L'immigrazione raccontata dagli studenti del Liceo Classico di Molfetta
MOLFETTA – Si è parlato di immigrazione all’Ospedale dei Crociati attraverso lo spettacolo “Terra!”, tappa conclusiva di un lungo percorso. Quest’autunno infatti si è concluso il progetto “Melphicta incontra il classico”, che ha tenuti impegnati i ragazzi del Liceo Classico “L. Da Vinci” per più di un anno. I docenti di riferimento sono stati i professori Turtur, Colonna e Mezzina; la regia invece è stata affidata a Marianna de Pinto, organizzatrice delle performance teatrali dell’Associazione Culturale Malalingua. Il tema centrale è quello dell’immigrazione, molto sentito in Italia, soprattutto nelle regioni meridionali, in quanto luoghi di sbarco di migliaia di clandestini.
Per conoscere appieno l’argomento sono stati interpellati dei mediatori interculturali provenienti dall’Africa e dall’Albania e il Comandante della Capitaneria di porto di Molfetta, che ha gentilmente concesso un’intervista. Inoltre gli studenti hanno visionato dei film e letto testi classici e contemporanei inerenti al tema. Importante è stato anche l’incontro al CARA (Centro Accoglienza per Richiedenti Asilo) di Palese, con alcuni immigrati che hanno potuto raccontare la propria esperienza e quello con Morteza Latifi Nezami, autrice del libro “Inospitale terra promessa”.
Lo spettacolo è durato poco più di un’ora ed è stato replicato alle 19 e alle 20.30. Seppure il tempo a disposizione era limitato, gli studenti sono riusciti a mettere insieme una varietà di personaggi appartenenti alla letteratura classica e non solo. Hanno così preso vita Ecuba, che da essere regina di Troia si ritrova devastata dal lutto e prigioniera in terra straniera; Cassandra, che al destino di schiava avrebbe preferito trovare libertà nella morte; Andromaca, costretta a subire la stessa sorte e ad assistere alla morte dell’amato figlioletto; Elena, fiaccata dal peso della responsabilità di aver causato una guerra. Ritratti di donne epiche ripresi da “Le Troiane” di Euripide, a cui si aggiunge, sempre di Euripide, Medea, la quale lascia la terra natia per seguire lo sposo a Corinto e venire poi da lui ripudiata. Si passa poi ad un’opera più recente, “Madre courage e i suoi figli” di Brecht, che riesce a raccontare con ironia anche una calamità come la guerra, che schiaccia la povera gente, nonostante questa provi con tutte le forze ad andare avanti e sopravvivere.
Il tutto si alterna con stralci del libro “Inospitale terra promessa” che descrive la disillusione di chi abbandona il proprio paese per raggiungere ciò che viene considerato il paradiso e che si ritrova invece a vivere un inferno. Perché questo è ciò che questo progetto ha voluto mettere in evidenza, le sofferenze, i disagi, le difficoltà degli immigrati, lontani dal loro paese, dagli affetti, da ciò che gli è familiare. Decidono di partire per sfuggire alla guerra di cui racconta Brecht, alla fame, alla povertà e si ritrovano a dover superare il problema dell’integrazione, che affliggeva anche Medea, della solitudine, del disprezzo e a sopportare la mancanza della patria, che per quanto inospitale, è pur sempre casa, il luogo in cui si nasce e si cresce. Perché la tragedia dell’esule è un tema antichissimo e il problema delle migrazioni è sempre esistito.
© Riproduzione riservata
Autore: Rossana Petruzzella