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In carcere i due uomini che avevano aggredito gli agenti della Polizia locale di Molfetta
01 novembre 2024

 MOLFETTA - «Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani ha disposto la custodia cautelare in carcere per i due uomini che si sono resi protagonisti giorni fa di un grave episodio di violenza ai danni di un Commissario e tre Agenti del Comando di Polizia Locale di Molfetta» è detto in un comunicato della Polizia locale di Molfetta.

«La personalità e la condotta posta in essere dagli indagati ed il rischio di reiterazione delle condotte criminose messe in atto dai due uomini tra le motivazioni del dispositivo che ha determinato il provvedimento della custodia in carcere per i due indagati. Resistenza a pubblico ufficiale e tentato omicidio i reati contestati ai due uomini la cui intenzione omicidiaria nell’azione criminosa, secondo l’Autorità Giudiziaria, era stata condotta con cosciente volontà dai due indagati fino all’aggressione vera e propria ed al successivo investimento.

I FATTI. Il 7 ottobre 2024 un ufficiale ed una agente del Comando di Polizia Locale di Molfetta erano in servizio per verificare l’occupazione abusiva di un alloggio popolare in via Zuppetta, a Molfetta. Dopo aver verificato la presenza al suo interno di tre persone adulte, due donne ed un uomo oltre ad un minore, i due operatori di Polizia Locale venivano minacciati dagli stessi che assumevano un atteggiamento provocatorio nei confronti dei due rappresentanti delle forze di Polizia. Nello stesso tempo l’uomo, G. A. di anni 26, ricordando loro di essere un noto pregiudicato, si allontanava dall’immobile non dopo aver cercato di intimidire i due operatori di Polizia Locale di non farsi trovare al suo ritorno nell’abitazione minacciando di mettere in atto ulteriori e più gravi forme di violenza all’indirizzo degli stessi.

Verificato che l’appartamento versava in condizioni insalubri e di assoluta trascuratezza e sporcizia, il Commissario e l’Agente provavano a spiegare alla donna che avrebbero dovuto abbandonare l’abitazione ma quest’ultima reagiva urlando e opponendo la ferma volontà di perpetrare l’attività illecita in corso. Inevitabile a quel punto l’intervento di una seconda pattuglia del Comando della Polizia Locale di Molfetta che giungeva sul posto mentre l’uomo autore della occupazione abusiva di alloggio di edilizia pubblica insieme alla propria compagnia con a seguito il proprio figlio minore vi faceva ritorno accompagnato da altri due uomini, uno dei quali D. F. di anni 22 già con pregiudizi penali, rimaneva nell’abitacolo della vettura, pronto a coprire l’eventuale fuga.

Il G. A. ed un altro soggetto a quel punto aggredivano con spintoni e strattoni i rappresentanti della Polizia Locale presenti continuando a minacciarli prima di darsi alla fuga. Fuga che il G. A. metteva in atto raggiungendo il complice rimasto in attesa alla guida dell’auto e in concorso fra loro investivano deliberatamente il Commissario di Polizia Locale e una Agente.

Il Commissario veniva colpito e sbalzato per aria ricadendo malamente al suolo, l’agente donna riusciva ad evitare in parte l’impatto con la vettura ma riportava a sua volta escoriazioni e tumefazioni.

Le ricerche dei due fuggitivi nell’immediatezza dei fatti non davano esito nonostante il pronto e solerte coordinamento con il personale della locale Compagnia Carabinieri di Molfetta.

Il giorno seguente personale del Comando di Polizia Locale di Molfetta, in continuo contatto con l’Autorità Giudiziaria rinveniva e metteva sotto sequestro l’autovettura con la quale era stato tentato l’omicidio per investimento dei due Poliziotti, sequestro che veniva convalidato dal Pubblico Ministero di turno c/o la Procura della Repubblica di Trani su iniziativa del quale veniva richiesta la misura cautelare della custodia  in carcere a carico dei due soggetti, G. A. e D. F. entrambi noti alle Forze dell’Ordine, autori dell’investimento che veniva emessa dal G.I.P. e alla quale veniva data pronta esecuzione da personale del Comando P.L. di Molfetta che rintracciava i due indagati e li traduceva presso il carcere di Trani». 

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