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Io, disoccupata delusa dall’inutile Centro per l’impiego
15 novembre 2018

Tema delicato quello del lavoro, che mi sta a cuore per ovvie ragioni. La mia indagine sulla funzionalità dei centri per l’impiego non poteva che partire, quindi, dalla mia esperienza. Ho 25 anni ed ho concluso il mio percorso di studi universitari nell’ottobre del 2017. Conseguita la laurea magistrale, dunque, per la prima volta seriamente ho cominciato a fare i conti con il mondo del lavoro. Dico seriamente perché prima ero sempre alla ricerca di lavoretti estemporanei da portare avanti tra una lezione e l’altra. Stavolta no, cercavo il lavoro con la L maiuscola. Diversi sono stati i canali che ho preso in considerazione per la ricerca e, tra gli altri, ho seguito il consiglio di alcuni di rivolgermi al centro per l’impiego della mia città. Non sapevo bene come funzionasse, però una volta in ufficio me lo hanno spiegato e ho dichiarato il mio status di disoccupata. E’ passato un anno ma mai un avviso di una possibile azienda in cerca di personale, mai un avviso riferito a corsi di formazione ed aggiornamento professionale. Nulla di nulla. Tutte le mie esperienze e chance maturate quest’anno sono il frutto di mie ricerche condotte sui principali siti web che fanno conoscere le imprese, di passaparola con i miei amici che sapevano della mia ricerca, di annunci letti qui e là. Quindi ora come ora non posso che sospendere il mio giudizio nei confronti del centro per l’impiego, se non addirittura bocciarne il servizio. Dello stesso mio avviso è Marta, 28 anni anche lei laureata: “Mi sono rivolta all’ufficio di collocamento dopo la mia laurea ma non ne ho tratto alcun beneficio, riducendo il suo utilizzo solo quando tra un lavoro e l’altro cambiava il mio status appunto lavorativo. Nessuno mi ha mai aggiornata su opportunità riferite alla mia carriera, mai una mail circa nuove iniziative. Ora come ora manco dal centro da almeno un paio d’anni”. Il discorso non cambia nemmeno interpellando Leonardo, che di anni ne ha 40 e quindi un approccio diverso al mondo del lavoro: “Non ho mai visto il centro per l’impiego come un modo per trovare lavoro. Ho dichiarato lì la mia condizione di disoccupato alla fine della scuola per poi aggiornarla. Non mi sono mai informato su un possibile altro utilizzo del centro di collocamento, sarà stato un mio limite. Sinceramente non lo vedo un canale per trovare lavoro e così la pensano tanti miei coetanei. Dal diploma in poi tutte le mie esperienze lavorative sono derivate dal concreto mio invio di curriculum alle aziende”. © Riproduzione riservata

Autore: Daniela Bufo
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