Inaugurato a Ruvo il C.E.A. Ophrys : un punto non di arrivo ma di partenza
A seguire un convegno sulla gestione sostenibile nei rifiuti in ambiti naturalistici
RUVO DI PUGLIA - Nel freddo di Ruvo ma nel calore e nel coinvolgimento delle istituzioni è stato inaugurato il Centro Educazione Ambientale “Ophrys”, dell'associazione Terrae.
Ophrys è il nome scientifico dell'orchidea, e di fiori, piante, della loro salvaguardia e di quella dell'ambiente si occupa l'associazione da diversi anni, andando nelle scuole di ogni ordine e grado a infondere la coscienza della cura del territorio nei bambini e nei ragazzi. Del proprio territorio. Perché se il nome è distintivo e simbolico, lo è ancora di più la collocazione della nuova sede: a Ruvo, in via Valle Noè (a due passi dal museo Jatta), quasi in una terra di confine, là dove inizia il Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Didattica ambientale vuol dire anche questo: condurre le persone, dalle più piccole alle più grandi, in una natura che fa parte del loro mondo, in tesori spesso poco lontani da casa. Terrae è attiva anche a Molfetta, dove riveste un ruolo importante all'interno del consorzio Polje, per la gestione del Pulo.
“Oggi festeggiamo l'inaugurazione e il riconoscimento da parte delle istituzioni come Centro Educazione Ambientale, ma in realtà è da anni che ci occupiamo di didattica ambientale. Lo scorso anno abbiamo chiuso con 60.000 alunni coinvolti nelle nostre attività, e da poco abbiamo firmato il protocollo d'intesa con il MIUR (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca)”, afferma con orgoglio il direttore del Centro, Domenico Lorusso, nel convegno a cui, poco dopo il taglio del nastro, hanno preso parte i rappresentanti provinciali, comunali, e del Parco Nazionale, sul tema “Gestione sostenibile dei rifiuti in ambiti ad elevata valenza naturalistica”, che ha fatto da trait d'union per la seconda inaugurazione di giornata, quella della la Mostra regionale sui rifiuti “Differentemente”, che sarà possibile visitare fino a sabato prossimo presso l' ex Convento dei Domenicani in Via Madonna delle Grazie, ovviamente a Ruvo.
Ha fatto i suoi saluti anche il sindaco di Ruvo, Michele Stragapede, (presenti anche l' assessore all'Ambiente Comune di Ruvo di Puglia Biagio Mastrorilli, e il Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato Giovanni Misceo) sottolineando “lo scempio che continua ad avvenire nelle discariche abusive. Il percorso formativo deve partire dalle scuole”, prima di cedere la parola ai relatori della conferenza.
“Gestione sostenibile vuol dire seguire il rifiuto non solo nello smaltimento, ma già dalla fase di produzione, cioè da cosa buttiamo via” ha detto il Vice Presidente del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, Michele Di Lorenzo. “Bisogna seguire il percorso del rifiuto dalla nascita alla tomba. E il nostro obiettivo deve essere quello di spingere le amministrazioni a seguire le migliori opzioni per l'ambiente”. E gli agricoltori, che con la presenza del Parco lamentano una crisi del settore? “Il Parco è erroneamente avvertito come un limite, ma in realtà nulla è cambiato con la sua presenza, anzi, si ha un interlocutore in più”.
Poi Di Lorenzo precisa anche quella che secondo lui è la causa maggiore all'origine delle discariche abusive: “Disinformazione: tanti ignorano che il rifiuto grande può essere smaltito gratuitamente. Se non si tratta di incuria, è invece inciviltà. Anche quello dell'informazione è un sistema virtuoso che il Parco dovrebbe promuovere”.
E' incisiva nel suo intervento Anna Palladino, assessore all'Agricoltura e Parchi della Provincia di Bari: “nei convegni spesso sembra che tutto funzioni a meraviglia, invece non è così, non sempre c'è un buon rapporto tra le istituzioni. Se la mano destra fa il contrario di ciò che fa la sinistra, è impossibile il funzionamento di un circuito integrato. Oggi il sistema della differenziazione nella Provincia è così, con zone attive e zone morte. Occorre potenziare la raccolta differenziata e sensibilizzare l'opinione pubblica su di essa”. E a proposito di campagne di sensibilizzazione, la Palladino promuove la “Campagna A2: assieme alla educazione ambientale, quella alimentare: ci giocheremo questa sfida nei mesi che ci rimangono”.
Il coordinatore del Centro Educazione Ambientale della Regione Puglia, Vito Uricchio, ha invece ricostruito la storia già ricca del CEA Ophrys, “seguito fin dai primi passi: oggi è un punto di eccellenza di un progetto ampio che coinvolge tre ministeri, Ambiente, Pubblica Istruzione e Affari Esteri, più le varie province. E nella campagna Differentemente, la Puglia si è distinta come regione che ha effettuato più controlli di tette, ricevendo da tutti, ministro Brunetta e Unione Europea compresi, giudizi positivi. La Puglia in questo senso è un laboratorio innovativo.
Presenza non prevista quella della dott.ssa Giuliana Ranieri, del Settore Rifiuti della Regione, che ha confrontato i dati di Ruvo (9,1% di differenziazione rifiuti) con il 30% di città più piccole, come Bitetto, “e questo soltanto grazie a frazioni dette in gergo secche, ossia carta, plastica, alluminio. Se si riuscisse ad aggiungere nelle stesse quantità anche il rifiuto organico, si arriverebbe a percentuali come 80%, 90%. Le discariche durerebbero anni, senza la necessità di cercarne di nuove, con tutte le problematiche del caso”.
Per l'Ophrys di Terrae, per tutti i centri di educazione ambientale, e per tutti i comuni cittadini, una nuova sfida è già lanciata. Lo dice anche Lorusso, nei ringraziamenti finali: “quello di oggi per noi non è un punto d'arrivo, ma di partenza”.
Autore: Vincenzo Azzollini