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Il Ddl Gelmini passa in Senato, prime reazioni dell'ateneo salentino La protesta non si fermerà anzi gli studenti che negli ultimi mesi hanno messo in piedi il più grande movimento salentino mai visto, sono più che mai convinti che la protesta non debba affievolirsi ma bisogna reagire con veemenza
23 dicembre 2010

LECCE – Il Ddl Gelmini oggi è passato in Senato con 161 voti favorevoli, 98 contrari e 6 astenuti.
Gli studenti leccesi fanno intendere che la protesta non si fermerà anzi le coscienze che negli ultimi mesi hanno messo in piedi il più grande movimento salentino mai visto, sono più che mai convinte che la protesta non debba affievolirsi  e si debba  reagire con veemenza e subito.
Reagire in un giorno che i ragazzi dell’università leccese definiscono “una giornata di lutto per il sistema di formazione pubblica italiano, ma anche per la politica tutta, che invece di rappresentare il volere del popolo si è chiusa in parlamento, a lavorare per proprio conto”.
Vedremo le reazioni degli altri atenei pugliesi che non mancheranno di sicuramente di farsi sentire.

Seguono le parole dell’Udu di Lecce:

L'iter parlamentare di una delle più controverse riforme sull'università arriva al termine: oggi il Ddl Gelmini è stato approvato dal Senato, con 161 voti favorevoli, 98 contrari e 6 astenuti.
Tuttavia prima della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, e quindi dell'attivazione della legge, manca ancora un passaggio: la firma del presidente della Repubblica Giorgio Napoletano.
Presidente che con le dichiarazioni degli ultimi tempi è l'unica istituzione che ha cercato di stabilire un dialogo con gli studenti capendone sia i disagi provocati da questa riforma scellerata, sia le richieste e le proposte alternative.
Il movimento studentesco leccese legge con amarezza ciò che in queste settimane ha caratterizzato il confronto parlamentare, con una maggioranza che cercava di approvare il Ddl in maniera più veloce possibile, accusando gli studenti di non aver capito la riforma e di essere dei violenti, mentre l'opposizione anziché farsi portavoce dei disagi di chi vive l'università, ha cercato di fare del mero ostruzionismo.
Anche se il Ddl Gelmini ormai è legge, gli studenti ,che negli ultimi mesi hanno messo in piedi il più grande movimento salentino mai visto, sono più che mai convinti che la protesta non debba affievolirsi ma bisogna reagire con veemenza.
Il movimento di oggi è nato dalle ceneri dell'onda del 2008, generata come uno tsunami dalla legge 133, per poi finire nel nulla dopo l'approvazione.
Se è vero che dal passato si impara questo movimento non vuole fare passi indietro:
gli studenti andranno avanti con la loro protesta, perché non si tratta solo di una pessima riforma dell'università, ma anche del futuro delle giovani generazioni.
Oggi è una giornata di lutto per il sistema di formazione pubblica italiano, ma anche per la politica tutta, che invece di rappresentare il volere del popolo si è chiusa in parlamento, a lavorare per proprio conto.
Di particolare gravità è la dichiarazione di voto della Lega, che parla di meritocrazia finanziaria, descrivendo in questo modo sia i continui finanziamenti alle scuole private che sono destinati a crescere, sia i maggiori finanziamenti per le università del nord, dimostrando la mancanza assoluta di obiettività dei criteri della riforma, mirata a sostenere la privatizzazione delle università pubbliche e a favorire gli interessi di una parte del mondo dell'istruzione pubblica che non sono sicuramente gli studenti.
L'approvazione della legge quindi non ha gettato, come forse pensava il governo, acqua sul fuoco.
Il movimento studentesco è maturo e consapevole che se anche  la lotta per un’ università migliore sarà dura non bisogna mollare, ma percorrere questa strada fino in fondo, e che dal buon esito delle proteste dipende il futuro di una intera generazione messa in un angolo da anni di politiche scellerate mentre i nostri politici dovrebbero essere consapevoli che non sarà l'approvazione del Ddl a far mollare la presa agli studenti, consapevoli che il movimento non si fermerà fino a quando non raggiungerà i suoi obiettivi
”.
 
Udu (Unione degli universitari) di Lecce- comitato studentesco
Autore: Q
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