Il Pd di Molfetta fa chiarezza sulle mense scolastiche: “è una vergognosa speculazione del centrodestra che gioca con la pelle dei bambini”
MOLFETTA - “Le preoccupazioni di alcuni cittadini in merito alla rimodulazione delle tariffe per la mensa scolastica sono del tutto ingiustificate”.
A chiarirlo è Damiano Angeletti, consigliere comunale di Molfetta del Partito Democratico e Presidente della Commissione Bilancio, che risponde così alle polemiche sollevate in questi giorni su un argomento così delicato.
“La Giunta Comunale, con la delibera n. 84 del novembre scorso, ha stabilito le contribuzioni alla mensa scolastica a carico dei cittadini molfettesi che vanno, per la scuola dell’infanzia, da un minimo di 2,20 a un massimo di 3,50 euro, mentre, per la scuola primaria, da un minimo di 2,30 a un massimo di 3,80 euro. Con tale delibera il Comune di Molfetta si è finalmente allineato a quanto già accade da anni nei Comuni viciniori, prevedendo contribuzioni non più lineari (2,50 euro per tutti) ma proporzionali rispetto alla capacità di spesa delle famiglie, garantendo un maggior sostegno ai nuclei familiari meno abbienti fino ad esentare completamente quelli indigenti, in applicazione dei principi costituzionalmente garantiti di progressività, capacità contributiva e redistribuzione della ricchezza”.
“La contribuzione richiesta ai cittadini – prosegue Angeletti – è, peraltro, solo una parte del costo della mensa pro-capite (euro 5,63 per la scuola dell’infanzia ed euro 4,25 per quella primaria) mentre il Comune si fa carico del residuo. Si tratta comunque di una agevolazione e quindi di una riduzione sensibile della spesa che ciascuna famiglia dovrebbe affrontare senza l’intervento comunale. Ovviamente, come per tutte le prestazioni sociali agevolate, l’importo della contribuzione viene determinata sulla base del valore reddituale dichiarato ai fini ISEE, con scaglioni di reddito variabili che consentono a chi ha reddito ISEE inferiore a 5.500,00 euro di essere totalmente esente e solo a chi ha reddito superiore a euro 25.500,00 di pagare la tariffa massima pari a 3,50 euro. Si sta parlando di un aumento di un solo euro rispetto a quanto si pagava fino ad ora. A chi non volesse presentare il modello ISEE, nel quale, per obbligo di legge, da sempre, è richiesto di dichiarare oltre che il reddito anche il patrimonio mobiliare e immobiliare, diciamo che non vi è obbligo di presentare l’ISEE in ogni caso. Chi fosse consapevole di possedere un valore ISEE superiore a 25.500,00 euro può tranquillamente non presentare alcunché e con ciò contribuire per la quota massima, con un solo euro in più”.
“Nessun aumento sconsiderato, dunque, del costo della mensa – conclude Angeletti – ma solo una
più equa redistribuzione dello stesso al fine di aiutare le fasce più svantaggiate della popolazione”.
“Quello che appare intollerabile in questa vicenda – ha dichiarato sul punto il segretario locale del PD, Giulio Calvani – è la volgare strumentalizzazione che, anche su questo, taluni esponenti del centrodestra stanno portando avanti in queste ore, arrivando a promuovere iniziative di protesta nelle scuole o raccolte di firme tra i genitori, al solo fine di agitare una sconsiderata polemica politica nei confronti dell’amministrazione comunale, arrivando sino al punto di giocare con la pelle di bambini e famiglie. E la cosa davvero più avvilente è che a soffiare sul fuoco di questa protesta siano proprio coloro che hanno amministrato la città negli ultimi anni, e che dovrebbero spiegare (solo per restare al tema della mensa scolastica) gli affidamenti in proroga sempre alla stessa azienda, fatti dall’amministrazione di centrodestra senza ricorrere a procedure ad evidenza pubblica, oppure quali controlli hanno posto in essere per verificare un servizio giudicato scadente da tantissimi genitori, per non parlare della gestione del tutto fallimentare che ha lasciato in eredità solo una montagna di debiti”.
“Piuttosto che strumentalizzare i bambini – ha concluso Giulio Calvani – questi signori farebbero bene ad evitare polemiche sterili e a riconoscere che finalmente una amministrazione comunale coraggiosa e realmente attenta ai bisogni delle famiglie ha rimodulato le tariffe per la mensa, ampliando notevolmente le esenzioni per i meno abbienti e chiedendo un piccolo sacrificio solo a chi ha maggiori disponibilità economiche. Ogni altra considerazione rappresenta solo il tentativo di creare artatamente una conflittualità che di sicuro non giova alla nostra comunità, utile solo ad amplificare la campagna elettorale permanente in cui il centrodestra vuole tenere ostaggio la città”.