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L'atomo “all'italiana”: lo stronzio!
25 marzo 2011

Mi chiedo come sia possibile che in Italia siano costruite centrali nucleari, quando non siamo capaci di gestire la spazzatura, la sanità, la scuola, la giustizia … non siamo capaci di incoraggiare il merito, a scapito del demerito! Fate un po’ di mente locale, pensate un po’ ai concorsi pubblici, “all’italiana” (senza andar troppo lontani nel tempo alla c.d. “parentopoli romana”), e immaginatevi la selezione “all’italiana” dei responsabili di un’eventuale centrale nucleare: dirigenti, tecnici, operai ... Non sto scrivendo cavolate, uno dei nostri più grandi scienziati, non risultò vincitore di un concorso universitario, prima di espatriare in Svizzera. I nostri più grandi cervelli espatriano - perché in questa derelitta nazione la classe dirigente si seleziona con il “bunga bunga” - chi gestirebbe questa centrale nucleare? Ma vi rendente conto in quali mani rischieremmo di affidare l’atomo all’italiana? Solo dei pazzi possono pensare di affidare una centrale nucleare agli italiani, che tengono alla fame ricercatori scientifici eccelsi, matematici, fisici, studiosi di ogni settore, mentre promuovono a classe dirigente degli emeriti coglioni prescelti, per appartenenza alla casta.

