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Il cordoglio del gruppo Sel di Molfetta alla tragedia della cisterna maledetta
10 aprile 2014

MOLFETTA – Sulla tragedia della cisterna della ditta Di Dio con la morte di due operai a Molfetta interviene anche il Circolo Gaetano Salvemini  di Sinistra ecologia e libertà (Sel): «A sei anni dalla tragedia della Truck Center – è detto in un comunicato -, nuovamente le cronache ci raccontano di un mortale incidente sul lavoro, le cui dinamiche hanno riportato alla mente quanto avvenne allora. Abbiamo letto ancora espressioni quali “catena della solidarietà”, “fatalità”, “maledizione”. Ci interroghiamo se non siamo riusciti a fare abbastanza nel sensibilizzare sul tema della sicurezza sul lavoro al fine di evitare che altre famiglie piangano i loro cari impegnati nel loro quotidiano guadagnarsi da vivere.

Esprimiamo cordoglio e vicinanza alla famiglia Rizzi, così pesantemente segnata da quanto è accaduto.

Attendiamo gli esiti delle indagini in corso che stanno esaminando la dinamica dell’incidente ed eventuali  responsabilità. Quanto è accaduto deve indurci a riflettere poiché non è assolutamente accettabile derubricare la questione sicurezza a meri adempimenti formali che restano solo sulla carta, o come mera voce in bilancio da tagliare per ridurre costi. Serve mettere in campo un’azione culturale che porti a un cambio di mentalità negli ambienti  di lavoro, unitamente a controlli più serrati per indurre gli operatori al rispetto delle normative.  

“Pochi ispettori: l’organico esistente impiega 10 anni per controllare tutte le aziende e i cantieri.” Il commento di  Gaetano Cataldo, candidato nella lista L'Altra Europa con Tsipras nel collegio Sud. “Sono numeri da guerra quelli che ogni anno ci raccontano di una Italia in cui si muore o si resta invalidi a causa del lavoro.

A fronte di tutto questo, poi, abbiamo gli organici per la tutela e il controllo dei lavoratori ridotti all'osso e in molti casi impossibilitati a effettuare i controlli necessari in tutte le realtà.

Con gli attuali organici, infatti, gli ispettori impiegano 10 anni per controllare tutte le aziende e i cantieri. Il che vuol dire che le aziende teoricamente possono riceve un controllo ogni 10 anni.

Impossibile in questo modo per lo Stato stare al passo con i cambiamenti produttivi e i nuovi pericoli per i lavoratori. Anche questa è spesa pubblica. Se ne ricordi chi ci governa, quando vorrà per l'ennesima volta tagliarla».

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