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Scandalo Asm a Molfetta. Il Pd chiede le dimissioni degli amministratori “Dalle indagini sull’Asm un quadro avvilente che conferma quanto denunciato in questi anni dal Pd. Ora al lavoro per costruire l’alternativa”
Una veduta aerea della sede Asm di Molfetta
25 ottobre 2025

MOLFETTA – Dopo lo scandalo giudiziario dell'Asm di Molfetta il Pd chiede le dimissioni responsabili degli amministratori: una richiesta condivisibile. «Lo scandalo giudiziario che coinvolge l'ASM ei suoi vertici aziendali apre un nuovo capitolo sulla pessima gestione politica e amministrativa che ha trascinato Molfetta in una condizione di obiettivo degrado e decadimento.

Per fortuna lo scioglimento del Consiglio comunale, reso possibile dalle dimissioni contestuali di 13 consiglieri (dieci di opposizione cui si sono aggiunti tre esponenti della ex maggioranza), ha posto fine a una delle stagioni più buie della nostra storia recente, ma i danni prodotti in questi anni sono incalcolabili e sarà molto complicato, nel prossimo futuro, liberare la città dalle macerie lasciate da un'amministrazione incapace che è rimasta abbarbicata alle poltrone fino all'ultimo momento disponibile.

Ora sarà la magistratura ad accertare le eventuali responsabilità giudiziarie dei singoli indagati, ma il quadro che emerge dalle indagini appare molto grave dal momento che la Procura di Trani ipotizza reati che vanno dalla bancarotta fraudolenta sino a violazioni del Testo Unico Ambientale con riferimento alla gestione dei rifiuti presso l'impianto di selezione sito a Molfetta.

A tutto questo occorre anche aggiungere il quadro avvilente che emerge dall'inchiesta con riferimento ad alcune assunzioni di personale che avrebbero riguardato nomi riconducibili a esponenti politici locali, vicini alla ex maggioranza di Tommaso Minervini.

Tutto questo non fa che confermare quanto il Partito Democratico ha denunciato in questi anni, in Consiglio comunale e in città, con riferimento alla pessima gestione dell'ASM che ha portato a un aumento sensibile dei costi (con conseguente aumento della TARI a carico dei cittadini), a una raccolta differenziata scadente e con dati in costante concesso (ea tale proposito cogliamo l'occasione per rilevare che continuano a mancare, sul sito dell'Osservatorio Regionale dei Rifiuti in Puglia, i dati relativi alla raccolta differenziata nella città di Molfetta), ea una città semplicemente lurida, con strade impraticabili per l'olezzo nauseabondo che emanano, soprattutto d'estate.

Dinnanzi a questa situazione disastrosa e alle notizie emerse in questi giorni, ci aspettiamo un gesto di responsabilità da parte della Presidente dell'ASM, Adele Claudio, e dei componenti del Consiglio di Amministrazione, e cioè le loro dimissioni per consentire al Commissario Prefettizio che reggerà le sorti di Molfetta sino alle successive elezioni amministrative, dott. Armando Gradone (cui inviamo i nostri migliori auguri di buon lavoro), di compiere le scelte migliori nell'esclusivo interesse della città.

Poi spetterà alle forze politiche democratiche e progressiste creare le condizioni per un reale cambio di rotta nella nostra città, in netta discontinuità rispetto al passato, in modo da tornare a rendere Molfetta una città bella da vivere».

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