Il depuratore di Molfetta è una “bomba ecologica” fuori controllo. Le acque di mare ancora a rischio. Lo afferma Goletta Verde
Sequestro del depuratore che non ha portato a nessun risultato. Operare “severi controlli” sui lavori di “manutenzione straordinaria”, così come Quindici aveva chiesto
MOLFETTA - Dalle analisi effettuate durante il recente passaggio della Goletta Verde 2013 abbiamo avuto due importanti conferme: che il nostro Depuratore è ormai fuori controllo e rappresenta un “bomba ecologica” che continua a deturpare la costa di ponente a danno dell’ambiente e delle attività economiche esistenti e che, invece, le acque di cala San Giacomo, pur non molto distanti dagli scarichi fognanti, sono “nei limiti di legge”; una cala che, comunque, è da bonificare da rifiuti pericolosi ed è da risistemare in quanto nel più totale abbandono da molti anni.
“Questo passaggio di Goletta Verde” - dichiara il presidente del circolo Legambiente Cosimo Sallustio - “ha dato la riprova che il sequestro del Depuratore disposto dalla autorità giudiziaria non ha portato alla risoluzione dei problemi sul tratto di costa di ponente; bene sta facendo in questi giorni il Comune a sollecitare Regione e AQP per un immediato ripristino dell’impianto ma dopo andrà operato un severo controllo su questi nuovi lavori di sistemazione dell’impianto, vista la perdita di tanti milioni di euro avvenuta in questi ultimi anni a danno della salute dei cittadini, delle imprese e della costa”.
La Legambiente ritiene che nell’agenda di lavoro con l’AQP andranno trattati altri due aspetti: la conclusione della Valutazione di impatto ambientale della “condotta sottomarina dei reflui” prevista vicino Torre Calderina e il ripristino dell’Impianto di “affinamento delle acque depurate” che doveva portare acqua in agricoltura ma che non è mai entrato in funzione.
“Le nostre spiagge libere balneabili” – secondo Sallustio – “sono state oggetto da parte dell’amministrazione comunale di una positiva azione di bonifica dai rifiuti; una azione che va garantita durante tutta la stagione estiva e che i cittadini aspettavano da tempo. Infatti in occasione delle “Spiagge e Fondali puliti” del 2 giugno u.s., noi di Legambiente assieme a tante associazioni di volontariato locali abbiamo evidenziato la scarsa attenzione delle istituzioni verso questo nostro patrimonio ambientale frequentato in questi mesi estivi da migliaia di bagnanti e turisti.
Vogliamo, però, sottolineare la necessità che sulle spiagge libere l’Ente locale avvii una pianificazione complessiva che, in maniera organica e non episodica, porti a risoluzione alcuni annose questioni:
- a Torre Gavetone si prosegua una azione di bonifica dagli ordigni bellici che, come dimostrato dai ritrovamenti di questi giorni, continuano a rendere a rischio quel tratto di costa
- lungo tutto il tratto di costa a levante, dal lungomare alla terza cala, và controllato che gli esercizi commerciali garantiscano l’accesso libero ai bagnanti e, in tutte le spiagge, possano accedere agevolmente i cittadini ed, in particolare, i portatori di handicap
- che la costa a ponente possa tornare ad essere balneabile grazie ad una depurazione più efficiente e che il Comune sostenga il Progetto di recupero tutela e valorizzazione dell’Area protetta di Torre Calderina in valutazione da parte degli uffici competenti della Regione Puglia
- che si predisponga una campagna di educazione ambientale che affianchi e non disperda il lavoro di pulizia e di sistemazione delle spiagge libere
Su queste proposte – conclude il presidente del Circolo di Legambiente di Molfetta – “abbiamo richiesto una seduta al costituendo Forum di Agenda XXI ed un incontro con l’Amministrazione Comunale.”
Autore: Onofrio Bellifemine