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Il Museo Archeologico del Pulo oltre la demagogia delle inaugurazioni Contestazione da parte dell'Associazione Consortile Polje, Ente gestore del Pulo di Molfetta, della delibera n°239 (“un atto di forza”), adottata il giorno precedente il fine mandato politico-amministrativo della passata amministrazione, perché frutto di “scelta politica miope”. Richiesta di modifica al Commissario Prefettizio, della delibera contestata
27 dicembre 2012

MOLFETTA - L’assemblea dell’Associazione Consortile Polje, Ente gestore del Pulo di Molfetta, dopo aver preso atto, con stupore, dell’inaspettata Deliberazione della Giunta Comunale di Molfetta, n° 239 del 29/10/2012, avente per oggetto “Atto di indirizzo sulle attività museali-Ricognizione forme ed ipotesi gestionali avvio gestione sperimentale”, pubblicata nell’Albo Pretorio del Comune di Molfetta il giorno 5 dicembre 2012, pone all’attenzione della città le considerazioni che seguono.

Il bellissimo Museo Archeologico del Pulo, allocato nella Casina Cappelluti e da poco inaugurato, è un’importante acquisizione della città per i reperti esposti e perché permette una lettura più ampia e completa del sito archeologico e naturalistico del Pulo, importante stazione neolitica e della nitriera borbonica. Tuttavia tale Museo, importante sul piano turistico e culturale, appare già “zoppicante” nella sua fruibilità e rischia di diventare un’inutile e inefficace presenza nel territorio cittadino proprio per l’assenza di una rete della gestione che lo colleghi con il Pulo che, fonte primaria dei beni archeologici custoditi nella Casina Cappelluti, è l’unico soggetto culturalmente coerente che può dar significato all’esposizione museale. Attualmente il Museo, demagogicamente aperto al pubblico solo a mandato amministrativo terminato, è  nei fatti privo di un progetto gestionale che ne garantisca un’immediata fruizione. Le visite guidate sono state effettuate gratuitamente solo per alcuni giorni e ancora oggi non si conosce né il costo del biglietto d’ingresso, né si sa quando le visite guidate riprenderanno e con quali modalità.

Tutto ciò, oltre che danneggiare la città, viste le previsioni dei costi che si leggono fra le righe degli atti di Giunta, danneggia anche l’immagine del Pulo, che è invece un sito di cui Polje garantisce la regolare fruizione per l’intero anno.

Questo sito, di proprietà della Provincia di Bari, è stato affidato da oltre quattro anni all’Associazione consortile Polje, che ne garantisce la regolare fruizione per l’intero anno.

L’oculata gestione del Pulo e il ricorso ad azioni di volontariato, che riescono a far fronte alle complesse esigenze di manutenzione del sito e alla sua pubblica fruibilità, nel 2010  hanno meritato a Polje il premio "Buone Pratiche del Paesaggio" dell'Assessorato alla Qualità del Territorio della Regione Puglia, che ha riconosciuto all’associazione stessa il fatto che le azioni di valorizzazione del Pulo di Molfetta possono essere di esempio per analoghe attività sul territorio regionale. 

Sempre nell’ottica delle buone pratiche e del servizio ai cittadini, Polje ha attivato la rete museale con il Museo Diocesano,  che custodisce i reperti preistorici delle più antiche campagne di scavi al Pulo e attua con la cooperativa FeArt  il progetto “biglietto integrato” che permette ai visitatori di accedere ai due siti con un vantaggioso biglietto d’ingresso.

Per la cura del sito la Provincia di Bari versa annualmente a Polje un contributo economico che integra le vendite di biglietti di ingresso per visite guidate, iniziative e manifestazioni, la vendita di libri e gadget e la sponsorizzazione di Enti pubblici e imprese private locali. 

Particolare attenzione è dedicata ai giovani come beneficiari di tali attività e manifestazioni. La massima parte del corpo delle guide del Pulo, infatti, è costituita da giovani, che vengono formati, orientati e aggiornati dall’associazione Polje e regolarmente retribuiti. La formazione è condotta da docenti molto qualificati sui temi naturalistici, archeologici, geologici e speleologici.

Alla luce di tali considerazioni, l’Assemblea di Polje ritiene che la delibera n° 239 si configuri come una  scelta politica miope, un incredibile atto di forza  della passata  amministrazione comunale presieduta dal Sindaco Azzollini, che il giorno precedente la fine del mandato politico amministrativo ha accordato, per alcuni mesi, a titolo sperimentale e senza un piano programmatico, l’incarico di gestire il Museo  Civico Archeologico, ad una associazione locale, senza tener conto che ormai da quattro anni il Pulo di Molfetta, di proprietà della Provincia di Bari, è gestito con successo da Polje, che coagula le molteplici esperienze e le complementari competenze delle associazioni che ne fanno parte (Archeoclub, Ictiùs, Legambiente, Pro Loco, Terrae, WWF), con l’apprezzamento della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia.

La deliberazione comunale è stata presa non fornendo alcuna risposta alle dichiarazioni di disponibilità alla gestione del Museo Archeologico del Pulo presso la Casina Cappelluti, presentate da Polje in data 15 settembre 2010 e 3 gennaio 2012  e non considerando che solo una gestione integrata e coerente del sito e del Museo può rafforzare entrambe le realtà.

Una più organica politica culturale del Museo, realmente attenta ai bisogni del territorio, dovrebbe contare su una gestione efficace e qualificata sotto il profilo scientifico, su risorse umane già formate sul piano della comunicazione e dei contenuti e dovrebbe ritenere primario configurare la rete tra il Museo  archeologico, di moderna impostazione, e  il Pulo, sito da cui proviene gran parte dei materiali in esposizione.

L’Associazione Consortile Polje confida nell’azione del Commissario di Governo affinché si possa addivenire ad una modifica sostanziale della deliberazione della giunta Azzollini n° 239/2012, ed individuare l’Associazione consortile Polje, nella sua interezza,  quale soggetto in grado di garantire una più organica azione di valorizzazione del Museo civico del Pulo. 

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