Questa è un’ulteriore controindicazione alla costruzione di centrali nucleari in Italia. Ma non mi voglio esimere, dal proseguire oltre, anche se basterebbe quest’argomento per tacitare i fondamentalisti dell’atomo alla amatriciana e concludere qua l’articolo. Ve lo immaginate voi il Bertolaso di turno, alle prese con il raffreddamento del nòcciolo o nocciòlo che dir si voglia? Forse questa è la cosa che deve spaventarci più di tutto, senza dimenticare poi gli appalti e i subappalti per la costruzione; senza dimenticarci il nostro peculiare e italianissimo modus operandi quando dobbiamo costruire un ponte, un edificio pubblico, un’autostrada, un porto (che è cosa che ci riguarda molto da vicino) … E poi i tempi! In un tempo doppio a quello che è stato necessario per la costruzione della Piramide di Cheope, 5 mila anni fa, noi non siamo ancora riusciti ad ultimare la Salernno-Reggio Calabria.
Ma restassimo al come, sarebbe costruita, l’eventuale centrale nucleare, sarebbe nulla, se non considerassimo il giro vorticoso di soldi, che in questa nazione genera inevitabilmente gli appetiti delle società dei mafiosi e delle loro teste di paglia; sarebbe nulla se non considerassimo che quello che si andrà a costruire non è un tratto della Salerno- Reggio Calabria, ma udite, udite, una centrale nucleare che Russi, Americani e Giapponesi… hanno dimostrato, in caso di avaria estrema, di non riuscire più a controllare con conseguenze atroci per i cittadini residenti anche a parecchi km di distanza. Avete riflettuto su questa cosa?
Oggi si definiscono “macabre” le obiezioni al nucleare, ieri si chiamavano 'sciacalli' quelli che si opponevano alla diga del Vaiont. Abbiamo visto cosa è successo e soprattutto come e dove era stata costruita quella diga. A tutti quelli che sostengono il nucleare esponendo anche delle ragioni apparentemente logiche, del tipo “chiudi tutte le centrali del mondo e vedrai come sale il prezzo dei carburanti”, dico una sola cosa: il costo del fotovoltaico e delle energie pulite è tenuto volutamente alto! Basti pensare che già trent'anni fa esisteva il motore ad idrogeno per dirne una. La verità è che all'impero dei petrolieri, avere su strada mezzi ecologici non conviene affatto, almeno fino all'esaurimento delle scorte petrolifere. Devono prima arricchirsi per bene, spremere il limone fino all'ultima goccia. Sfasciare completamente le economie mondiali e l’ecosistema, attraverso le speculazioni di borsa. Basti pensare che un barile di petrolio, prima di passare dal produttore al consumatore viene venduto e ricomprato per circa 40 (dico QUARANTA) volte. Ma che dico, attraverso i c.d. “futures” inizia ad essere compravenduto molti mesi prima di essere estratto. Si compra e si vende praticamente una cosa che non esiste ad un prezzo sempre più maggiorato: LO CHIAMANO CAPITALISMO! Per me è follia! Questi sciacalli, sono gli stessi che in questi giorni attraverso le vendite massicce di partecipazioni azionarie in Società Giapponesi, stanno assestando il colpo di grazia, a quella nazione, dopo terremoto, tzunami e crisi nucleare. Alla faccia! E noi dovremmo fidarci di questi pescecani, che sarebbero capaci di sotterrare una barra d’uranio, nei nostri giardini? Ci dobbiamo fidare di tutta sta gentaglia dall’arricchimento facile e sommamente putrido? 
Volete una prova dell’asservimento della casta agli interessi dei petrolieri? Semplice! In Italia, di recente sono stati eliminati anche gli incentivi al fotovoltaico e alle rinnovabili. Un motivo neanche tanto nascosto ci sarà, no? E poi vorrei dire ancora, poniamo di chiudere finalmente tutte le centrali nucleari del mondo. La benzina andrebbe a 5 euro al litro – ma non è detto, con tutte le accise che ci stanno da togliere, anche quelle msulla guerrà dell’Abissinia, vero eh! - Bene, impareremmo a usare nuovamente le gambe, la bicicletta, le candele alla sera per illuminare le case, come si faceva ancora agli inizi del '900 in molti Paesi del mondo, ma senza essere eccessivi basterebbe usare lampade a basso consumo, tutti inderogabilmente. Meglio questo che morire di dolori atroci per tumori e malattie da radiazioni, meglio che avere dei figli storpi, che a loro volta sarebbero destinati ad una fine relativamente lenta ma inesorabile e dolorosissima. Meglio ritornare a coltivare la terra piuttosto che morire da disgraziati.
Come dite? Si ferma lo sviluppo, il progresso? E si fermi! Ma perché me lo chiamate progresso una società scientifica che sa utilizzare l'atomo, ma ancora non ha trovato rimedi sicuri per combattere e curare i tumori da radiazioni?
Ho espresso il mio NO al nucleare, anni fa. Ed il mio NO al nucleare rimane tale, soprattutto oggi. E se era obsoleto 15 anni fa, non vedo come mai sia ritornato di moda oggi che passiamo dai sacchetti di plastica a quelli biodegradabili; oggi che basterebbe consumare meno; oggi che con eolico e solare in Germania - nota per ‘avere’ sole e vento tutto l'anno!!! - si arriva al 50% del fabbisogno di energia. Da noi vogliono il NUCLEARE! Ma và?! Non riusciamo nemmeno a costruire un edificio sicuro, una scuola per i nostri figli – a San Giuliano di Puglia e all’Aquila son crollati per primi, ammazzando molti bambini e giovani universitari, gli edifici scolastici di recente costruzione - e ci parlano di nucleare. E delle scorie poi, non ne parla mai nessuno? 
A chi pensate che possano essere appaltati i lavori di costruzione di questa centrale nucleare? Ma alla Mafia, c'est plus facile… vien da dire. Ma non stiamo parlando di un Sanbitter, ma di una CENTRALE ATOMICA! Ve le immaginate mafia, camorra, ‘ndrangheta a fare a gara a chi sotterra meglio le scorie in qualche parco naturale, o in fondo al Tirreno, con l’affondamento di qualche carretta dei veleni? Nel frattempo, nel resto del mondo, sempre che la nostra centrale costruita dai soliti ‘amici’ e ‘amici degli amici’... – quelli dello “stronzio” per intendersi, atomo italianissimo - sempre che non abbia avuto incidenti, si sarà passati all'energia alternativa oltre alle rinnovabili che già ci sono.  
Mentre scrivo la situazione, è sempre più fuori controllo in Giappone. Una previsione ottimistica è quella che i 140.000 residenti non potranno mai più tornare a casa e quei territori saranno radioattivi per sempre, quella pessimistica nemmeno la voglio considerare. A me non serve l'opinione pagata del corrotto di turno giacca e cravatta – non mi fido di ‘sta gentaglia, imbecilli a prescindere, dello “stronzio” di turno, per intenderci - mi basti sapere che una portaerei americana, attrezzata per la guerra in mezzo alle radiazioni, abbia fatto dietro front a 100km da quella centrale. Chiunque voglia costruire centrali nucleari in Italia è di fatto un incosciente!
 
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Autore: Nicola Squeo
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Qualcuno bara in questo gioco opinionistico su di un argomento vitale da affrontare in un futuro prossimo, così ben espresso, lucido e chiaro nella sua presentazione di pensiero e dialettica dal giovane (?) Nicola Squeo: la paura del nucleare o la paura della gestione dello stesso? L'autore dell'articolo esprime chiaramente e senza prese di posizioni personali, quelle che sono le operazioni e le gestioni, i risultati poi, delle varie direttive alle costruzioni, interventi e difese del bene pubblico. Possiamo essere certi e senza dubbio alcuno, anche la costruzione, la messa in opera e la conduzione del nucleare venga gestita nello stesso modo. Non come una vera, importante e vitale visione del nostro futuro, ma come un normale business, un modo come un altro per imporsi e fare quattrini, quindi: mafia, 'ndrangheta, dirigenti, tecnici e operai, industrie e società adibite alle manutenzioni e tante altre operazioni per la sicurezza degli impianti nucleari e della gente, insomma un “bunga-bunga atomizzato”. “Solo dei pazzi possono pensare di affidare una centrale nucleare agli italiani, che tengono alla fame ricercatori scientifici eccelsi, matematici, fisici, studiosi di ogni settore, mentre promuovono a classe dirigente degli emeriti coglioni prescelti, per appartenenza alla casta.” Non è il nucleare che spaventa, quanto la gestione della stesso, alla matriciana: centrali alla matriciana con atomo allo stronzio. Prima della costruzione delle centrali nucleari, necessitiamo di un cambiamento radicale della nostra filosofia del vivere e della gestione del bene pubblico. Così ben rappresentato dal giovane(?) Squeo: " non stiamo parlando di un Sanbitter ma di una CENTRALE ATOMICA".


