decidere se chiedere l'archiviazione per il caso o il rinvio a giudizio per gli imputati. Ed a quel punto si aprirebbe il processo vero e proprio.