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Il Csm sospende il giudice De Benedictis di Molfetta collezionista di armi
25 maggio 2011

MOLFETTA - Sospensione per il giudice di Molfetta Giuseppe De Benedictis (foto), da parte del Consiglio superiore della magistratura.

De Benedictis fu arrestato ai domiciliari nella sua casa di Molfetta il 28 ottobre scorso con l’accusa di detenzione illegale di arma da guerra e rimesso in libertà il giorno successivo dopo l’interrogatorio di garanzia. Tornato al lavoro nell’ufficio gip-gup, De Benedictis si è occupato anche della maxi-inchiesta sul presunto malaffare della sanità pugliese che ha riguardato anche il senatore del Pd Alberto Tedesco.
Tra le inchieste di cui si è occupato in passato, anche quella del giugno del 2005 quando chiese l'arresto per l'ex governatore della Puglia, attuale ministro, Raffaele Fitto per una presunta tangente di 50mila euro che gli sarebbe stata data dall'imprenditore Gianpaolo Angelucci.
Il magistrato fece anche arrestare Filippo Pappalardi,  padre dei fratellini caduti nella cisterna, Francesco e Salvatore,  con l’accusa di omicidio e l'occultamento dei cadaveri dei suoi figli (poi l’uomo risultò estraneo ai fatti contestatigli).
Il magistrato era un noto collezionista di armi, ne avrebbe oltre mille nella sua abitazione. Ed è proprio a casa sua che avvenne la perquisizione dei carabinieri, che trovarono un’arma da guerra, la cui detenzione è illegale.
Da una prima ricostruzione dei fatti, sembra che il giudice avesse acquistato l’arma qualche giorno prima in un’armeria di Caserta. Accortosi subito che si trattava di una carabina illegale, De Benedictis avrebbe telefonato all’armeria affermando che si sarebbe trattato di un errore e che avrebbe provveduto a restituire l’oggetto. Ma la perquisizione sarebbe avvenuta prima che questa restituzione avvenisse e quindi scattò l’ordine di arresto, anche perché l’armeria del casertano era sotto inchiesta.
La sospensione non ha un termine, potrebbe essere interrotta in qualsiasi momento nel caso dovessero emergere nuovi fatti; oppure potrebbe durare fino al termine dell’inchiesta a carico del giudice.
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......dal SUK.- Il post del sig. Gaudio meritava attenzione,ma abbiamo atteso il "ce-la-si" del velista per caso.- Chi volesse capire i meccanismi della nostra società, deve osservare il traffico cittadino: non ci sono più nè regole nè parcheggi, ma solo la legge del più forte e chi paga sono solo i fessi, cioé gli onesti.- Di guisa che (!!!), negare che la pubblica amministrazione, come la scuola, l' università, gli ospedali, la giustizia, e quant' altro sia inquinata e condizionata da "menti raffinatissime" e "centri di poteri occulti" é come negare l' olocausto.- In particolare, per quanto riguarda la giustizia, occorrerebbe leggere il libro-inchiesta di Livadiotti edito da Bompiani; ma potrebbe tornare utile ripercorrere i fatti (ripeto: i fatti) che portarono il CSM nel 1988 ad escludere Giovanni Falcone dalla carica di Consigliere Istruttore a Palermo.- Quale é dunque la conclusione che il cultore del greco antico (ce-la-si)non percepisce? I giudici sono giudicati dai loro colleghi sia in sede disciplinare, sia in sede civile, sia in sede penale e spesso....in questa che é già un' anomalia......capita che sono colpiti quei magistrati che sono davvero fuori da collusioni, cricche, gibbanze, mentre i ........soliti noti la fanno franca.- Vogliamo ripercorrere i fatti (ripeto: i fatti) del caso BUFI? o quelli del caso CLAPS?..........meglio fermarsi qui, ma solo per carità di patria.- Ma una notazione finale va fatta: le regole -secondo noi- non si rispettano più perché chi dovrebbe farle rispettare magari per primo le infrange.........e sono questi gli intoccabili, sig. Gaudio.- E comunque, stia certo che le questioni di cui stiamo trattando sono talmente gravi che scimmiottare qualcuno é l' ultima cosa da fare.-




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