MOLFETTA - Performance originale quella dei ragazzi dell’Istituto l’I.T.C.G.T. “G. Salvemini”, che si sono cimentati nella “Tragicomedia di Don Cristobal e donna Rosita” di Garcia Lorca.
Lo spettacolo si è tenuto presso l’auditorium della parrocchia Regina Pacis (foto), nell’ambito della presentazione generale del laboratorio creativo, che è constato anche di alcune espressioni artistiche di stampo ecologista.
L’opera di Garcia racconta la storia di una donna, costretta a sposare, per necessità finanziare, un uomo che odia piuttosto che quello che ama. Una situazione, insomma, ormai cristallizzatasi come topos, che però si intrica alla ricomparsa del terzo, inaspettato e sbruffone ex-amante, culminando con un gioco di equivoci comici che trovano termine nelle morte di don Cristobal.
L’interpretazione dei ragazzi ha saputo riportare con forza gli spettatori in un clima spagnoleggiante forse un po’ stereotipato, ma probabilmente proprio per questo più coinvolgente.
Nel ricrearlo, hanno certamente influito i costumi di scena, curati da Assunta Minervini, le musiche, tratte dall’opera “La Carmen” di Bizet e la forza dirompente del flamenco.
Per quanto riguarda l’aspetto musicale, è certamente ammirabile lo sforzo dei ragazzi, che si sono cimentati con coraggio in arie di grande difficoltà tecnica. La loro interpretazione non è propriamente lirica: il risultato è però un originale incrocio tra classico e moderno senza dubbio apprezzabile, soprattutto nell’Habanera cantata da Giorgia Garcia. Insieme alle esibizioni canore, non sono d’altronde mancate quelle di una ensemble musicale molto ricca che ha accompagnato momenti salienti quali, ad esempio, quello del matrimonio.
Ottima invece l’esecuzione della danza, curata da Pasqua de Nichilo. Se da un lato, infatti, l’inserimento dei balletti ha dato la possibilità di coinvolgere un gran numero di persone nello spettacolo, dall’altro ha avuto un effetto di coinvolgimento proprio sul pubblico stesso, ravvivando notevolmente l’opera. Un plauso va certamente però alla prima ballerina,Tiziana Cipriani.
Per quanto riguarda la recitazione, brillante l’interpretazione di un Currito perfettamente calato nel personaggio (Mauro Mongelli), ma riesce a recitare anche con una certa scioltezza la protagonista (Giorgia Garcia), nel ruolo di una donna Rosita ribelle e intraprendente, ma anche, quando necessario, dolce e affettuosa.
Nel ricreare l’ambiente di paese (tra l’altro abilmente rappresentato dalle coloratissime scenografie ad opera di Michele La Forgia e Giulia Fortezza), si distingue certamente l’allegro e spigliato interprete del barbiere (Gaetano La Mastra).
Insomma, il risultato finale è uno spettacolo divertente e simpatico che, se pure non rasenta la perfezione tecnica o altissimi livelli di recitazione, lascia trapelare tutto quell’entusiasmo coinvolgente che solo i ragazzi di una scolaresca sanno dare.
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