“LO CHIAMANO CAPITALISMO! Per me è follia!” Lo è anche per me. La realtà del mondo attuale, mostra che, in alcuni punti chiave, analisi e deduzione di Karl Marx tornano attuali. Due anni fa, il capo dell'arcidiocesi di Monaco di Baviera, mons. Reinhard Marx ha riscritto “Il Capitale” recuperando acrobaticamente il pensiero di uno dei pensatori più discussi in tema di economia-sociale. Il libro scritto da mons. Marx –" Il Capitale – Una critica cristiana alle ragioni del mercato" -, sottolinea voglia di dialogo e riconoscimento dell'attualità delle opere di K. Marx. Così si esprime l' esponente della Conferenza episcopale tedesca. “ La dottrina sociale cattolica ha preso molto sul serio Karl Marx e la sua analisi del capitalismo. E' innegabile che molte delle cose che ha detto sulle disuguaglianze sociali nel XIX secolo erano giuste. Marx ha analizzato il carattere di merce del lavoro e l'economicizzazione di ogni campo della vita. Ha intravisto nel nocciolo la globalizzazione del capitale, e ha anche capito che questo processo sarebbe potuto sfociare in una nuova qualità, che avrebbe potuto portare ingiustizie più grandi… Karl Marx pensava che il capitalismo sarebbe crollato a causa delle sue contraddizioni. Predisse che un capitalismo primitivo avrebbe potuto diventare un pericolo per il mondo. Oggi vediamo quanto aveva ragione. Non c'è alternativa all'esigenza di domare il capitalismo. Abbiamo bisogno anche di un ordine di principi mondiale. Senza cui il capitalismo diverrà una forza distruttiva. E' molto importante avviare le necessarie riforme in modo rapido e al tempo stesso di lungo termine e sostenibile. E' necessario introdurre nuove regole nel mondo dell'economia e della finanza, in modo che speculazioni selvagge, rapacità e mancanza di scrupoli non siano più premiati. E dobbiamo tornare a riconoscerci nei valori e nelle virtù che da molto definiscono come deve comportarsi l'imprenditore o il commerciante per essere uomo degno di rispetto e onore”. -

Leggendo quanto scritto da Nicola Squeo, così chiaro, lucido e senza ipocrisie varie, più che veritiere sulla situazione socio-politica e culturale italiana, sono andato a rispolverarmi “Intervista con la storia” di O. Fallaci, così per mera curiosità e voglia di confrontare tempi e realtà lontane e diverse, ma contestualmente molto simili nelle analisi oggettive e soggettive. “E' lecito pensare che la nostra esistenza sia decisa da pochi: dai buoni o dai cattivi sogni, dall'iniziativa o dall'arbitrio di pochi che col potere o la lotta al potere cambiano il corso delle cose e il destino dei più. Ma allora come sono quei pochi? Più intelligenti di noi, più forti di noi, più illuminati di noi? In tal caso, noi che diventiamo? Greggi impotenti nelle mani di un pastore ora nobile ora infame? Materiale di contorno, foglie trascinate dal vento? E per negarlo abbracci magari la tesi dei marxisti secondo cui tutto si risolve con la lotta di classe: la storia la fanno i popoli attraverso la lotta di classe. Però presto ti accorgi che la realtà quotidiana smentisce anche loro. La domanda si estende al passato, anzi a un passato remoto di cui conosciamo solo quel che ci hanno imposto affinchè ubbidienti lo imparassimo a scuola. Chi ci assicura che a scuola non ci hanno insegnato menzogne? Chi ci fornisce prove indiscutibili sulla buona fede di Serse, di Giulio Cesare, di Spartaco? Sappiamo tutto sulle loro battaglie e nulla sulla loro dimensione umana. Ignoriamo perfino se Gesù Cristo fosse alto o basso, se dicesse davvero le cose che affermano San Luca, San Matteo, San Marco, san Giovanni. Se qualcuno lo avesse intervistato e fermato per fermarne la voce, le idee, le parole. Io non mi fido delle cronache tramandate a orecchio, dei resiconti stesi troppo tardi, e senza facoltà di prova. La storia di oggi no. Perché si scrive nell'attimo stesso del suo divenire. La si può fotografare, filmare, incidere su nastro. La si può interpretare, discutere a caldo”.-

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