Recupero Password
Il Secolo dei Lumi a Molfetta: lo studio scientifi co. Spunti per una ricerca. II parte
15 dicembre 2010

Eminente fi gura scientifi ca locale fu il sacerdote don Giuseppe Maria Giovene (1753-1837). Egli, studiando presso il Collegio dei Gesuiti di Napoli, entrò in contatto con Ciro Saverio Minervini e con Giuseppe Saverio Poli. Lì conobbe e imparò le nuove materie come la botanica, la mineralogia, la chimica, la fi - siologia, l’anatomia, ecc., tutte materie in cui occorre uno studio assiduo e buona memoria. A Molfetta si dedicò allo studio della meteorologia locale, osservando e poi pubblicando le relative osservazioni per diversi anni. Collezionista di monete antiche e di materiale archeologico mise su una buona raccolta. Vanto del Giovene fu la scoperta del salnitro naturale nelle grotte del Pulo di Molfetta e il suo sfruttamento industriale. Collaborò assiduamente con i vari rettori del Seminario alla preparazione scolastica degli alunni nel campo scientifi co, insegnando fi sica e altro. Donò alla sua morte la sua biblioteca con diversi testi di materie scientifi che e le raccolte di monete e reperti archeologici. Bisogna riconoscere ai vari rettori del Seminario di quel tempo di avere avuto sempre una visione aperta verso le nuove idee illuministiche senza frapporre alcun ostacolo all’interno delle scuole, anzi favorendo il loro diff ondersi; merito questo riconosciuto universalmente da numerosi studiosi. Per incrementare lo studio della fi sica e delle scienze nel Seminario, dietro suggerimento del Giovene, il rettore don Vincenzo Gioia nel 1791 prese accordo con Giuseppe Saverio Poli, capitano ed istruttore di S.A. il principe ereditario, di fornire un competente numero di macchine atte per un corso elementare di fi sica in detto Venerabile Seminario, del valore di 400 ducati che doveva far venire da Londra e il Seminario doveva rimborsagli 100 ducati alla venuta delle macchine e il resto in tre rate annue senza interessi. Il rettore don Vincenzo Gioia ringraziò il Poli per l’amore che porta verso il Venerabile Seminario, e del zelo, che lo impegna al maggior profi tto dè giovani di esso Seminario6. Con queste macchine e strumenti il Giovene sotto la sua direzione costituì nel Seminario un laboratorio di fi sica. Nel 1824, il rettore don Domenico Boccassini, per meglio sistemare la libreria e il laboratorio di fi sica, contrattò con il muratore Nicola Pansini la costruzione di un fabbricato costituito da tre camere superiori di cui due per la libreria e la terza per uso delle macchine per 730 ducati; mentre il falegname Gaetano Bacolo coprì con una suppigna il fabbricato con travi, tavole e chiodi per un costo di 650,58 ducati7. Giacinto Poli, dopo la morte del suo prozio Giuseppe Saverio Poli, avvenuta a Napoli nel 1825, ereditò gli strumenti sperimentali di fi sica e le monete antiche di oro, argento e bronzo. Non essendogli utili, li vendette al Seminario per farli rimanere in questa sua patria per lo bene della Gioventù, che si educhi in questo Venerabile seminario, e che si avrà per l’acquisto della scienza fi sica e affi nchè restasse perenne la memoria del suo prozio benefattore. Gli strumenti sperimentali erano: un planetario con campana di cristallo, un telescopio di Herschel a specchi metallici montato su carro, uno specchio inglese di 24 pollici, uno specchio ustiorio di 18 pollici, altro piccolo, altro piccolo a due facce, un microscopio inglese con sei ingrandimenti in cassa di mogano, altro microspcopio piccolo a tre ingrandimenti di cui manca lo specchio e il meccanismo, un microscopio composto di Dollond con sei ingrandimenti, un microscopio ad aria con sette lenti, microscopio solare inglese di Nairne con sette ingrandimenti, una macchina elettrica a cilindro di Nairne con i suoi apparecchi, elettrometro di Volta, termometro orizzontale guasto, camera ottica ornata in mogano con cristallo spulito, due siringhe di compressione di ottone, uno specchio inglese per dipingere di 28 polllici con piede di legno su ottone e piccolo telescopio tedesco su piede di ottone. Gli strumenti furono valutati a Napoli dall’assistente di Giuseppe Saverio Poli a Napoli, Stefano delle Chiaie, per 1.531,40 ducati. Gli strumenti stavano a Napoli e Giacinto Poli si accontentò di 1.000 ducati. Il trasporto fu a spese del Seminario, mentre il rischio del trasporto fu assegnato al Poli. Gratis si dettero le monete: 13 di oro, 1.101 di argento e 10.523 di bronzo. Nell’atto redatto all’uopo c’è la specifi ca delle monete8. Con quest’acquisto il gabinetto fi sico del Seminario si arricchì ancora di più. Di questi strumenti e macchine fi siche esistono delle fotografi e risalenti al 1907, eseguite per conto del vescovo di Molfetta, don Pasquale Picone, dal Premiato Stabilimento Fotografi co Tommaso Guerra di Bari. Nella prima metà del XIX sec. all’insegnamento delle materie scientifi che, oltre al Giovene, c’erano don Andrea Tripaldi (1768-1846), don Corrado de Candia, don Michele Samarelli, don Vincenzo Panunzio che poi pubblicò il testo Elementi di geometria di A. E. Legendre. A convalida dell’effi cacia e dell’effi cienza dell’apprendimento delle materie scientifi che da parte degli studenti si tenevano delle pubbliche dimostrazioni, organizzando delle accademie. Nel 1814 dal Tripaldi fu curata l’accademia di fi - sica trattando le scienze esatte con 10 dissertazioni sulla fi sica. Nel 1815 con la direzione di don Michele Samarelli ci fu un’altra accademia di fi sica e, nel 1816, quella di matematica divisa in longitudinaria, planimetrica e stereometrica. Don Michele Samarelli insegnò fi no al 1850 e nel settembre del 1845 organizzò un saggio scientifi co su la proprietà delle sezioni coniche e l’idealità del fl uido magnetico con l’elettrico. Negli ultimi decenni del XIX sec. al Seminario il prof. Girolamo Nisio insegnava storia e scienze naturali, don Camillo Pedata matematica e don Giuseppe de Luca (Melpignano 1839-Molfetta 1909), dei marchesi di Melpignano, fi sica e scienze naturali9. *2 Continua

Autore: Corrado Pappagallo
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet