Il dramma della casa
Caro Direttore, la ringrazio per aver riportato in primo piano, nel numero di febbraio di “Quindici”, il problema della casa. Passano gli anni, cambiano le amministrazioni, ma la situazione non cambia. Sono una mamma che deve provvedere a sposare due figlie e deve pensare a dare loro due case. Come si fa con i prezzi di Molfetta? Possibile che nessuno trovi un rimedio? Anche le banche, malgrado i tassi più bassi, continuano a chiedere interessi alti. Non ci si può indebitare oltre il necessario e ho parenti che abitano a Bisceglie e sono costretti a viaggiare ogni giorno per tornare a casa. La casa dovrebbe essere un bene primario, ma a Molfetta è un lusso, come comprarsi la Ferrari. E questi nuovi amministratori che fanno? Il sindaco ha parlato troppo in campagna elettorale e ora non parla più: cosa dovrebbe raccontare ai molfettesi, che le case costeranno come e più di prima, quando le costruiranno! Continuate a sollevare il problema, chissà che non cambi qualcosa.
Angela Mastropasqua
Cara signora, il nostro giornale è l'unico che combatte una battaglia solitaria su questo fronte e continueremo a farlo (veda anche questo numero in cui s parla dei criteri di assegnazione delle cooperative). Ma il potere è sordo, va per conto suo, anche se rischia di sbagliare. Occorre pensare a queste cose quando si entra in una cabina elettorale.