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Il Partito dei Pensionati di Molfetta: no alla caccia alle streghe sui falsi invalidi
08 agosto 2008

MOLFETTA - Il Partito dei Pensionati di Molfetta interviene sulle verifiche sui falsi invalidi e prende posizione per evitare una politica di due pesi e due misure, come sostiene il segretario politico Paolo Montebello: «La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il Piano Straordinario del Governo che riguarda la verifica delle invalidità civili, con il chiaro intento di colpire le false invalidità e di contenere i costi per le erogazioni pensionistiche da parte dello Stato, inerenti tali invalidità. L'INPS, con la circolare del 21 luglio 2008 n. 77, ha disposto visite a campione e controlli periodici anche in riferimento alla percentuale di invalidi presente sul territorio, in relazione al numero di abitanti. Se sarà accertato un aggravamento della malattia dell'invalido, questi, se vuol vedere riconosciuto l'aggravamento del suo handicap, dovrà fare specifica richiesta all'ASL di competenza, ma, se la commissione di verifica dovesse rilevare il venir meno di questi requisiti che sono all'origine della concessione della pensione di invalidità, questa viene immediatamente sospesa e successivamente revocata. Sembra quasi una politica di “due pesi e due misure”, perché quando si tratta di cancellare una pensione si procede d'ufficio, quando si riconosce un diritto in più all'invalido è necessario che vengano presentate una serie di certificazioni e domande. Siccome le Commissioni di controllo hanno competenze sull'accertamento delle condizioni di chi chiede o usufruisce della pensione di invalidità, non si comprende perché il giudizio della medesima commissione, in caso di aggravamento, non abbia uguale valore del giudizio negativo per l'invalido. Per gli invalidi che non si presenteranno a visita, vi sarà l'immediata sospensione del pagamento dell'importo pensionistico e nel caso in cui si forniscano giustificazioni entro 90 giorni e ci si sottoponga a visita non vi sarà alcuna sospensione. Come Partito Pensionati teniamo a sottolineare che non vogliamo affatto proteggere i falsi invalidi, una piaga che colpisce proprio chi invalido lo è per davvero. Lasciano perplessi i casi di presunti ciechi che guidano potenti automobili e che, grazie al riconoscimento dell'invalidità, occupano anche ottimi posti di lavoro: ben vengano i controlli, che non dovranno danneggiare chi invalido lo è davvero, senza mettere in atto una vera e propria caccia alle streghe. Si coglie l'occasione anche per dire quanto sia vergognoso che molti invalidi vedano la loro pensione sospesa, per almeno tre mesi allo scadere del triennio, non avendo altre fonti di reddito».
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Negli anni "60 l'Italia dava l'idea di una grande mucca, mucca da cui si poteva mungere tanto di quel latte e,nello stesso latte affogare le nostre paure e apprensioni.I politici e gli esperti del settore sapevano che questa era una falsa verità, quella vera era un'altra, nascosta per interessi personali e famigliari, sete di potere e continuità delle stesse.Fra i tanti "complici" a questi malaffari generali, non nascondiamoci dietro le solite maschere ipocrite,furono gli impiegati statali e gli invalidi civili.Chi oggi non più giovanissimo e a quei tempi attento anche se impotente a opporsi a queste ingiustizie,capiva benissimo quello che era accaduto e continuava ad accadere. I padri di allora, oggi quasi tutti nonni navantacinquenni( quei pochi rimasti), spingevano ed educavano i loro figli e nipoti al "posto statale dove una volta entrati non si usciva più" Acqua fissa,buca il sacco.Posti di lavoro aggiudicati a fannulloni, incompetenti e incapaci, i quali per anni sono stati improduttivi a spese della comunità.Erano le galline dalle uova d'oro per le campagne elettorali di partiti politici che si dividevano il potere, con la complicità anche dei sindacati.Il debito pubblico aumentava, l'Italia sembrava l'Eldorado. Gli invalidi civili.Quanti di questi falsi parteciparono al banchetto trimalcionico.C'è gente che è nata e vissuta con false invalidità, percependo assegni cospicui,trasferiti poi per eredità a figli e famigliari vari, con l'appoggio silenzioso di politici,sindacati e associazioni varie. A volte a discapito di veri invalidi civili.Si metteva in pratica il discorso delle tre scimmie-"non vedo,non sento,non parlo". E noi giovani "diversi" ad affermare che:"Il lavoro è come l'amore, è la massima espressione di un uomo-che lindo eso e l'amor dopo aver trabayato al sol". Poveri illusi.Come tanti Jonathan Livingston, ci allontanammo e ci allontanarono dal gruppo, mantenendo vivo quel fuoco che arde in tutti noi, solo per la gioia di volare non solo per procurarci il cibo, ma come atto di perizia e intelligenza, fonte di perfezione e gioia. Questi controlli a tappeto dovevano essere fatti già molti anni fa:oggi si può dire è troppo tardi. Si può contestare il metodo, ma il controllo, il blocco dell'assegno e la punizione del falso invalido, ben venga.
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