Il Partito Democratico e il 2017
Caro Direttore, chiedo ospitalità nel tuo giornale per esprimere adesso l’angoscia che provo – non credo di essere l’unico – per quanto sta accadendo all’interno del Partito Democratico nazionale e con ripercussioni anche nelle realtà periferiche.
Il 2017 – anno infausto, secondo una certa cabala, per il fatto che esso contiene, nelle ultime due cifre, il numero 17 che, insieme al 13, entrambi numeri naturali della sequenza infinita dei numeri naturali, vengono considerati appunto come infausti: portatori di sciagure, ecc.!
In questo anno, infausto?, forse si consumerà la frantumazione per scissione del Partito Democratico: il più grande partito di sinistra in Europa ed in Italia.
Lo spunto della riflessione che farò, mi viene dato dall’articolo del Direttore del quotidiano ‘la Repubblica’ di oggi. Egli fa una disamina tanto essenziale quanto spietata della posta in gioco, nella partita – ricordiamolo bene a tutti – che un gruppo di maggiorenti del P.D., non si capisce perché sta giocando per ottenere una supremazia appunto nel Partito. Una partita giocata ogni giorno più ferocemente, senza esclusione di colpi, ciascuno dei giocatori convinto della debolezza dell’altro e determinato a prevalere, o far prevalere le proprie posizioni anche a costo di frantumare TUTTO; una partita sporca! Sporca, perché viene giocata soprattutto sulla pelle dei Cittadini in particolare i più deboli/esposti alle ingiustizie di ogni genere; nel momento storico in cui non solo in Italia, ma in tutta l’Europa – se non addirittura in quasi tutto il Pianeta – si vede l’affievolirsi, il disseccarsi delle ragioni del progresso, del rispetto delle regole democratiche, della solidarietà e, perché no?, del buon Governo della res publica (se mai ce ne fosse stato uno!). Mentre in questo vuoto che inevitabilmente si sta creando, irrompono con vigore culture opposte a quelle che abbiamo sinteticamente elencato. Culture che vedono sempre più divaricato il gap fra chi la pensa come loro – in modo demagogico, populista, esclusionista, xenofobo – e chi professa quei valori che ci hanno portato alla nostra democrazia, fragile, ma sempre democrazia.
Egli afferma che nel caso – sempre più concreto – che avvenga la rottura traumatica, che coinvolgerà non solo i loro più o meno ‘importanti’ interessi di bottega, ma semplicemente tutti; tutti i militanti, i simpatizzanti, coloro che credono fermamente nei valori elencati e, pur tacendo (apparentemente) temono la deriva che ho citato: l’affermarsi di culture assolutiste, di esclusione, di ripristino di (dis)valori che ci hanno portato ad una delle tragedie più grandi della nostra Storia: il Fascismo e la guerra! Invita i… contendenti a non ignorare il silenzio della Gente; a non fare bassi calcoli da bottegaio nel pensare di lucrare vantaggi elettorali da questa dissennata (mala)azione sulla pelle degli Italiani, i quali hanno ben altro a cui pensare che correre dietro ai Renzi, D’Alema, Bersani e, a livello locale, per non farci mancare nulla, gli Emiliano ed infine, ancora a livello più ‘basso’ i nostri galletti locali! Invita tutti a prendersi una pausa di riflessione! Nessuno, pochissimi capirebbero la logica di una scissione in un Partito – una volta solidissimo, grazie alle proprie tradizioni culturali e sociali – che, con alterne vicende ha visto protagonisti del calibro di Togliatti, Berlinguer, Natta, Prodi, Veltroni e localmente, di Matteo Altomare e Sandro Fiore!
Siamo noi – elettori di SINISTRA – che abbiamo fattola vostra fortuna (politica), ricorda: non dissipate dunque, con beghe da comari, quanto finora costruito. Dopo la rottura, nessuno si illuda di continuare ad avere il seguito che c’è (ancora, malgrado tutto) adesso: sarete soli molto soli seduti sulle macerie di una Nazione che ha creduto in voi.
Finora il tema da cui è scaturita questa riflessione; ma non posso non fare un piccolo tentativo con il quale cercare di capire la ‘ratio’ di quello che sta accadendo nel P.D. anche della nostra Città di Molfetta.
Fra pochi mesi voteremo (personalmente, per quello che vale, mi convinco sempre di più a saltare un turno. Non e mai accaduto, ma…) per l’Amministrazione. Si incomincia a vedere in modo più appariscente quali saranno gli attori che scenderanno in campo. Mi astengo ovviamente da fare commenti indesiderati sulla rosa di ciò che offre la casa. Mi hanno colpito particolarmente alcune cose: Messaggi vaghi, senza firma (alcuni), senza collocazione culturale/politica: liste civiche???.
Un messaggio nel quale,chi lo propone, ci mette la faccia: quello della sig.ra Annalisa Altomare che invita i Cittadini ad un incontro esortandoli ad “occuparsi della Città – adesso”. La signora in questione – storica figura politica della Democrazia Cristiana locale, recentemente confluita nel Partito Democratico. L’invito sembra intrigante, se non fosse che non indica, con quale cultura – di Sinistra, di Centro o che cosa? - noi Cittadini dovremmo cominciare adesso ad occuparci della Città (che, tra parentesi, ne avrebbe tanto bisogno!). Per una singolare, unica combinazione, di fianco ad uno dei manifesti della Signora, è stato affisso anche un manifesto del P.D. che invita, chi lo desidera, a non mancare di tesserarsi al P.D., indicano la data del 28 p.v. quale limite per farlo. Auguri di successo al P.D. locale, attuale; l’augurio di non seguire il trend nazionale, nel quale i media denunciano cali verticali nelle iscrizioni. Forse la signora Altomare preferisce vedere come evolve la situazione tessere, prima di darsi una connotazione… più netta?
Tornando al tema della riflessione iniziale, forse siamo già al punto di non ritorno: i giochi apparentemente sembrano fatti; la scissione è solo questione di tempo e di cattiva volontà dei contendenti che sembrano molto semplicemente fregarsene di tutto e di tutti, pur di conseguire la propria fatidica ‘vittoria di Pirro’. Quando scopriranno che forse si sono tanto affannati, per ottenere NULLA!. Mentre il “popolo della Sinistra” e, temo, non solo quello, si troverà a combattere contro valori quali populismo, massimalismo, rifiuto dei valori appunto di sinistra, se non peggio.
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Autore: Tommaso Gaudio