Inspiegabile crociata del sindaco di Molfetta contro la nuova capitaneria di porto
“Abbattete la Punta Perotti di Molfetta”, urla Azzollini e chiede la mobilitazione popolare. Nuovo episodio di popolismo. Come mai il senatore si accorge solo ora del «mostro»?
MOLFETTA - Evviva il populismo alla Berlusconi! Il presidente del consiglio è abituato a trattare gli italiani come dei minorati o degli ignoranti forniti al massimo della terza media (lo dice sempre ai suoi collaboratori), il sindaco di Molfetta ha imparato dal suo maestro e pensa di trattare i molfettesi da imbecilli. E così decide di mettersi alla testa di una protesta contro se stesso.
In pratica il sindaco si comporta come se si trovasse all'opposizione (approfittando del silenzio del centrosinistra) e non al governo della città e Forza Italia dimentica che governa Molfetta da oltre 7 anni.
L'ultima trovata populistica riguarda la costruenda capitaneria di porto che, con una definizione ad effetto viene chiamata la “Punta Perotti di Molfetta” con l'appello alla mobilitazione popolare perché “il Mostro” venga abbattuto.
Non c'è limite alla decenza. Questa mossa è un'offesa all'intelligenza dei molfettesi. E così il solerte ufficio stampa invia ai media il solito comunicato propagandistico chiedendo loro di fare da megafono a quest'ultima uscita del sindaco-senatore.
«Evitiamo un altro scempio urbanistico. Impediamo un'altra Punta Perotti in salsa molfettese – dice il comunicato -. È questo l'appello pubblico lanciato dal sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini, per fermare la costruzione della nuova foresteria della Capitaneria di Porto su Banchina San Domenico. La nuova struttura, infatti, è ubicata proprio a ridosso del mare e se portata a termine ostruirebbe irrimediabilmente la naturale prosecuzione del lungomare sul litorale di Ponente, fino alla Basilica della Madonna dei Martiri. Nei giorni scorsi, mediante un'ordinanza sindacale, Azzollini aveva già provveduto a sospendere i lavori e a fermare il cantiere. Venerdì prossimo, invece, si terrà a Bari una conferenza di servizi fra i rappresentanti del Comune e il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per decidere sull'opportunità di modificare la localizzazione dello stabile.
In vista di questo incontro, il sindaco Antonio Azzollini ribadisce la necessità di arretrare solo di poche decine di metri la sede della costruenda Capitaneria di Porto: la nostra proposta è tesa ad assicurare una continuità di percorso fra il Porto Turistico di prossima realizzazione e gli attuali insediamenti presenti sul litorale di Ponente, creando quindi le premesse ambientali per una conversione di questi manufatti, oggi fatiscenti, in attività per la ristorazione, il piccolo commercio di qualità e l'artigianato di pregio seguendo l'esempio delle grandi città portuali europee. Al contrario, si soffocherebbe ogni opportunità di risanamento urbanistico e sociale della zona oltre che le potenzialità di sviluppo economico, turistico e soprattutto occupazionale della città».
Fin qui il comunicato del sindaco al quale rivolgiamo una domanda, che, ovviamente, resterà senza risposta: come mai si accorge solo ora della costruzione della nuova capitaneria, quando la costruzione, come mostra la foto, è in fase avanzata e, tra l'altro, da mesi sono stati installati i semafori per favorire il traffico dei mezzi pesanti verso il cantiere? La consegna dei lavori è avvenuta nel novembre 2007, mentre la gara di appalto risale addirittura al 2002, quando al governo della città c'era un'amministrazione di centrodestra sostenuta dal senatore azzurro e guidata da Tommaso Minervini.
Come mai questo cambiamento? Cosa si nasconde dietro quest'improvvisa “crociata”? Si è accorto dell'errore e non vuole ammetterlo?