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In Ungheria si discute di diritto costituzionale italiano: un promemoria per il referendum
14 giugno 2016

Caro Direttore,
lunedì 6 giugno si è tenuta una conferenza sulla “Italian Constitutional Justice in Global Context” assieme alla presentazione del volume di “Diritto Costituzionale Italiano“ e relativa discussione con gli autori presenti. Per l’Italia erano presenti tra gli altri, Marta Cartabia, Magistrato e vice presidente della Corte Costituzionale Italiana, Vittoria Barsotti prof. di Diritto Comparato, Università di Firenze e Andrea Simoncini prof. di Diritto Costituzionale nella Università di Firenze. La conferenza, in lingua inglese, è stata organizzata dal Legal Studies Department della Central European Università in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura.

La Conferenza ha inteso offrire anche una discussione aperta, sul nuovo ed importante libro riguardante il Diritto Costituzionale e le prospettive nel contesto globale. Dopo i saluti della Ambasciatrice Italiana H.E. Maria Aceti e del Prof. Tibor Tajti, Capo del Dipartimento degli Studi Legali della Università ospitante, (CEU) gli attesissimi interventi di Marta Cartabia, Vittoria Barsotti e Andrea Simoncini, coautori del nuovo testo in discussione. Subito dopo, con la moderazione del prof. Michel Rosenfeld la “Book Discussion” con gli Autori del testo. La discussione è risultata interessantissima. E’ seguito il Lunch Break, per riprendere alla 15,30.  
Alla ripresa dei lavori, l’ottima relazione del prof. Giuseppe Martinico “La Corte Costituzionale e la Legislazione Europea; dopo, la relazione della prof. Isabelle Boucobza la brillante relazione del prof. Peter Pacsolay sulla influenza della Costituzione Italiana sul sistema Costituzionale Ungherese. Il relatore, già Presidente della Corte Costituzionale dell’Ungheria, era stato appena nominato Ambasciatore Ungherese a Roma. Seguono le relazioni dei prof. Susanna Mancini, Caterina Sganga, Mathias Moschel. Così si arriva alla Concluding Discussion. Si iscrivono a parlare quasi tutti gli studenti del Department of Legal Studies, presenti sin dal mattino. Il primo ad intervenire è uno studente giorgiano, che parla del Titolo V  della Costituzione e dell’art.117; dopo un albanese che parla delle divergenze di giudizio tra Corte di Cassazione e Corte Costituzionale; un studente del Bangladesch parla del grande valore dell’art. 3 della nostra Costituzione; una studentessa indiana parla del valore dell’ art.51 della Costituzione; ancora un giovane studente dell’Honduras che parla dei rapporti tra i Giudici nazionali e quelli della Corte Europea e di questo passo si arriva alla fine, dopo circa 10 ere.

Caro Direttore, non si poteva che rimanere sorpresi ed incantati a sentire questi studenti parlare della nostra Costituzione, perché citavano articoli, sentenze, rapporti con lo Statuto Albertino, i dissensi tra le varie Istituzioni. Personalmente sono rimasto meravigliato dalla padronanza e della conoscenza che questi giovani avevano della nostre raffinata Costituzione.  Mi sia consentita una modesta riflessione.
Come è possibile che, la nostra Costituzione, conosciuta e studiata da tutti, perché colta, raffinata ed equilibrata, possa essere modificata dalla Boschi e dai Verdini di turno. Ancora, mi permetto ricordare che, sul Senato elettivo i Costituenti discussero a lungo, alla fine prevalse il Senato eletto - dal popolo sovrano - in opposizione al Senato nominato dal Sovrano. Infatti per l’art. 33 dello Statuto Albertino, era il Re che nominava a vita i Senatori, senza limitazione nel numero! Il Senato previsto dalla riforma è solo un pasticcio, una bruttura che, non tiene conto della storia della Costituzione, riducendo anche la sovranità popolare.  Non voglio aggiunger altro, potrei scivolare nella polemica. Mi auguro solo che, coloro che voreranno per il “Si”, siano perfettamente coscienti e consapevoli e non votano per appartenenza, o peggio ancora per sudditanza.

Vitangelo Solimini
Associazione Italo-Ungherese Mattia Corvin  

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