Il nuovo porto? Per la Margherita può essere un'opportunità, ma va inserito nel sistema regionale
Per la prima volta, a Molfetta, si parla del nuovo Porto della città aprendo una fi nestra sul mondo e mettendolo in relazione alle sfi de che un mondo in continuo cambiamento quotidianamente ci pone. Sfi de che potremo vincere solo facendo squadra. E' con questa parole che Guglielmo Minervini, assessore regionale alla Trasparenza e alla Cittadinanza attiva, ha riassunto il senso dell'iniziativa, organizzata dalla locale sezione della Margherita, svoltasi lo scorso 30 maggio sul tema “Molfetta ed il suo porto. Le prospettive e le scelte” che ha visto la partecipazione di Mario Loizzo, assessore regionale ai Trasporti, di Onofrio Introna, assessore regionale ai Lavori Pubblici e di Francesco Mariani, presidente dell'Autorità Portuale di Bari, recentemente ribattezzata Autorità Portuale del Levante. L'incontro è stato moderato da Mimmo Cives, capogruppo della Margherita al Consiglio Provinciale e coordinatore locale del partito, il quale ha evidenziato, in apertura, il profondo legame che da sempre intercorre tra Molfetta ed il suo Porto. Un legame che in futuro potrà portare ancora benessere e ricchezza “ma a patto che si cambi rapidamente rotta e si programmi con coraggio e consapevolezza il futuro”. L'obiettivo della manifestazione è stato sostanzialmente quello di discutere delle prospettive strategiche della grande infrastruttura i cui lavori dovrebbero iniziare subito dopo l'estate e che doterà Molfetta di un porto mercantile assolutamente all'avanguardia e – ci si augura – in grado di intercettare il traffi co merci che, in misura sempre maggiore, attraversa l'Adriatico ed il Mediterraneo. E' toccato ad Onofrio Introna riassumere i termini del lungo e complesso iter amministrativo, durato quasi vent'anni ed avviato con un Progetto generale di Piano del Porto datato 1988. Introna ha evidenziato come le funzioni amministrative per la realizzazione del nuovo porto della città (che, lo ricordiamo, rientra tra i porti di secondo livello, di interesse regionale) sono state delegate, nel 2002, direttamente al Comune che, quindi, è l'Ente che ha seguito tutto il complesso procedimento burocratico e cui compete anche l'approvazione del progetto esecutivo che la ditta appaltatrice dovrà presentare entro il mese di luglio. L'assessore regionale ai Lavori Pubblici, però, ha evidenziato come, in questa fase, in capo alla Regione restino comunque funzioni di controllo, verifi ca e collaudo: “Competenze che eserciteremo con il massimo rigore, sebbene sempre attraverso un dialogo costruttivo ed istituzionale con gli amministratori del Comune di Molfetta al fi ne di dotare questa città di una infrastruttura strategica per il suo sviluppo che, dopo la realizzazione, tornerà nel pieno controllo della Regione”. Ma – è stata l'opinione di tutti – perchè quest'opera possa davvero rappresentare un volano per l'economia del territorio, deve necessariamente rientrare in un più ampio e virtuoso circuito, mettendosi in rete con le altre realtà, dal momento che ogni tentazione isolazionistica sarebbe assolutamente deleteria. Per questo una delle opzioni sul tavolo è quella di far entrare il Porto di Molfetta nell'ambito dell'Autorità Portuale del Levante che riunisce tutti i Porti del Nord-barese che si affacciano sull'Adriatico: “La nostra Autorità Portuale – ha dichiarato Francesco Mariani – ha l'ambizione di rappresentare un sistema che, partendo da Manfredonia e passando da porti come Barletta e Molfetta, arrivi fi no a Monopoli. Il nostro obiettivo è quello di realizzare una autorità portuale più ampia e più forte nella consapevolezza che solo creando un sistema articolato si può competere a livello internazionale ed essere un punto di riferimento per tutta l'area del Mediterraneo”. Qualcuno, anche dal pubblico, ha avanzato il dubbio che l'Autorità Portuale di Bari possa essere tentata dall'inglobare il Porto di Molfetta per condizionarlo. Ipotesi, questa, fermamente respinta da Mariani: “Non c'è da parte nostra nessun tentativo di annessione o coercizione perché ciascun porto avrà la sua assoluta autonomia. Penso, piuttosto, che Molfetta debba cogliere questa opportunità. Il Mediterraneo sta vedendo aumentare enormemente i suoi traffi ci ed ha riacquisito una nuova centralità nello scacchiere internazionale, noi dobbiamo farci trovare pronti e solo operando in una logica di sistema si potranno cogliere a pieno le tante opportunità che saranno a disposizione. Essere al di fuori di questa rete potrebbe essere, per la comunità portuale di Molfetta e per i suoi operatori, un grosso danno”. Sulla stessa lunghezza d'onda, Mario Loizzo, assessore regionale ai trasporti: “La costruzione di un nuovo modello trasportistico, integrato ed intermodale, è una condizione necessaria per lo sviluppo della Puglia. E' indispensabile, però, creare un vero e proprio sistema portuale pugliese e in quest'ambito il porto di Molfetta rappresenta senza dubbio una grande opportunità. Il nanismo e l'individualismo sono assolutamente da combattere in quanto costituiscono un ostacolo alla crescita ed allo sviluppo. In una economia sempre più globalizzate è importante aggregarsi e fare sistema altrimenti si rischia di rimanere tagliati fuori. Per questo mi auguro che le istituzioni di questa città decidano di far parte dell'Autorità Portuale del Levante”. Una ipotesi, però, che l'amministrazione comunale di Molfetta sembrerebbe non intenzionata a perseguire in quanto priverebbe il Porto di Molfetta di un certo margine di autonomia. E sul punto, per confutare questa tesi, è tornato anche l'assessore regionale, Guglielmo Minervini: “Se sconfi ggiamo l'idea per cui certe partite si possono affrontare da soli, allora possiamo vincere sfi de straordinarie. Ma per far questo è necessario fare squadra, fare sistema, e non avere, anche nel campo infrastrutturale, un approccio limitato e localistico”. “Io penso – ha concluso Minervini – che sulla questione del Porto, così come su tante altre direttrici dello sviluppo di questa città, si debba avviare un grande dibattito sociale e politico, che coinvolga le istituzioni sulle prospettive strategiche di Molfetta. Non possiamo restare tagliati fuori perché le opportunità sono tante ma occorre coraggio e intraprendenza per poterle cogliere”. Mancano quasi cinque anni alla completa realizzazione del nuovo Porto commerciale della città e la discussione sulla sua funzione strategica è già partita. La nostra speranza è che, messe da parte tutte le bandiere di partito e archiviata la liturgia della politica di destra e di sinistra, ci si possa davvero confrontare sul futuro della città e del suo porto. A cominciare dall'ipotesi di aderire o meno all'Autorità Portuale del Levante, valutandone concretamente rischi ed opportunità.